Page 46 - Attualità Elettrotecnica Gennaio-Febbraio 2019
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l’evoluzione del mercato
elettrico in Italia
Avviate le prime sperimentazioni ma la barriera normativa e i costi ancora alti della tecnologia fanno da freno
a cura di Francesca Arcidiacono
Energy communities, distretti commercia- li e industriali dove prosumer e consu- mer si scambiano energia, aggregatori
virtuali e sistemi di storage elettrico diffuso... Se ne parla, è vero, ma niente di tutto questo ancora in Italia è reale: si sono avviate nel 2018 le prime sperimentazioni con risultati in- coraggianti, approvate e sotto il controllo di Arera, ma la strada è ancora lunga e tortuosa. Proprio per provare a fare chiarezza sulla si- tuazione reale delle sperimentazioni legate al- le nuove configurazioni fisiche e virtuali che potranno operare sul mercato elettrico italia- no è stato realizzato dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Poli- tecnico di Milano il secondo Electricity Market Report. Un Report complesso, perché si scontra con l’incertezza delle fonti e con la difficoltà di giungere a una visione condivisa dei risultati, e che tuttavia ha il pregio di met- tere in luce come la questione normativa non sia l’unica da risolvere: la tecnologia infatti, che pure è pronta, è ancora troppo costosa e la prospettiva di operare sul mercato dei ser- vizi da sola non è sufficiente a rendere conve- nienti gli investimenti. E questo è ancora più vero quando dalle configurazioni “virtuali” si passa a quelle “fisiche”, dove occorre repli- care le infrastrutture.
“In nessuno dei casi studiati, conferma Vitto- rio Chiesa, Direttore dell’Energy&Strategy Group, lo sviluppo della tecnologia ha rap- presentato un freno. Di contro invece tutti i ca- si sono bloccati dalla normativa vigente, che non permette la creazione di energy commu- nity, aggregazioni di unità di consumo e pro-
duzione diverse da quella one-to-one (un’uni- tà di consumo e una di produzione per auto- approvvigionamento). In più, la metà ha an- che una forte barriera economica, trainata principalmente dagli alti costi degli impianti fotovoltaici di piccola taglia e dei sistemi di accumulo”. “Il mercato elettrico è un sistema particolarmente articolato, sia per l’estrema diffusione e varietà ingegneristica delle infra- strutture, sia per la presenza di un sistema re- golatorio molto delicato, giacché deve mante- nere gli equilibri tra fonti e impieghi di un be- ne prezioso come l’energia, ha continuato Chiesa. Ciononostante è un sistema in conti- nua evoluzione, dove sia le configurazioni fisi- che sia quelle virtuali di aggregazione di in- frastrutture hanno subito e subiranno profondi cambiamenti. Questo Report vuole appunto comprendere meglio come funzionano e che ritorni economici potenziali abbiano queste nuove configurazioni”.
Le configurazioni “virtuali”
Il nuovo paradigma del mercato elettrico si le- ga al crescente utilizzo della generazione di- stribuita, in termini sia di capacità di offerta al mercato sia di flessibilità che gli operatori del- la rete possono utilizzare per il suo continuo bilanciamento. Nuovi concetti, come la “flessi- bilità” o lo “active demand response”, e nuovi player del mercato elettrico come gli “aggre- gatori” o “balancing service provider (BSP)” emergono da protagonisti nei più recenti mo- delli di business verso cui sta migrando la fron- tiera competitiva. Recentemente anche l’Italia, mediante l’introduzione della delibera 300/2017 da parte dell’Arera, ha avviato con Terna una serie di progetti pilota per permette- re alla generazione distribuita di partecipare al mercato dei servizi di dispacciamento (MSD).
Sono state quindi introdotte le Unità Virtuali Abi- litate (UVA) e la nuova figura nodale dell’aggre- gatore, in qualità di abilitatore della partecipa- zione delle unità non rilevanti al Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD). Il Mercato dei Servizi di Dispacciamento è sede di nego- ziazione delle offerte di vendita e di acquisto di servizi di dispacciamento, utilizzata da Terna per le risoluzioni delle congestioni intrazonali, per l’approvvigionamento della riserva e per il bilanciamento in tempo reale tra immissioni e prelievi; vi possono partecipare solo le unità abilitate. Gli aggregatori, ossia i fornitori di ser- vizi che su richiesta accorpano una pluralità di unità di consumo o di produzione e consumo per venderli o metterli all’asta in mercati orga- nizzati dell’energia, possono permettere ai clienti finali di modulare i propri carichi elettrici e in questo modo di partecipare al mercato di dispacciamento, movimentando volumi suffi- cienti per accedere al MSD.
I progetti pilota in corso
Sono quattro le possibili configurazioni “virtuali” nel nostro mercato elettrico. Le UVAC sono ca- ratterizzate dalla presenza di sole unità di con- sumo (UC), cioè impianti per il consumo di energia elettrica connessi a una rete pubblica tali che il prelievo complessivo di energia sia utilizzato per un singolo impiego o finalità pro- duttiva. Il progetto pilota per questo tipo di ag- gregatore è stato approvato con delibera 372/2017. Fino a settembre 2018 sono stati abilitati 516 MW di UVAC e di questi, solo nel periodo giugno-settembre, sono stati contrat- tualizzati a termine 288 MW.
Da giugno 2017 ad aprile 2018 sono stati mo- vimentati circa 700 MWh, di cui i 3⁄4 corretta- mente forniti, in termini di riduzione di consumo o di immissione da parte degli impianti misti.
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attualità elettrotecnica - gennaio/febbraio 2019 - numero 1

