Page 42 - Attualità Elettrotecnica 4 Maggio 2022
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un data center
all’Università di Torino
All’università di Torino il data center è stato realizzato considerando anche il tema del risparmio
sia economico che energetico
bilmente accrescere le competenze e la capa- cità progettuale nella realizzazione di sistemi hardware e software in ambito ICT. Competen- ze cruciali per la catena del valore di molte fi- liere produttive la cui capacità di innovazione è indissolubilmente legata alla padronanza di competenze tecnologiche. Per questo i ricer- catori di UniTO hanno progettato per intero, in- sieme ai partner tecnologici come Vertiv, sia l’infrastruttura tecnologica data center che i si- stemi. Una progettazione condotta come un esercizio di ricerca sulla base di parametri estremamente sfidanti in termini di prestazio- ni, continuità operativa, affidabilità, efficienza energetica. Sfida nella sfida è la progettazione di un data center abbastanza modulare per essere collocato in spazi preesistenti nel mez- zo del dipartimento di informatica, dentro il Centro Piero della Francesca situato in Corso Svizzera 185 a Torino e realizzato come un og- getto di design: un silenzioso e metafisico “paesaggio elettronico”, fonte di ispirazione per studenti e ricercatori, come immaginato da Ettore Sottsass per i calcolatori Olivetti se- rie Elea (Compasso D’Oro 1960).
Il dipartimento di Informatica intendeva realiz- zare un data center TIER III (con replicazione N+1) in grado di supportare fino a 250 kW di apparecchiature ICT organizzate in 16 armadi da almeno 20 kVA e di ospitare anche server ad alta densità (1,5 kW per unità). Il data cen- ter doveva essere realizzato dentro una teca di vetro blindata e insonorizzata, ben visibile
a cura di Giulia Dall’Agnol
Che l’Università sia un luogo significa- tivo per i temi della nostra rivista, co- me elettricità, impiantistica ed ener-
gia, è evidente. E’ qui che si formano parte dei tecnici destinati alla progettazione degli impianti. Questa volta però un’Università as- sume un ruolo ancora più preponderante. L’Università di Torino infatti è stata sede di un significativo progetto di un data center, dove vengono coniugati attenzione ai con- sumi, modularità, impatto ambientale, utiliz- zo di spazi preesistenti. E, anche, una parti- colare attenzione al design: un “oggetto” che vuole e deve essere guardato dagli studenti affinché ne traggano ispirazione.
Proprio perché si tratta di un progetto posto in un luogo in cui gli studenti devono imparare ad accrescere competenze e capacità pro- gettuali. Ma vediamo meglio di che si tratta.
Il contesto
L’Università degli Studi di Torino (UniTO), fondata nel 1404, è tra i più antichi e presti- giosi atenei italiani. UniTO ha 27 dipartimenti ed è tra i primi 3 atenei italiani come numero di dipartimenti di eccellenza (10 dipartimen- ti), oltre 2.000 professori, 80.000 studenti, 150 corsi di laurea, 80 master e 38 dottorati di ricerca. UniTO ha anche diversi centri mul- tidisciplinari e laboratori finalizzati a promuo- vere la ricerca e il trasferimento tecnologico su specifici temi. Fra questi, il laboratorio “open access” HPC4AI@UniTO, ospitato dal dipartimento di informatica, è attivo sui temi legati alla progettazione dei metodi e degli strumenti per il cloud e high-performance computing (HPC), con uno specifico interes- se per le applicazioni legate all'intelligenza artificiale (AI). Il laboratorio HPC4AI@UniTO nasce nel 2018 all’interno del progetto HPC4AI, un'iniziativa congiunta tra i due ate- nei torinesi per la realizzazione di una federa- zione di infrastrutture di calcolo per scopi di ricerca. Il progetto HPC4AI, coordinato da UniTO, è stato finanziato con 4.5 Milioni di Euro nel 2018 grazie al bando competitivo grandi infrastrutture EU POR-FESR 2014- 2020 (primo classificato) con il cofinanzia-
mento dei due atenei. HPC4AI@UniTO è pen- sato come un grande e moderno laboratorio dove i ricercatori di varie discipline possono sperimentare la progettazione e l’uso di si- stemi di calcolo e servizi cloud ad alte pre- stazioni. “La soluzione di Vertiv ci ha consen- tito di ottenere una sostanziale riduzione del- la complessità relativa all’impianto di raffred- damento e innumerevoli vantaggi quali: as- senza di tubazioni e acqua all’interno del lo- cale data center con conseguente aumento della sicurezza; riduzione del rumore; ridu- zione dei tempi di implementazione; aumen- to dello spazio per i Rack (quindi molto più spazio per l’installazione dei Server dedicati a HPC, AI e BDA) all’interno dello stesso pe- rimetro del data center; maggiore sicurezza dell’infrastruttura IT.” – Prof. Marco Aldinucci, Dip. Informatica Università di Torino
La sfida
Nell’era dei servizi ICT managed, la sfida più grande per ogni ateneo è mantenere e possi-
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attualità elettrotecnica - maggio 2022 - numero 4


















































































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