Page 23 - Attualità Elettrotecnica Gennaio-Febbraio 2021
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alimentazione centralizzata per l’emergenza
 L’illuminazione di sicurezza degli edifici è un elemento importante per i servizi di emergenza, e come tale necessita di Ups che abbiano caratteristiche particolari
mità alla EN 50272-2. Il locale di installazione deve essere mantenuto a 25 °C, al fine di preservare gli accumulatori da fenomeni di invecchiamento precoce.
Deve essere previsto un dispositivo di test automatico e manuale per il controllo dello stato delle batterie. La vita attesa dichiarata dal costruttore non deve essere inferiore a 10 anni e il dimensionamento deve prevedere un margine di progetto in modo che l’autono- mia prevista sia garantita fino al fine vita;
• Deve essere prevista la compensazione auto- matica della tensione di carica della batteria in funzione delle variazioni di temperatura, nelle modalità consigliate dal costruttore;
• Deve essere presente un sistema di prote- zione della batteria dalla scarica completa, evento che porterebbe al suo irrimediabile danneggiamento.
Dato il carattere di criticità dell’applicazione, che implica la sicurezza delle persone, una parte importante della CEI/EN 50171 è dedi- cata alla definizione degli equipaggiamenti necessari ai fini delle verifiche sia durante il collaudo, sia a carattere di manutenzione du- rante l’esercizio dell’impianto. In particolare, si specifica che i sistemi di alimentazione cen- tralizzata per l’emergenza e la sicurezza siano equipaggiati con dei dispositivi di verifica del funzionamento e di misura. La norma richiede anche la presenza di contatti privi di potenzia- le, che rendano disponibili le segnalazioni re- lative al funzionamento da batteria, alla condi- zione di preallarme di fine autonomia ed alla presenza di condizioni di allarme generico ac- compagnate da un avviso acustico.
In occasione del collaudo iniziale è richiesto sia il controllo della funzionalità dell’Ups, sia della durata della batteria, preferibilmente con il carico reale, in modo da verificare in si- to la correttezza dei dimensionamenti di tutto l’impianto, compresi i livelli di illuminazione minimi imposti dalla norma EN 1838.
A seconda della tipologia dell’impianto di si- curezza, sono inoltre previste verifiche perio- diche eseguite da personale autorizzato.
Per questa particolare applicazione Borri ha sviluppato la serie ECS (Emergency Central Systems), conforme alla norma EN 50171.
La Serie, disponibile da 10 a 160 kVA, forni- sce continuità assoluta di alimentazione alle applicazioni degli impianti di emergenza e di sicurezza quali: sistemi di emergenza e si- curezza, illuminazione di emergenza, siste- mi di rivelazione ed estinzione degli incendi e impianti di sicurezza.
Stefania Ceccarini Borri Product Specialist
che sono stabiliti dalle Norme
di Stefania Ceccarini*
Un sistema di alimentazio- ne centralizzata è un gruppo di continuità
(Ups), con caratteristiche preci-
se, che può essere utilizzato
per alimentare servizi di emer-
genza, con particolare riferi-
mento all’illuminazione di sicu-
rezza degli edifici. La norma
che stabilisce i requisiti che un
Ups deve avere per poter assol-
vere a questo compito è la
CEI/EN 50171 “Sistemi di ali-
mentazione centralizzata” (Central Power Supply Systems o CPSS), che introduce le di- verse configurazioni applicabili ai CPSS, defi- nisce le modalità di esecuzione dei test di fun- zionamento periodici sulle batterie e la loro manutenzione. I sistemi di alimentazione per l’illuminazione di emergenza per ani sono sta- ti implementati esclusivamente utilizzando schemi di installazione di tipo distribuito, ov- vero tramite lampade di emergenza autoali- mentate installate nei vari punti dove era ri- chiesta la loro presenza. Il vantaggio principa- le di questa strategia è senz’altro la resilienza rispetto ai guasti elettrici, i quali sono contenu- ti all’interno del singolo elemento, senza estendersi quindi al resto dell’impianto, non- ché l’indipendenza della manutenzione, che può essere fatta sulla singola lampada senza mettere fuori servizio le altre. È nel 2001 che il gruppo di lavoro europeo che si occupa di for- malizzare i requisiti e le prestazioni delle ap- parecchiature di conversione dell’energia pro- pone per la prima volta la normalizzazione dell’utilizzo degli Ups come sorgenti di ali- mentazione centralizzata, incontrando la ten- denza già in corso di raggruppare una parte o tutte le lampade destinate all’illuminazione di sicurezza sotto una stessa sorgente di alimen- tazione ininterrompibile. I vantaggi di questo approccio appaiono immediati, visto che l’uti- lizzo di sorgenti centralizzate permette l’impie- go di corpi illuminanti ordinari inclusi in circui- ti dedicati e questo rende l’alimentazione cen- tralizzata particolarmente attrattiva nelle in- stallazioni che coprono aree molto estese.
Quanto al rischio di ripercussioni di eventuali guasti sulla disponibilità dei sistemi luminosi, questo è ampiamente mitigato dalla selettività delle protezioni, prevista dalla attuale normati- va sugli impianti. Infine, la manutenzione di un sistema centralizzato è di più semplice svolgi- mento, essendo concentrata nelle poche uni- tà CPSS installate.
Nella pratica attuale si vedono spesso adotta- te soluzioni miste, a seconda dell’applicazio- ne e delle esigenze dell’impianto. Come ricor- dato, per poter essere usato come CPSS, ov- vero sorgente di alimentazione per carichi emergenza, un Ups deve possedere specifici requisiti, i cui principali sono qui elencati:
• Deve essere in grado di alimentare il 120% del carico prescritto, almeno per la durata dell’autonomia prevista e deve essere in grado di avviare un carico, precedentemen- te spento, con un tempo di risposta di 0,5 s, secondo la norma EN 1838, che specifica gli stessi parametri per i corpi illuminanti au- toalimentati;
• Non deve essere danneggiato a seguito del- l’inversione della polarità di batteria dovuta ad errato collegamento;
• Devono essere previsti interruttori automati- ci a protezione sia dell’ingresso principale, che della linea di emergenza;
• A seguito di una scarica dell’intera autonomia prevista, deve essere in grado di ricaricare le proprie batterie in modo che possano fornire almeno l’80% dell’autonomia originaria entro 12 ore dall’inizio della carica;
• Le batterie devono essere installate in confor-
 attualità elettrotecnica - gennaio/febbraio 2021 - numero 1
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