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si. La categoria 0 è detta anche bassissima tensione; la I, bassa tensione; la II, media ten- sione; la III, alta tensione.
In generale le reti di distribuzione si suddivi- dono come di seguito specificato.
Reti ad altissima tensione. Reti di trasmissione con tensioni di 230 o 400 kV. Le linee di trasmissione trasportano l’energia elettrica dalle grandi centrali elettriche alle sottostazioni nei pressi dei centri di consumo e superano grandi distanze, svolgendo com- piti di trasmissione sovraregionale (rete inter- connessa internazionale).
Reti ad alta tensione. Reti di grande distribuzione con tensioni da 50 a 150 kV. Nel- le sottostazioni elettriche sovraregionali la ten- sione è abbassata al livello di grande distribu- zione. Le linee portano ai centri di consumo con fabbisogno di potenza da 10 a 100 MW. Può trattarsi di grandi impianti industriali o sot- tostazioni regionali in città o zone rurali. Il livel- lo della grande distribuzione è responsabile dell’approvvigionamento elettrico regionale.
Reti a media tensione. Reti di distribu- zione al dettaglio con tensioni da 10 a 30 kV. Nelle sottostazioni elettriche regionali alimen- tate con 50 o 150 kV la tensione viene abbas- sata alla tensione per la distribuzione al det- taglio. A questo livello di tensione l’energia elettrica viene trasportata all’interno dei sin- goli quartieri o dei comprensori.
Reti a bassa tensione. Reti a bassa tensione con tensioni inferiori a 1000 V (1 kV). Nelle cabine di trasformazione locale la tensione di distribuzione al dettaglio viene abbassata al consueto livello di bassa ten- sione di 230 o 400 V. Le linee con queste tensioni riforniscono le case e le attività arti- gianali circostanti.
Forme di rete di distribuzione
Il termine “rete” comprende la totalità delle installazioni (come linee aeree, cavi, impianti di trasformazione e distribuzione con le loro installazioni di protezione e sorveglianza, se- zionatori ecc.), necessarie per la trasmissione e la distribuzione dell’energia elettrica.
Dal punto di vista del tipo di configurazione si distinguono tre tipi di rete, illustrati dai se- guenti esempi.
Rete radiale. Si tratta della forma di rete più semplice (Fig. 2). Le linee si dipartono a raggiera da un punto di alimentazione, ad
Fig. 2 – Rete radiale, dalla cabina primaria ai trasformatori MT/BT
Fig. 3 - Rete ad anello
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esempio una cabina di trasformazione locale. Se si verifica un guasto in questo tipo di rete, la fornitura di corrente di tutti i clienti allacciati alla linea difettosa si interrompe finché il gua- sto viene riparato. Un guasto a una cabina di trasformazione può paralizzare interi quartieri.
Rete ad anello. Se le linee sono colle- gate ad anello (Fig. 3), una parte di linea di- fettosa può essere staccata tramite i punti di sezionamento integrati. In caso di guasto l’approvvigionamento elettrico risulta così in- terrotto solo in questa parte, mentre il resto della rete funziona normalmente
Rete a maglia. Se tra punti distanti di una rete ad anello vengono posate linee sup- plementari, si crea una rete a maglia (Fig. 4).
Una rete di questo tipo offre un’elevata affi- dabilità di approvvigionamento, poiché ogni sezione di linea può essere alimentata attraverso più percorsi. Anche un guasto di diverse sezioni non provoca grandi problemi. Le reti a maglia sono costruite e utilizzate so- prattutto dove i guasti possono compromet- tere la sicurezza dell’approvvigionamento di molti clienti, come avviene soprattutto a livel- lo di trasmissione e grande distribuzione. Nella fase di utilizzo, queste linee vengono gestite ad anello aperto, salvo poi effettuare le manovre necessarie per le contro-alimen- tazioni in caso di necessità.
Linee aeree e cavi. La corrente elettri- ca è distribuita attraverso linee aeree e cavi interrati. La scelta fra una linea aerea e un
Fig. 4 – Rete a maglia