Page 32 - Attualità Elettrotecnica Gennaio-Febbraio 2021
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CEI: un’attività
essenziale
In un’intervista il DG CEI Ing. Giuseppe Molina presenta l’attività che sinora ha svolto il CEI e quali sono le attività che intende svolgere a favore della sicurezza e dell’affidabilità degli impianti
a cura della Redazione
Tutti conoscono il CEI, ma pochi forse conoscono la sua storia ultracentenaria.
Come il CEI ha seguito nella sua storia
l’evoluzione del nostro Paese?
Il CEI, nato nel 1909, è un’Associazione senza scopo di lucro per la nor- mazione tecnica nel campo elettrotecnico, elettronico e delle telecomu- nicazioni, con la partecipazione diretta – su mandato dello Stato Italiano – nelle corrispondenti organizzazioni di normazione europea (CENE- LEC) e internazionale (IEC).
In Italia il CEI pubblica e divulga le norme tecniche che, secondo le leg- gi vigenti, costituiscono il riferimento per la presunzione di conformità al- la regola dell’arte.
In Italia la normativa è sempre stata vista come uno strumento di indiriz- zo scientifico-culturale mirante a consolidare lo stato a cui era giunta la buona tecnica e quindi di necessità relativa per l’attività commerciale e industriale. Tutto ciò ha accelerato la produttività, ma anche migliorato la trasparenza dell’attività svolta dal CEI. Tuttavia, nel corso degli anni, al- cuni cambiamenti hanno contribuito ad accrescerne l’importanza. Tra questi, il consolidamento di un quadro legislativo di riferimento:
• Legge n. 186 del 1968, con la quale si riconosce alle Norme CEI la presunzione di rispetto della regola dell’arte;
• Direttiva CEE 73/23, relativa alle garanzie di sicurezza che devono avere i materiali elettrici di bassa tensione, recepita nel 1977 con Leg- ge italiana n. 791: anche in base a tale direttiva si ha la presunzione di conformità tra le norme armonizzate emesse dal CENELEC e quelle recepite in Italia dal CEI;
• Direttiva CEE 83/189, relativa all’obbligo dell’informazione preventiva alla pubblicazione di Norme e regole tecniche da parte degli Stati membri, recepita nel 1986 con Legge italiana n. 317;
• Legge 46/90 del 5.3.90 sulla sicurezza degli impianti;
• Direttiva CEE 89/336 sulla Compatibilità elettromagnetica recepita dal
Decreto Legislativo 467/93 del 4.12.1993;
Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008 n. 37 “Regolamento recante il rior- dino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impian- ti all’interno degli edifici” sulla sicurezza degli impianti negli edifici”;
• Decreto Legislativo del 15 dicembre 2017 n. 223 “Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE 1025/2012 sulla normazione europea [...]”, che conferma il ruolo del CEI quale organismo nazionale di normazione negli ambiti di competenza.
L’importanza e il ruolo della normativa tecnica CEI, volontaria e basata sul raggiungimento del consenso pubblico, è stata dunque determinan- te per lo sviluppo e l’ingegnerizzazione della scienza elettrica, e lo sarà ancora di più nel futuro, laddove la complessità del sistema è destinata a crescere. Per governare i cambiamenti è necessario avere ben saldi e radicati i principi di fondo: gli enti normatori sono rimasti coerenti a que- sta logica, lasciando pressoché invariate le regole e le finalità del pro- cesso normativo. Ciò si concretizza in una struttura tecnica basata sul
volontariato e sulla predisposizione e approvazione di testi con il con- senso di tutte le parti interessate.
Come il CEI e la normativa hanno contribuito allo
sviluppo tecnologico e commerciale del nostro Paese?
Le norme sono alla base dello sviluppo tecnologico e commerciale di tutti i Paesi, e sono fondamentali in quanto, da un lato, forniscono le at- trezzature e, dall’altro, danno una spinta per proporre e vendere prodot- ti sicuri e di qualità. È importante che gli operatori del settore abbiano a disposizione strumenti efficaci e tecnologicamente avanzati, costruiti se- condo regole condivise a livello europeo e internazionale, e il CEI lavora ogni giorno per fornire questi strumenti, con uno sguardo sempre proiet- tato al futuro. Dobbiamo essere rapidi e chiari per consentire la messa sul mercato dei prodotti, ma far sì allo stesso tempo che siano buoni pro- dotti inseriti in un sistema sostenibile.
Il processo di normazione tecnica si basa sul principio del consenso, a seguito della partecipazione e della collaborazione di tutte le parti in- teressate. Un progetto di norma nasce infatti per rispondere a specifi- che esigenze espresse dal mercato: le Norme CEI costituiscono perciò uno strumento univoco e ben codificato per soddisfare le prescrizioni di natura obbligatoria previste dalla legislazione nazionale ed europea. La “regola dell’arte” è, infatti, un insieme di comportamenti, scelte tec- niche di realizzazione, materiali e componenti che costituiscono la “buona tecnica”.
Un progetto di norma si sviluppa nell’ambito dei Comitati Tecnici CEI di riferimento in cui lavorano oltre 3.000 esperti nazionali, designati dai So- ci di Diritto, Promotori ed Effettivi e provenienti da Ministeri, Enti pubblici e privati, Università, Centri di ricerca e prove, Organismi di certificazio- ne, Aziende industriali, Ordini professionali, Associazioni di categoria e culturali. Il CEI è infatti innanzitutto dei 2.000 Soci, poi dei 3.000 esperti
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attualità elettrotecnica - gennaio/febbraio 2021 - numero 1








































































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