Page 9 - Attualità Elettrotecnica Settembre 2020
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  La nave posacavi Città di Milano
Nei cavi Fortin - Hermann i fili sono infilati in una sorta di perline di legno, riuniti in fasci e introdotti in una guaina in piombo.
I cavi Patterson (spessi usati in America, era- no costituiti da fili rivestiti di cotone o juta e di- sposti parallelamente in un tubo di piombo riempito di paraffina e di acido carbonico.
I cavi De Ferranti usavano come isolante la carta e erano formati da due tubi di rame con- centrici. Il tutto era coperto da un tubo in ferro. Infine lo Standard Electric Cable era costituito da conduttori isolati mediante un residuo della distillazione del petrolio e con un involucro esterno in piombo. Anche questi erano, sem- pre all’inizio del ‘900, usati in America.
Le misure
Indispensabili, già allora, per determinare la qualità di un cavo, consistevano in misure di resistenza, spesso con il ponte di Wheatstone, di capacità e di isolamento. Un testo dell’epo- ca le ritiene necessarie durante la fabbricazio- ne e nel corso dell’esercizio, per individuare eventuali perdite di prestazioni.
Cavi sottomarini
Abbiamo già detto di O’Shawghnessy. Whe- ststone nel 1840 progettava di unire con un cavo sotto la Manica Douvres e Calais. Morse, Colt e Robinson fecero vari esperimenti di ca- vi sottomarini a New York. Il 31 dicembre 1851 venne inaugurata la posa di un cavo tra Dou- vres (GB) e Griz-Nez (FR) da parte di Jacopo Drot. Un cavo di 103 km fu posato tra Inghilter- ra e Irlanda nel 1852. Un tentativo di unire Eu- ropa e Stati Uniti (Irlanda e Terranova, 2200 km) si fece nel 1858 nonostante oggettive dif- ficoltà e, forse, sabotaggi. Ma durò solo un mese. Tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti (Heart’s Content in Terranova) fu posato un cavo il 27 luglio 1867. Altre fonti indicano che la prima posa avvenne nel 1866. Nel 1903 erano ben 12 cavi quelli che univano l’Europa e l’Ameri- ca. Sempre a quell’epoca un cavo congiunge- va Valentia, in Irlanda, con Heart’s Content in Terranova, unendo una distanza di ben 3426 km. Una efficace tecnologia per realizzare una linea telefonica tra Europa e America fu svilup- pata negli anni ’40 del secolo scorso e una li-
nea telefonica con 36 canali voce fu inaugurata il 25 set- tembre 1965 tra Scozia e Terranova. La posa avveniva con una nave che regolava la velocità di immersione del cavo in modo che questo si adattasse al fondo.
Cavi sottomarini per trasmissione dati
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La nave rimaneva in costante comunicazione col porto di partenza proprio mediante il cavo, in modo tale da poter verificare la condizione stessa di quest’ultimo istante per istante. Generalmente alla fine dell’’800 i cavi venivano costruiti nelle officine inglesi, ma ci sono diversi esempi tedeschi, francesi e italiani. Per quanto ci riguarda, possiamo citare la ditta Pirelli e il suo piroscafo Città di Milano, adibito proprio a questo scopo. Per i topi di archivio possiamo citare il volume dell’epoca “Manuale sui cavi te- legrafici” dell’Ing. Jona, edito alla fine del 1800. Le realizzazioni diminuirono grazie alle inven- zioni di Marconi che rendevano inutili le tra- smissioni telegrafiche e telefoniche via filo la cui velocità, oltretutto, era inversamente pro- porzionale alla capacità, alla resistenza e al quadrato della distanza. E la resistenza è inver- samente proporzionale al diametro del condut- tore, così come la capacità dipende dal rappor- to tra il diametro dell’anima conduttrice e dell’in- volucro isolante. Insomma, ci volevano quindi circa 2 decimi di secondo per inviare un mes- saggio dall’Europa all’America. Comprensibile quindi, per ragioni di praticità, di difficoltose manutenzioni e di impegno economico, capire come Marconi con la sua invenzione abbia af- fossato il settore delle trasmissioni via cavo sot- tomarine. Altro discorso, al contrario, è quello delle trasmissioni di potenza via cavo, che an- che oggi sono oggetto di interessanti realizza- zioni, di cui peraltro non parleremo qui. Citiamo solo la linea elettrica sottomarina più lunga al mondo da 1000 MW realizzata tra Sardegna e Lazio e tra Sicilia e Calabria da Terna e della li- nea a corrente alternata più lunga al mondo (Sorgente Rizziconi) realizzata nel 2016.
E in Italia?
La prima realizzazione di cui si ha traccia si riferisce al collegamento tra Pozzuoli e Pro- cida, un cavo di 3500 m posato nel 1869 e di proprietà dello Stato.
Il record di lunghezza delle linee di proprietà dello Stato, almeno fino al 1897 appartiene alla linea Maddalena Continente, realizzata nel 1889 e costituita da un cavo di 211,704 km.
Una lunghezza superiore è quella della linea Orbetello Marinella Vecchia, di 219,002 km, posata per conto dello stato nel 1875 e ma- nutenuta dalla compagnia Eastern Tele- graph.
Due realizzazioni “storiche” effettuate dallo Stato italiano e manutenute dalla Pirelli sono da citare: la Napoli Palermo, di 407,549 km, posata nel 1890, e la Massaua Assab, di 517 km posata nel 1887.
Interessante anche citare la linea Otranto Alessandria d’Egitto (attraverso le isole di Zante e Candia) posata nel 1874 e lunga ben 1.732,628 km.
Per concludere
Acqua sotto i ponti ne è passata.
Cavi sottomarini per la trasmissione di infor- mazioni sono comunque oggi ancora utilizza- ti, specie in fibra ottica, poiché i satelliti non possono garantire quantità di dati elevata e obbligano ad una distanza di trasmissione maggiore, con quel che ne consegue.
Ma ormai la tecnologia permette di utilizzare cavi con caratteristiche tali da migliorare ogni singola utilizzazione, in ogni campo, dai dati alla sicurezza all’energia.
Nave posacavi Agamennone
 










































































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