Page 12 - Attualità Elettrotecnica Novembre-Dicembre 2023
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 Contatori per correnti alternate
La letteratura di fine ottocento distingue tra “ampere-orametri” (o coulomb-metri) e “watt- ora-metri” (o joule-metri).
I primi davano una lettura diretta dell’energia, i secondi tenevano conto di tensione, corrente e tempo. Uno dei primi contatori per correnti alternate è il contatore Borel (Fig. 4) in cui è un disco rotante a stabilire l’entità della misura. Altri contatori sono stati costruiti da Shallem- berger, da Ganz e da Ayrton-Perry.
Contatori di energia
Va detto, se si vuole essere precisi, che il “contatori” presentati sinora misuravano la corrente più che l’energia, anche se, suppo- nendo la tensione costante, il passo è breve. La letteratura tecnica del tempo al termine contatori dà un’accezione più ampia della no- stra. Per noi il contatore è lo strumento che mi- sura l’energia. A quei tempi comunque si par- lava anche di (veri e propri) contatori di ener- gia. Eccone alcuni. In Fig. 5 è mostrato il con- tatore di energia Aron (Fig. 5). Vista la differen- za con la figura 3 ? È in basso a destra, quella grossa bobina all’interno della quale una bobi- na più piccola può muoversi solidale col pen- dolo. E si è notata sulla porta la finestrella in ve- tro che consente la lettura senza aprire la por- ta? E va detto che il primo contatore trifase (1881) è proprio di Aron. Un altro contatore (di energia) è il Brillié (Fig. 6) dal funzionamento complesso (quante lettere ci sono nella figura?) su cui è meglio non indagare. Più facile com- prendere il funzionamento del contatore Thomson. In Fig. 7 notiamo il disco rotante che
eravamo abituati a vedere anche nelle nostre abitazioni prima dell’avvento dei nuovi contato- ri. Altri inventori-costruttori di contatori alla fine dell’’800 furono Hommel, Siemens (poteva mancare?) e Siemens Halske, Cauderay- Fra- ger, Meylan-Rechniewsky (Fig. 8), Shuckert, Clerk-Mildé, Blondot (Fig. 9).
Figura 8
E ancora
A quei tempi esistevano anche “contatori di tempo” che servivano per misurare il tempo di accensione delle lampade ad arco, e (udi- te udite) “contatori di energia per batterie di automobili elettrici” (elettrici al maschile, per- ché quella che oggi si chiama automobile al femminile, allora era maschile).
Va detto che a quei tempi le auto erano spes- so elettriche e che era necessario controllare la carica delle batterie proprio per garantirsi un’adeguata ricarica, come ora, del resto. In genere veniva usato un contatore Thomson, modificato all’occorrenza e meccanicamente rinforzato per resistere agli scossoni. Spesso l’unità di misura era l’ettowatt-ora.
Una storia da scrivere
Interessante anche la storia della tariffazione, ma ci ritorneremo.
Vogliamo dire qui che tutta l’attenzione nella costruzione di strumenti di misura per la ge- stione dei consumi, già dai primordi del- l’espansione dell’energia elettrica lascia im- maginare l’interesse nella vendita di questo bene essenziale.
Nel 1881, in una conferenza tenuta alla So- ciety of Arts a Londra si era previsto che l’energia elettrica “sarebbe stata venduta a ogni privato e conteggiata da appositi appa- recchi...”.
Tutto ciò ci fa dire, a proposito delle due cita- zioni presentate all’inizio, che il grande Rus- sell sembra avere avuto più torto nella sua prima affermazione che nella seconda.
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attualità elettrotecnica - novembre/dicembre 2023 - numero 8
Figura 9

















































































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