Nella prassi comune, in tutto il mondo, dopo aver concepito ed identificato il manufatto, inteso opera o impianto da realizzare, il committente, che di norma non ha la professionalità necessaria per la realizzazione di quanto necessario, affida a terzi, professionisti e aziende, la progettazione e la realizzazione dell’opera. Partiamo dal primo passaggio, quello della progettazione dell’opera, come prima definizione di come deve essere e di come deve essere realizzata. La progettazione, molto spesso e in particolare per edilizia ed impianti, è per legge obbligatoria, e giustamente deve precedere la realizzazione delle opere. L’opera realizzata deve essere eseguita a regola d’arte e richiede, in sede progettuale, l’esame di tantissimi fattori come le reali esigenze e disponibilità del committente, e l’inquadramento in un contesto legislativo, normativo e tecnologico. Si studia ad esempio il corretto rapporto aero-illuminante del fabbricato, piuttosto che l’adeguato isolamento termico o acustico dell’edificio, o l’appropriato impianto di riscaldamento o elettrico, o di rilevamento incendi o intrusioni. Il progettista deve interpretare correttamente le esigenze del committente, creando così con il progetto quell’armonioso insieme di soddisfazione delle esigenze e delle aspettative, di rispetto delle leggi e delle norme, l’applicazione di tecnica e tecnologia compatibilmente con il budget di spesa.
La “progettazione di fatto”
La progettazione di fatto comincia a dar corpo all’idea del manufatto. Ogni progetto, deve essere studiato per il caso specifico, e ritornando all’edilizia, ad esempio, le fondazioni di una stessa casa di dieci appartamenti devono essere diverse se la costruzione viene fatta su un terreno roccioso piuttosto che su un terreno sabbioso. Progettare è l’attività che prima della realizzazione studia tutti gli aspetti del manufatto, perché durante la costruzione dello stesso non si trovino imprevisti, e perché il prodotto finito soddisfi soprattutto le aspettative del committente, e giustifichi la spesa di somme, spesso ingenti o frutto di risparmi di una vita. La mancanza di progettazione o il progettare in corso d’opera, dà luogo a lievitazione dei costi ed a ritardi sulle consegne, come ben abbiamo appreso dalle notizie di stampa di questi giorni per le note vicende di modifiche in corso d’opera dei lavori del Mose e dell’Expo di Milano. Ovviamente il risultato finale non sarà ottimale o svolto a regola d’arte.
Tre livelli
Di norma la progettazione è divisa in tre livelli diversi: preliminare, definitiva ed esecutiva. In tutti e tre i livelli di progettazione si trovano, con differente livello di approfondimento, relazioni, disegni ed elaborati delle caratteristiche tecniche e degli elementi concorrenti alla realizzazione del manufatto. I suddetti tre livelli di consistenza della progettazione sono le diverse fasi dell’evoluzione di un progetto. Il “progetto di massima” definisce la consistenza e quindi la “fattibilità” di un’opera, e si può ritenere completo solo quando contiene il “costo di massima” dell’opera, per avere una verosimile indicazione della spesa necessaria alla realizzazione. La definizione del costo è importante in tutti i manufatti, in particolare per quei prodotti che una volta progettati devono essere realizzati in serie per un lungo periodo di tempo. Ottenuta dal committente l’approvazione del progetto di massima, di norma si passa, quando previsto dalla normativa, all’ottenimento delle approvazioni degli enti pubblici, in possesso delle quali il committente decide di continuare con le realizzazione dell’opera. A tal fine commissiona il progetto definitivo, che, come abbiamo visto, avendo come base il progetto di massima come consistenza, obiettivi e costi, studia in dettaglio l’opera da realizzare identificando le risorse da utilizzare e come devono essere utilizzate. In altre parole il progettista identifica i materiali e le professionalità da impiegare nella realizzazione del manufatto (nel caso edilizio i materiali costituenti per le murature, il tipo di mattoni, definisce le caratteristiche degli impianti, il tipo di attrezzature da impiegare, le professionalità che dovranno operare). Si hanno così disegni, specifiche tecniche, elenchi di materiali, specifiche di costruzione e manutenzione, e quanto altro serve. Il progetto definitivo ovviamente è composto da un numero di elaborati maggiori rispetto a quello del progetto di massima, come risultato del maggior grado di approfondimento delle tematiche e delle problematiche della realizzazione. Gli elaborati del progetto definitivo consentono anche di fare delle stime puntali del costo dell’opera progettata.
Il progetto esecutivo
Il terzo livello della progettazione è quello esecutivo, ed ha come base il progetto definitivo già fatto. Nella stesura del progetto esecutivo si studiano i dettagli costruttivi l’opera, redigendo i necessari elaborati, in modo che la costruzione dell’opera sia il risultato di una pianificata attività, che vede il giusto materiale, nel posto giusto al momento dovuto, gestito e montato dalla/e persona/e con l’adeguata professionalità ed in possesso delle attrezzature necessarie. Il progetto esecutivo è in sostanza il libretto di costruzione dell’opera. Ovviamente più è dettagliato il progetto esecutivo meno si improvviserà nella costruzione. Quindi il progetto esecutivo, non è altro che una dettagliata elaborazione del progetto definitivo, e rimedia anche alle eventuali inesattezze e incompletezze del precedente documento o permette l’inserimento di nuovi materiali o soluzioni. Avendo come base il progetto esecutivo, a fine opera si realizza la “documentazione come realizzato” o come spesso viene chiamato utilizzando un termine inglese “as build” (come costruito). Tale documento ha un’importanza fondamentale, poiché riporta quanto fatto e come fatto, consentendo così di avere nel tempo a disposizione un documento per le modifiche, ma soprattutto per la gestione e la manutenzione. Insomma, l’“as build” è in sostanza il libretto del prodotto, che troviamo quando acquistiamo un prodotto come ad esempio un’automobile od un frullatore, e deve seguire aggiornato la vita del manufatto. L’importanza del documento è a tutti evidente, ed è in sostanza la dichiarazione di conformità per gli impianti degli edifici sottoposti al DM 37 del 2008 con i relativi allegati obbligatori. Di norma tutte le progettazioni incidono per pochi punti percentuali sul valore dell’opera, e quanto meglio sono studiate, tanto più solidi sono i presupposti per vedere ottimamente realizzata l’opera, ed i Periti Industriali Liberi professionisti per il loro “sapere, saper fare saper far fare” sono autentici e professionali interpreti di questa attività.
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