Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 11

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ttualità
e
lettrotecnica - gennaio/febbraio
2016
- numero
1
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tegoria specifica dei gruppi statici di conti-
nuità e la dicitura sopra riportata, hanno re-
so superflua la nota 48 (cancellata nella Va-
riante) in cui si stabiliva che qualora l’utente
fosse dotato di gruppi statici di continuità
per servizi non interrompibili di un certo ri-
lievo (trifase di potenza superiore ai 30 KW)
si doveva evitare che tali apparecchi potes-
sero erogare potenza, anche transitoria-
mente, verso la rete attraverso un dispositi-
vo in grado di interrompere il funzionamento
del gruppo statico come componente attivo.
Con la presente si identifica quindi un UPS
come l’apparecchio specifico atto a garanti-
re la disponibilità dei circuiti di alimentazio-
ne della PG - Protezione Generale - (com-
preso datalogger) e i circuiti di comando del
DG - Dispositivo Generale - ed ovviamente
eventuali circuiti di emergenza
quali luci o apparecchi critici.
Esso dovrà essere univocamen-
te definito dalle Norme 62040 o
50171.
Qualora si utilizzi invece uno
strumento in tutto e per tutto
molto simile ad un UPS ma non
certificato come indicato all’art.
3.99 bis, ed allo scopo di fornire
alimentazioni elettriche alternati-
ve alla principale, esso sarà
chiamato solo “ gruppo statico
di continuità”.
Alimentazione
ausiliaria del SPI
Per quanto attiene la Norma CEI
0-16 ed III, al paragrafo 8.5.12.4
“Circuiti di comando e alimenta-
zione ausiliaria” vengono indica-
te le prescrizioni finalizzate a dare la massi-
ma affidabilità ai circuiti di comando del DG
(Dispositivo Generale) e l’alimentazione au-
siliaria della PG (Protezione Generale).
I circuiti di comando del DG devono essere
alimentati da un’unica sorgente di tensione
ausiliaria, la cui disponibilità deve essere
garantita da un UPS o batterie in tampone
per almeno un’ora.
Inoltre, per il comando di apertura del DG per
azione della PG, deve essere impiegata una
bobina a mancanza di tensione.
Per evitare aperture intempestive del DG,
l’Utente può mettere in atto i seguenti accorgi-
menti:
• alimentare la PG (e il circuito di sgancio a mi-
nima tensione) tramite circuiti ausiliari dedi-
cati che prevedano alimentazione ordina-
ria e di emergenza, ad esempio asserviti a
un UPS o a una batteria tampone (o altra
alimentazione di emergenza equivalente);
per consentire la rienergizzazione dell’im-
pianto a seguito di una prolungata man-
canza dell’alimentazione all’UPS, è ne-
cessario che quest’ultimo sia provvisto di
un accorgimento tale da mantenere una
carica residuale sufficiente alla chiusura
dell’interruttore generale;
• predisporre un allarme che evidenzi im-
mediatamente la mancanza della alimen-
tazione normale ed il passaggio a quella
di emergenza al fine di consentire il solle-
cito avvio degli opportuni interventi per il
tempestivo ripristino dell’alimentazione
ausiliaria;
• dimensionare l’autonomia dell’alimenta-
zione di emergenza dei circuiti ausiliari
(comunque realizzata) dopo la comparsa
dell’allarme, tenendo conto dei tempi
massimi previsti per il completamento dei
sopra citati interventi di ripristino;
• effettuare la necessaria manutenzione or-
dinaria e straordinaria sui sistemi di ali-
mentazione dei circuiti ausiliari ordinari e
di emergenza.
Per rispondere alle prescrizioni dei paragra-
fi sopra riportati è bene ricordare le caratte-
ristiche dell’UPS (ora nella sua nuova acce-
zione specifica e parzialmente separata da
quella più generale di gruppo statico di
continuità), al fine di garantire la massima
continuità di servizio. In primo luogo, trat-
tandosi di un carico prettamente elettro-
meccanico (bobina a mancanza di tensio-
ne) dovrà fornire un’alimentazione con una
forma d’onda di tensione sinusoidale. Per
evitare qualsiasi forma di micro interruzione
nel momento di passaggio da funzionamen-
to da rete a quello da batteria l’UPS sarà a
tempo d‘intervento 0, quindi dotato di tec-
nologia on line a doppia conversione (VFI
Voltage and Frequency Indipendent). Do-
vrà inoltre essere dimensionato in modo
adeguato per garantire una autonomia in
tampone per almeno un’ora.
Per consentire la rienergizzazione dell’im-
pianto a seguito di una prolungata mancan-
za dell’alimentazione all’UPS, quest’ultimo
dovrà essere provvisto di un
accorgimento tale da mantene-
re una carica residuale suffi-
ciente alla chiusura dell’inter-
ruttore generale: dovrà quindi
possedere una funzionalità tipi-
camente chiamata “cold start”
(permette l’avviamento del-
l’UPS anche in assenza della li-
nea di alimentazione principa-
le). Infine l’UPS dovrà prevede-
re almeno un allarme che evi-
denzi immediatamente la man-
canza dell’alimentazione nor-
male ed il passaggio a quella
di emergenza, al fine di con-
sentire il sollecito avvio degli
opportuni interventi per il tem-
pestivo ripristino dell’alimenta-
zione ausiliaria.
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