Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 53

a
ttualità
e
lettrotecnica - novembre
2011
- numero
9
1
Formazione: la qualità
del perito industriale
I
n un articolo sull'Unità di qualche
mese fa, Roberto Vacca, ingegne-
re, scrittore, divulgatore scientifi-
co, saggista e matematico italiano,
che non ha bisogno di presentazioni
per l'apprezzamento internazionale
del quale gode, ha trattato di forma-
zione. Nelle sue righe si legge che le
aziende americane investono in ri-
cerche e sviluppo molto più che da
noi, ottenendo, come risultato imme-
diato, una percentuale di disoccu-
pati pari alla metà della nostra, an-
che se gli stessi industriali denuncia-
no “un grave divario fra competen-
ze/abilità ottenute dalle scuole supe-
riori e quelli di cui hanno bisogno", e
sostengono che spendono molto di
più di prima per addestrare il perso-
nale. Quindi anche negli Usa esiste il
problema di innalzare i livelli di diplomati e laureati. Vacca sottolinea
come tale aspetto di innalzamento della qualità sia di vitale impor-
tanza in virtù del fatto che il 60% dei posti di lavoro richiede oggi
una formazione post diploma (prodotti, processi e strumenti profes-
sionali vengono innovati di continuo, non solo nel settore informati-
co). Lo rileva anche uno studio dell'Economist che ha sentito 343 di-
rigenti di aziende che occupano da 100 a oltre 10.000 addetti e con
volume d'affari da vari milioni di dollari a oltre 10 miliardi.
Quando la formazione è inadeguata
Più della metà dei dirigenti intervistati ha dichiarato di considerare
inadeguata la formazione dei giovani neo-assunti per quanto riguar-
da la capacità di risolvere problemi; pensiero critico; lavoro di squa-
dra; comunicazione; abilità tecniche; organizzare priorità multiple;
uso di strumenti matematici", e ricorda anche che le varie aziende
hanno stabilito con università e college programmi adeguati alle ne-
cessità, e pone l'accento in particolare su corsi pratici, ricordando
anche l'incoraggiamento alle donne nella costruzione e manutenzio-
ne di reti elettriche. Vacca, inoltre, riferisce che alcune aziende tede-
sche operanti in Nord America stanno introducendo la pratica del-
l'apprendistato, mutuando lo standard della Germania e cioè che do-
po la maturità gli studenti si iscrivano ad un corso universitario e in-
sieme facciano gli apprendisti presso un'azienda. In Germania il 60%
dei giovani trova in questo modo il primo impiego di lavoro. Seguiti
solo dalla Turchia, in Italia la popolazione che ha completato l'educa-
zione terziaria è pari al 21,7% a fronte di una media europea del
35,8%. La commissione europea ha pubblicato nello scorso anno la
classifica del livello di innovazione raggiunta dai 27 paesi in funzione
di 25 indicatori come lauree, ricerca scientifica, investimenti pubblici
ufficiali e privati, brevetti, ecc. l'Italia si è posizionata al 15° posto do-
po Estonia, Slovenia e Cipro. Gli investimenti pubblici in ricerca e svi-
luppo solo lo 0,53% del PIL, media CE 0,71, mentre quelli privati so-
no 0,69%, media CE 0,52.
Raddoppiare gli investimenti
in ricerca e sviluppo
Gli imprenditori non hanno ragione di chiedere solo flessibilità negli
adempimenti burocratici, ma devono raddoppiare gli investimenti di
ricerca-sviluppo assumendo giovani eccellenti che inventino. Rober-
to Vacca conclude con l’affermazione: "lavoro e prosperità si creano
studiando e inventando". Difficile non
condividere. I dati di partenza illu-
strano una situazione abbastanza
difficile, ma non si può pensare che
in una situazione italiana di econo-
mia in regressione, aziende e privati
abbiano a disposizione le risorse per
creare strutture che consentano un
ritorno veloce alle situazioni antecri-
si.Ma si deve continuare a lavorare
per migliorare il livello di vita, per
reggere il confronto e la concorren-
za. Una soluzione è quella di ricorre-
re ai liberi professionisti, come suc-
cede in altre nazioni come risorsa
professionale in outsorcing, e per
conoscenza diretta, posso dire che i
periti industriali contribuiscono non
poco, perché la situazione negativa
del paese non abbia a degradare
maggiormente. Tale ricerca ha evidenziato che la formazione non è
semplicemente un fatto di nozioni ma anche e particolarmente un
fatto pratico, fatta sul campo, a contatto diretto con la realtà produt-
tiva delle aziende. Da queste pagine non mi sono mai stancato di di-
re che i periti industriali hanno dalla loro quella professionalità che
nasce dal "sapere, saper fare e saper far fare", per quel fondersi fra
teoria e pratica, che già esiste nel mondo della scuola. Nascono co-
sì i presupposti di una soddisfazione del cliente assicurata. Nel futu-
ro, per garantire sviluppo e successo il diploma non basta. In so-
stanza è quello che da sempre fanno i periti industriali. Teoria e pra-
tica. Parole e fatti. E stare ai fatti è una continua formazione. E' pro-
va di reale competenza, non per rispetto della legge, ma per esem-
plare impersonificazione dell'etica professionale della obbligazione
di mezzi. Da anni questo sindacato con i sindacati dei lavoratori di-
pendenti, ha costituito e partecipa alle attività di formazione dei la-
voratori dipendenti degli studi professionali e dei clienti degli studi
professionali, con i fondi previsti per legge.
Liberi professionisti sempre più aggiornati
e qualificati per la soddisfazione dell’utente
Tutti, anche i privati, devono avere la consulenza dei liberi professio-
nisti, non solo per la salute o la difesa. Vivere con sicurezza nelle ca-
se come negli ambienti di lavoro, con il comfort e i servizi che l'attua-
le conoscenza tecnologia mette a disposizione, è una condizione as-
solutamente indispensabile del quotidiano vivere che si può avere
solo con dei veri professionisti per la qualità della prestazione (teo-
ria+pratica+formazione continua). Di conseguenza è giustificato il
compenso richiesto dal professionista perito industriale, che per
mantenere il livello della preparazione che soddisfa il cliente, deve
impiegare risorse di formazione che magari altre strutture più orienta-
te alla obbligazione di risultato non utilizzano. FEDERPERITI INDU-
STRIALI è presente in tutte le lodevoli iniziative di chi organizza mo-
menti di formazione dei liberi professionisti, e degli studenti come in-
troduzione al mondo del lavoro. Sono la migliore dimostrazione della
vitalità ma sopratutto del senso di responsabilità di una categoria.
Gianfranco Magni Segretario Nazionale
FederPeriti Industriali
Gianfranco Merisio Presidente Nazionale
FederPeriti Industriali
1...,43,44,45,46,47,48,49,50,51,52 54,55,56
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