Page 63 - Una guida per la continuità
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I vantaggi di questo tipo di configurazione sono i seguenti:
• configurazione hardware concettualmente semplice ed economicamente efficace;
• efficienza ottimale dell’UPS, dovuto al fatto che l’UPS viene utilizzato per l’intera sua capacità; • assicura una disponibilità superiore a quella dell’alimentazione di servizio;
• espandibile in caso di bisogno, con UPS in parallelo.
E questi gli svantaggi:
• disponibilità limitata nel caso di avaria di un modulo UPS, perché il carico verrà trasferito al
bypass, con conseguente esposizione a un’alimentazione non protetta;
• durante la manutenzione dell’UPS il carico viene esposto ad una alimentazione non protetta (di
solito ciò accade una volta all’anno, con una durata tipica di 2 -4 ore);
• l’assenza di ridondanza limita la protezione del carico contro i guasti dell’UPS;
• molti singoli punti di guasto (il sistema ha un’affidabilità non superiore a quella del suo punto più
debole).
CONFIGURAZIONE RIDONDANTE PARALLELO, O “N+1”.
Le configurazioni ridondanti parallele tollerano il guasto di un singolo UPS senza richiedere il tra- sferimento del carico critico all’alimentazione di servizio. La funzione di un qualsiasi UPS è quella di proteggere il carico critico da eventuale variazioni o interruzioni dell’alimentazione di servizio. Con l’aumento dell’importanza critica dei dati, e la minore tolleranza del rischio, il by pass di manu- tenzione viene considerato una caratteristica da utilizzare il meno possibile. I sistemi N+1 devono continuare a essere dotati della funzionalità di bypass statico, e la maggior parte di essi hanno un bypass di manutenzione, in quanto esso continua ad assicurare funzionalità critiche.
Una configurazione ridondante parallela è costituita da più moduli UPS aventi le stesse caratteri- stiche, in parallelo su un bus di uscita comune. Il sistema ha una ridondanza N+1 se la riserva di potenza è almeno pari alla capacità di un modulo di sistema, e una ridondanza N+2 se tale riserva è uguale a due moduli di sistema; e così via. I sistemi ridondanti paralleli richiedono moduli di po- tenza UPS della stessa capacità prodotti dallo stesso costruttore. Il costruttore del modulo UPS for- nisce anche la scheda di messa in parallelo per il sistema. Tale scheda può contenere circuiti logici comunicanti con ogni singolo modulo UPS, che a loro volta comunicheranno gli uni con gli altri in modo da creare una tensione di uscita completamente sincronizzata. Il bus di parallelo può essere dotato di monitoraggio che consente la visualizzazione del carico del sistema e delle caratteristi- che di tensione e corrente a livello di sistema. Nelle condizioni normali di esercizio, i moduli UPS in uno schema ridondante parallelo condividono il carico critico in proporzioni uguali. Quando uno dei moduli viene tolto dal bus parallelo per qualsiasi motivo, i moduli UPS rimanenti devono accettare immediatamente il carico di tale modulo UPS fuori servizio. Questa funzionalità permette di estrar- re qualsiasi modulo dal bus di parallelo per assistenza senza che sia necessario collegare il carico direttamente all’alimentazione di servizio. L’efficienza del sistema è un fattore importante nella progettazione di sistemi UPS ridondanti. I moduli UPS per valori di carichi bassi sono di solito meno efficienti dei moduli aventi un carico prossimo alla loro potenza nominale. La tabella 14 mostra il tipico carico di esercizio per un sistema in cui si utilizzano moduli UPS di varie potenze nominali che tutti insieme alimentano un carico prossimo ai 240 kW. Come si vede a titolo di esempio, la scelta di potenza degli UPS può influire molto negativamente sull’efficienza del sistema.
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