Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 6

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ttualità
e
lettrotecnica - giugno
2014
- numero
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6
Antefatto
Nel terminare la prima parte di questo articolo
sul numero scorso della rivista avevo prean-
nunciato l’approfondimento delle ragioni per
cui ritenevo opportuno che fossero definiti “Pe-
rito Elettrico” tutti gli allievi dell’ITIS frequentan-
ti la sezione di Elettrotecnica che non è più ta-
le in quanto è stata riformata. Infatti essa ha as-
sunto la definizione di Elettronica Elettrotecni-
ca, per essere poi suddivisa in tre articolazioni
che sono Elettrotecnica, Elettronica ed Auto-
mazione. Queste considerazioni derivano dal
fatto che due allievi dell’ITIS di Treviglio mi han-
no chiesto se, una volta diplomati, avrebbero
potuto fare tutta la trafila necessaria per diven-
tare progettisti d’impianti elettrici. Ed a cui –
una volta approfondita la questione – ho rispo-
sto che ciò dipende dalle materie degli esami
di maturità ma che purtroppo, per come saran-
no svolti al prossimo anno, ciò non potrà avve-
nire. Ma ho anche dichiarato che lo ritengo er-
rato perché loro hanno le basi per poterlo fare.
Periti elettrici
per l’automazione
Questa mia preferenza per il “Perito Elettrico”
dipende da ciò che è avvenuto in alcune Uni-
versità dove da qualche tempo vi è la Facoltà di
Ingegneria Elettrica che ritengo sia stata istituita
per fronteggiare l’evoluzione di tutto
quanto funziona elettricamente. Purtrop-
po, per quello che ho potuto appurare,
questo indirizzo non sembra aver avu-
to un grande successo perché è stato
recepito come vecchio, quindi non pro-
iettato verso il futuro come l’elettronica
piuttosto che l’informatica. Fatta questa
precisazione che non è incoraggiante,
ritorno all’esperienza formativa dei due
allievi per supportare la mia convinzione
che, per come si sta effettivamente svol-
gendo il loro corso di studi, costoro non
solo stanno acquisendo le capacita ne-
cessarie per poter intraprendere la trafi-
la per diventare progettisti d’impianti ma
possono essere definiti a pieno titolo
“Periti Elettrici per l’Automazione”.
Nove anni di successi
Volendo entrare nei particolari non posso che
partire dalla foto che correda l’articolo che li
riguarda e che è il punto di partenza del mio
ragionamento. Ma anche il punto di arrivo di
un percorso di eccellenza nella robotica fatto
dal Polo di Treviglio che è iniziato nel 2005.
E che sta proseguendo come attesta la foto
in cui gli allievi raffigurati – tra cui i due già
menzionati – sono a partire da dietro Antonio
Merisio e Giuseppe Rubaga con accanto il
Docente Raffaele Nocerino, mentre davanti
vi sono Andrea Maccarini, Francesco Canfo-
ra, Mattia Marchesi, Pietro Ghisletti e Federi-
co Maffesi della IV elettrotecnica.
In particolare l’immagine testimonia la vitto-
ria conseguita a Roma nei Campionati Italia-
ni di calcio per mini automi che comporta il
diritto di rappresentare l’Italia ai Campionati
del mondo in Brasile.
Al riguardo è di buon auspicio il secondo
posto conseguito ai mondiali del 2010 a Sin-
gapore, dopo la conquista di quello italiano
sempre con lo stesso docente e con allievi
di quel periodo. Ma nel 2005 è iniziata an-
che una mia collaborazione con l’ITIS nel-
l’ambito della domotica con finalità sociali
che, qualche tempo dopo, ha portato alla
realizzazione al suo interno di un modello di
di Leonardo Maccapanni
casa che ne è dotata e che è terminato nel-
la sua versione base quest’anno ed in cui si
prevede l’utilizzo della robotica al servizio
della persona.
Esperienza formativa
particolare
È opportuno chiarire che questa iniziativa
non è sostitutiva della formazione sulla do-
motica poiché essa è già validamente assol-
ta dai docenti preposti nei laboratori ed offi-
cine elettriche della scuola.
Ma è piuttosto integrativa per consentire una
formazione superiore nell’ambito delle diver-
se fasi che attengono alla realizzazione oltre
che all’utilizzazione di questa casa altamen-
te tecnologica. Che peraltro costituisce pure
la base per una formazione – da attuarsi con
sessioni specifiche pomeridiane – che va
nella direzione della Building Automation e
delle Smar City.
Inoltre essa è anche propedeutica alla for-
mazione nell’automazione industriale che è
iniziata da quest’anno. Ma tutto ciò rischia di
essere vanificato dalla citata modifica della
sezione Elettrotecnica che tende a fraziona-
re le competenze piuttosto che unificarle e
che, oltre tutto, non prevede lo studio della
domotica al quinto anno.
E la progettazione?
Tornando all’aspirazione dei due gio-
vani da cui si è partiti, a mio avviso es-
si hanno già acquisito una preparazio-
ne di gran lunga migliore dei loro colle-
ghi del passato per cui potrebbero be-
nissimo diventare validi progettisti.
Semmai c’è da chiedersi, con tutto
quello che sta avvenendo nell’ambito
elettrico, se non è più opportuno intra-
prendere altre strade professionali.
Forse è utile – ed io ci proverò a farlo –
affrontare questo argomento.
Come lo è anche il confrontarsi da par-
te di chi legifera sulla scuola tecnica e
professionale con chi cerca effettiva-
mente di innovarla.
Il perito elettrico
per
l’automazione
Partendo da un episodio che coinvolge due allievi
ITIS si entra nel merito del periodo di transizione
tra la vecchia e la nuova riforma dell’istruzione
tecnica, in particolar modo nell’ambito,
una volta unico ed ora diversificato,
della sezione elettrotecnica
Seconda parte
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