Page 17 - Una guida per la continuità
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senza di rete il funzionamento passerà in modalità da bypass con portata di corrente superiore. Altri carichi assorbono correnti con fase e forme d’onda particolari che devono essere tenute in debita considerazione nel dimensionamento del gruppo statico.
Nel caso di utenze distorcenti normalmente il sistema non viene declassato per carichi non lineari normalizzati secondo la Norma IEC EN 62040-3 con fattore di cresta inferiore a tre (3:1).
I riferimenti per la scelta dell’autonomia di un gruppo statico di continuità sono diversi a seconda che si tratti di un gruppo utilizzato in un impianto di riserva o di sicurezza.
Nel primo caso infatti i criteri sono legati esclusivamente a fattori economici e tecnici tipici del processo (presenza contemporanea o meno di un generatore diesel ad esempio) e che non possono che ricadere nella sfera delle politiche aziendali. Nel secondo caso invece, coinvolgendo la sicurezza, sono stati definiti dei limiti normativi e di legge dall’autorità costituita (da 1 a 3 ore di autonomia).
NON SOLO CONTINUITÁ
Gli UPS, oltre a garantire assoluta continuità di servizio, possono incorporare le funzioni di filtro delle armoniche e di rifasamento dei carichi.
Il gruppo di continuità, frapponendosi tra il carico e la sorgente di alimentazione a monte, “sposta” al suo ingresso eventuali problemi dovuti a sfasamento e distorsione armonica della corrente assorbita. Gli inconvenienti causati da tali tipi di utenze consistono tipicamente nella necessità di sovradimensionare l’impianto a monte (per evitare eventuali sovratemperature o funzionamenti anomali ad es. del generatore diesel), di aggiungere filtri di rifasamento e di riduzione delle ar- moniche e nella possibilità di malfunzionamento di altre utenze connesse con la stessa rete a monte.
E’ quindi importante che lo stadio di ingresso di un UPS riduca al minimo lo sfasamento e la di- storsione armonica della corrente assorbita in ingresso.
Le soluzioni più avanzate prevedono la realizzazione di un raddrizzatore dotato di controllo attivo del fattore di potenza in ingresso (PFC) tramite stadio di conversione di potenza a IGBT con PWM ad alta frequenza.
La attuali prestazioni di UPS prevedono THDi inferiori al 5% e fattore di potenza (FP) praticamente uguale ad 1.
LE BATTERIE
Uno dei componenti più critici e, nel contempo, più strategici per la corretta funzionalità dell’UPS sono le batterie. Per questo, infatti, la maggior parte degli UPS integra un sistema automatico di verifica per rilevarne in anticipo il degrado delle prestazioni. Ovviamente, molto dipende anche dalla tipologia di batterie utilizzate; in genere sono della categoria VRLA (Valve Regulated Lead Acid) e del tipo AGM (Absorbed Glass Mat). Per applicazioni e condizioni climatiche particolari vi è, inoltre, la possibilità di utilizzare batterie al piombo a vaso aperto con manutenzione e batterie al Nichel-Cadmio.
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