Page 11 - Attualità Elettrotecnica Novembre-Dicembre 2023
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  Figura 6
Decidete voi, che state leggendo queste righe, se i concetti espressi da Russell sono applica- bili, e quanto, ai tempi odierni. Sta di fatto che l’energia si gestisce, anche in termini economi- ci, anche misurandola. E, contraddicendo la prima affermazione di Russell, già prima della fine dell’ottocento, la sua misura era essenzia- le, proprio per ragioni economiche. Non a caso la bibliografia di fine ottocento offre la descri- zione di numerosi tipi di contatori. Una prima suddivisione è quella tra contatori di energia in continua e contatori in energia alternata. Non dimentichiamoci che siamo proprio negli anni della “guerra delle correnti” tra Edison, propu- gnatore (pro domo sua) della corrente conti- nua, e Westinghouse che, grazie all’invenzione del trasformatore, riteneva più efficace la cor- rente alternata. Sappiamo chi vinse. Ma in ogni caso i due tipi di energia dovevano essere mi- surate, e bene, per poter essere pagate, e be- ne, sia a Edison (che brevetta nel 1880 un con- tatore per corrente continua, il “fundamental electrolytic meter”) che a Westinghouse.
Contatori per corrente continua
Uno dei primi contatori in continua fu quello di Edison (Fig.1).
In questo contatore il valore dell’energia era determinato dalla perdita di peso, a causa del passaggio di corrente, delle piastre di zinco positive contenute in un recipiente er- meticamente chiuso che al proprio interno presentava anche due voltmetri. Molti sono i contatori inventati e prodotti da Edison. Uno dei quali, grazie al passaggio della corrente, produceva un gas che una volta raggiunta una certa densità all’interno di un contenito- re, scoppiava, movendo così un contatore meccanico all’esterno.
Sempre Edison inventa un contatore costitui- to da un motorino con una ruota a palette in- serita in un vaso di glicerina. Il numero di giri era proporzionale all’energia.
Un sistema analogo viene usato sempre a fi- ne ‘800 da Ferranti e Thomson. Un altro con- tatore (sempre per continua) realizzato a quei tempi era il contatore Cauderay (Fig. 2).
Figura 7
Si trattava di uno strumento che registrava istante per istante l’indicazione di un ampe- rometro.
L’ago dell’amperometro, che si muove pro- porzionalmente alla corrente che attraversa l’impianto, striscia su un rullo che presenta una serie di contatti sempre maggiore dal centro alla periferia (un contatto = 1 ampere, 2 contatti 2 ampere e così via).
Un dispositivo conta il numero dei contatti e ne traferisce all’esterno il valore, valore pro- porzionale all’energia in transito.
Aron (altro nome noto a chi si occupa di elet- tricità) ne inventa un altro (Fig. 3).
Difficile spiegarne il funzionamento. Il tutto comunque è legato al movimento di due pen- doli che sono tra loro isocroni quando non passa alcuna corrente nello strumento, men- tre uno dei due viene accelerato al passag- gio di una corrente, e la sua accelerazione è proporzionale al valore della corrente stessa. Andava caricato ogni mese.
Bella scocciatura.
Figura 4
 attualità elettrotecnica - novembre/dicembre 2023 - numero 8
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Figura 5
 
















































































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