Page 12 - Attualità Elettrotecnica luglio-agosto 2019
P. 12

strumentazione di misura
che qualifica e aiuta
Caratteristiche, prestazioni e limiti della strumentazione di misura devono essere ben noti a chi deve decidere la scelta dello strumento, che deve avere anche
un buon manuale di istruzioni
a cura dell’Ufficio Tecnico di Asita
Si è sempre detto che il livello di qualità di una qualsiasi attività si individua in pri- mo luogo dall’attrezzatura a disposizio-
ne dell’attività stessa.
E’ vero, ed è ancora più vero quando si opera con l’energia elettrica, una energia che “non si vede”, ma si vedono i suoi effetti sia positivi che negativi. Per gestire, controllare e, non ul- timo, risparmiare l’energia elettrica, è neces- sario misurarla, valutarla, in una parola, cono- scerla. Dall’energia elettrica è necessario an- che proteggersi quindi, ancora una volta, in- dagare e misurare per accertare i livelli di pro- tezione; il panorama normativo lascia ben po- chi dubbi in proposito. E’ quindi ovvio quanto la strumentazione di misura rivesta un ruolo primario fra le “attrezzature” di un operatore del settore elettrico. Lo strumento di misura quindi, come qualsiasi altro attrezzo da lavoro, ha destinazioni d’uso ben specifiche e, per utilizzarlo bene, ottenendo il massimo delle sue prestazioni, occorre conoscerne le carat- teristiche, le prestazioni e anche i limiti.
La strumentazione di misura è regolata da va- rie normative che ne definiscono le caratteri-
stiche di sicurezza (CEI EN 61010 nel-
le diverse declinazioni), in taluni casi
le prestazioni, fino all’ambiente elettri-
co dove lo strumento può essere utilizzato in sicurezza per l’operatore, senza trascurare i terminali di misura, parte importante dello strumento stesso.
In materia di sicurezza, specialmente per i co- sì detti strumenti portatili “da campo”, è impor- tante valutare la “CATEGORIA DI MISURA” di- chiarata sullo strumento e relativi accessori di misura. Caratteristica forse non completamen- te nota a tutti gli utenti ma, di fondamentale im- portanza per operare nelle migliori condizioni di sicurezza in quanto tiene conto della cate- goria di sovratensione transitoria, che può presentarsi nel circuito come risultato di un evento quale: un fulmine o un transitorio da commutazione; tiene conto dei livelli di corren- te di corto circuito, della posizione all’interno dell’impianto in cui si collega lo strumento e di alcune altre forme di limitazione dell’energia. La definizione stabilita dalla norma CEI EN 61010-1 infatti recita: classificazione dei cir- cuiti di prova e di misura in funzione del tipo di circuito di alimentazione al quale è previsto che siano collegati. Riassumendo, tale carat- teristica identifica l’ambiente elettrico in cui lo strumento di misura può essere utilizzato.
La Categoria di misura è espressa con il sim- bolo “CAT”, seguito dal numero romano “IV”, oppure “III”, oppure “II”, (livello di segnali elet- tronici), quindi un valore di tensione che rap- presenta la massima tensione fase-neutro af- frontabile, indicazioni che devono essere ri- portate sullo strumento e accessori.
In sostanza e per sintetizzare, più lo strumen- to viene applicato vicino alla sorgente del- l’energia, più la categoria di misura deve es- sere elevata, “CAT IV” è il massimo oggi previ- sto dalla norma. Va da se che utilizzare uno strumento con una categoria di misura (ad esempio CAT III) in un ambiente classificato con una categoria superiore (ad esempio CA- TIV) significa non operare in sicurezza in quanto le protezione interne dello strumento non sono idonee all’applicazione.
Altro elemento che assume sempre maggiore
importanza nelle misure di grandezze elettri- che, è il principio di misura dello strumento che può essere in “valore medio”, oppure in “vero valore efficace”, caratteristica quest’ultima espressa con il simbolo RMS (o T-RMS).
Uno strumento “RMS” è quindi capace di rile- vare, includendole nella misura, anche le com- ponenti a frequenza diversa dalla fondamenta- le; in altri termini, rileva una misura molto più vi- cina alla realtà della condizione.
Diventa importante conoscere, in questo caso, anche la “banda passante” non solo dello stru- mento, ma anche degli eventuali accessori quali, ad esempio, sensori amperometrici a pinza o “a laccio”; questi dati sono general- mente presenti nella documentazione tecnica che propone o accompagna lo strumento.
Da queste brevi note emerge l’importanza di un altro “accessorio”, necessario allo strumen- to di misura: il manuale d’uso e la documenta- zione tecnica specifica. La strumentazione di misura rappresenta un investimento per l’ope- ratore e, come tale, deve essere mantenuto at- tivo nel tempo ma, come tutte le cose, anche lo strumento invecchia .... l’uso, gli urti, gli sbalzi di temperatura, possono alterare gli equilibri della componentistica interna quindi, diventa opportuno sottoporre periodicamente un qualsiasi strumento ad una verifica delle ta- rature. Anche in Italia, così come in tutto il mondo industrializzato, esiste una struttura uf- ficiale che determina le procedure e controlla vari centri di taratura; si tratta di ACCREDIA (l’Ente italiano di accreditamento).
I vari Centri LAT sparsi sul territorio con varie specializzazioni e capacità metrologiche sono in grado di certificare lo stato di taratura di uno strumento, emettendo il relativo Certificato di Taratura ufficialmente riconosciuto. Uno stru- mento di misura propriamente scelto in funzio- ne delle necessità, propriamente applicato secondo le sue caratteristiche e propriamente mantenuto, è un collaboratore fidato, instan- cabile e necessario per rendere sempre più certo e professionale il lavoro del tecnico.
12
attualità elettrotecnica - luglio/agosto 2019 - numero 6


































































































   10   11   12   13   14