Page 10 - Attualità Elettrotecnica luglio-agosto 2019
P. 10

guarda dove metti i piedi
Uno sguardo a quanto circonda
il lavoro compiuto dalle nostre professioni a partire dalle scarpe per arrivare al furgone: tutto quanto serve a svolgerlo al meglio
Il cercafase. Fratello minore (molto minore) del tester, ha comunque un ruolo importante nella professione, ruolo che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Ma per il peso e per le di-
mensioni che ha, forse è meglio tenerne un pa- io, uno nelle tasche della tuta e uno nella cas- setta portaattrezzi. Anche perché è un attrezzo che si perde facilmente e della cui perdita ci si accorge appena lasciato il cliente.
Gli attrezzi
Le forbici da elettricista. Come sappia- mo quelle da elettricista sono ben diverse da quelle del sarto. Questioni di sicurezza im- pongono l’isolamento con opportune plasti- che, questioni di praticità portano a lame cor-
te, per imporre una maggior pressione al ta- glio e una tacca che consenta un rapido spe- laggio dei cavi in rame, evitando di usare la pinza spelafili che, in alcuni momenti, può ri- sultare meno disponibili delle forbici.
Le pinze spelafili. Una ampia possibilità di scelta che permette di individuare al meglio la
pinza che fa per ognuno di noi. Si guarda spe- so ai modelli più evoluti, ma altrettanto spes- so, durante il lavoro si preferisce optare su quella che ha i manici più consumati: La cono- sciamo bene e ci ha sempre servito e ci serve egregiamente.
a cura della Redazione
La normativa obbliga ad usare, durante lo svolgimento del proprio lavoro, non un paio di scarpe qualunque, ma appropria-
te scarpe da lavoro. Normalmente l’installato- re applica le norme nella realizzazione dell’im- pianto a cui sta lavorando, meno spesso – ed è ovvio – si rende conto di quali siano le calza- ture più adatte a quanto sta facendo: sandali antinfortunistici, scarpe da lavoro leggere, scarponi antinfortunistici? Può essere interes- sante sapere che la normativa di sicurezza sulle scarpe (Norma UNI EN 20345) associa ad ogni caratteristica presentata dalla scarpa una sigla. Le calzature da lavorio sono con- traddistinte dalla lettera “S”, la scarpa “base” dalla lettera “B”. Tale scarpa deve avere un’al- tezza minima del tomaio (in pelle crosta o si- milare), un particolare puntale, una fodera an- teriore, il sottopiede, la suola può essere liscia e il tomaio, nella calzatura bassa, può essere aperto. Nelle calzature SB non sono compren- sivi l’antistaticità, l’assorbimento di energia dal tacco, l’impermeabilità dinamica del tomaio, la suola con caratteristica antiscivolo, la suola con tasselli, la fodera posteriore, il tomaio in pelle fiore e la lamina antiforo. Più complessa la sigla che indica quali di queste caratteristi- che sono presenti nella scarpa. Limitiamoci a indicare che la lettera S e la lettera P indicano scarpe con puntale con due diverse caratteri- stiche, e la lettera O indica le scarpe senza puntale. Il Tipi I indica scarpe in cuoio e il II le scarpe in gomma o polimeriche. Infine anche il CEI si occupa di scarpe: con la CEI EN 61340-5-1:2008 “Protezione dei dispositivi elettronici dai fenomeni elettrostatici”. Limitia- moci a questo. Ma abbiamo mai guardato co- sa comperiamo?
Gli strumenti
Più facile ragionare su altri interessanti attrez- zi e dispositivi di uso comune.
La cassetta. Partiamo dalla cassetta per gli attrezzi. Deve consentire un’ordinata serie di attrezzi, quelli che più spesso si adoperano, in modo da essere facilitati nella ricerca di quan-
to ci serve. E quindi bisogna valutare bene an- che il volume della cassetta, della borsa o del trolley. Nella scelta qui si va sul personale. Cer- to, a parità di altre caratteristiche, la portabilità e il peso fanno la differenza. E la chiusura a chiave è spesso indispensabile.
Il tester. È lo strumento principe. La sua pre- senza nella cassetta degli attrezzi è indispen- sabile. Più difficile capire quali debbano esse- re le sue caratteristiche. Dipendono molto dal
10
attualità elettrotecnica - luglio/agosto 2019 - numero 6
lavoro che mediamente svolgiamo. Un tester che non ci permette di svolgere un lavoro ci fa- rà perdere tempo, un tester che offre funzioni che mai abbiamo usato rappresenta una spesa non troppo oculata. Ma stare all’interno di que- sti due limiti, visti i cambiamenti tecnologici e normativi, non è molto facile.


































































































   8   9   10   11   12