Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 47

a
ttualità
e
lettrotecnica - marzo
2017
- numero
2
Sei milioni di italiani hanno regolarmente
paura del buio o della cattiva illuminazione
pubblica di strade, piazze e giardini, mentre
29,3 milioni di persone si sono sentite, negli
ultimi 12 mesi, insicure in un luogo pubblico
a causa della scarsa illuminazione. È quanto
emerge dalla ricerca condotta dal Censis per
conto di Gewiss, azienda italiana che opera
a livello internazionale nella produzione di
soluzioni e prodotti per la domotica, l’energia
e l’illuminotecnica per i settori residenziale,
terziario e industriale, che ha indagato l’opi-
nione degli italiani sull’illuminazione degli
spazi pubblici e della sua qualità.
La ricerca rivela che a temere maggiormente
il buio sono le giovani donne (il 76,2%, il
15,8% in più rispetto alle altre donne), gli abi-
tanti delle grandi città (il 71,5%, il 13,6% in
più rispetto alla media nazionale), quelli del
Sud e delle Isole (62,6%) e gli abitanti del
Centro (58,5%). Secondo gli italiani, nella
classifica dei luoghi pubblici con un’illumina-
zione non adeguata prevalgono le strade
fuori dal contesto urbano (secondo il 68,6%
degli intervistati) con, a seguire, giardini, par-
chi e parcheggi (per il 57,6%) e le strade del
contesto urbano (con il 37,4%). La questione
riguarda anche le strutture sanitarie: sono 9,2
milioni, infatti, gli italiani che dicono di essere
stati nell’ultimo anno in ospedali e altre strut-
ture male illuminate.
Gli ospedali con cattiva illuminazione vengo-
no denunciati di più nelle regioni del Sud
(26%, +17,5% rispetto al Nord-Est e +7,9%
rispetto alla media nazionale) e nelle grandi
città (22,2%, +4,1% rispetto alla media na-
zionale). Riferiscono di luci inadeguate nelle
scuole anche 2,6 milioni di genitori di alunni.
L’insufficiente illuminazione coinvolge in par-
ticolare le scuole delle regioni del Sud
(28,5%, +9,9% rispetto al Nord-Ovest e
+5,5% rispetto al totale nazionale).
Molto diversa l’esperienza degli italiani in
luoghi emblematici del commercio, come i
centri commerciali e i supermercati: infatti,
solo il 6,4% ne ha visitati di male illuminati.
Infine, l’82% degli italiani ritiene che illumi-
nare monumenti, statue, palazzi e opere ar-
chitettoniche sia un modo per valorizzarli e
farli visitare di più. Una sensibilità particola-
re sul tema della cattiva illuminazione è di-
mostrata, infine, dalla categoria dei cosid-
detti “Millennial”, che giudicano assoluta-
mente inefficiente l’illuminazione dei luoghi
pubblici e di lavoro (70,6%) e dai laureati
(64,5%). Risultati paradossali, se si tiene in
considerazione che la cifra annuale spesa
dai comuni italiani per l’illuminazione pubbli-
ca è pari a 1 miliardo di euro (nello specifico
18,7 euro pro capite), cifra record rispetto al-
la media dei Paesi europei a eccezione solo
della Spagna.
È emerso inoltre che…
Dall’analisi Censis/Gewiss risulta che il con-
sumo annuo pro capite per illuminazione
pubblica in Italia è 107 kWh: oltre il doppio
della Germania con i suoi 50 kWh, della
Gran Bretagna con 42 kWh e un terzo in più
della Francia. Tale cifra è conseguenza del-
l’installazione di una potenza troppo elevata
nei punti luce, con un consumo normalizzato
per popolazione di 105 kWh, mentre nella
UE è in media di 51 kWh.
Ciò significa che l’Italia ha una potenza in-
stallata per superficie urbanizzata più che
doppia rispetto alla maggior parte dei Paesi
europei.
L’illuminazione pubblica del nostro Paese,
sottolinea la ricerca, è uno dei servizi che
porta maggiormente con sé il “marchio so-
cioculturale del passato”.
È invece fondamentale ripensare un servizio
di illuminazione pubblica che tenga in consi-
derazione la sicurezza dei cittadini, la quali-
tà estetica e funzionale degli spazi e nuovi
vincoli di bilancio.
Quindi…
Un buon governo dell’illuminazione pubbli-
ca, oltre che essere uno dei pilastri della po-
litica di sicurezza, consentirebbe di aumen-
tare la qualità della vita e di ridurre sprechi
e impatti ambientali.
Diviene pertanto prioritario il ricorso a solu-
zioni smart, peraltro già disponibili sul mer-
cato, che possano abbattere i costi (per
esempio dando luce solo ed esclusivamen-
te quando e dove serve) e allo stesso tempo
corrispondano alle aspettative, in termini di
qualità e di sicurezza, dei cittadini.
Occorre far sì che l’illuminazione pubblica
possa diventare punta avanzata di una
“Smart City” sempre più all’altezza dei reali
bisogni dei suoi abitanti. La rivoluzione del-
la luce passa da una sola via: quella della
sostenibilità e della qualità ambientale.
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a cura di Francesca Arcidiacono
il
punto
sull’illuminazione
pubblica
Ecco quanto emerso da una ricerca
commissionata al Censis
dalla società Gewiss
sull’illuminazione pubblica
I cittadini che negli ultimi 12 mesi hanno avuto più paura in luoghi
pubblici male illuminati, (val. %) - (Fonte indagine Censis 2016)
I luoghi peggio illuminati secondo gli italiani (val. %)
(Fonte: indagine Censis 2016)
1...,37,38,39,40,41,42,43,44,45,46 48,49,50,51,52
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