Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 11

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ttualità
e
lettrotecnica - dicembre
2013
- numero
10
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Tipo, scelta e coordinamento SPD
Walter Nova - Phoenix Contact
Oggi gli impianti sono sem-
pre più tecnologici, conten-
gono cioè sempre di più ap-
parecchiature elettriche ed
elettroniche sofisticate e
sensibili adibite al controllo
ed alla gestione di impianti
più o meno complessi ed
evoluti. Basti pensare ad una
industria di processo, o ad
un impianto di trattamento
acque con una notevole
quantità di segnali e di allar-
mi installati, ad una linea di
produzione con tutti gli auto-
matismi che necessitano alla
sua corretta funzionalità, ma
anche ad una semplice abi-
tazione con televisori LCD o
LED, computer, impianti ste-
reo ecc.; in tutte le applicazioni insomma vi è la necessità di proteggere
le apparecchiature per salvaguardare le stesse da eventuali danni e per
garantire una corretta continuità di servizio all’impianto stesso. Al fine di
meglio gestire queste protezioni i comitati normativi internazionali hanno
elaborato negli anni una serie di Norme atte a identificare il livello di ri-
schio di una installazione e definire quindi quali e quante protezioni sia
opportuno andare ad installare.
La Norma CEI EN 62305
La Norma in questione è la CEI EN 62305 suddivisa in 4 parti che va pro-
prio ad affrontare questo “spinoso” argomento in tutte le sue sfaccetta-
ture utilizzando il calcolo dell’analisi del rischio. Questo calcolo prevede
innanzitutto di definire le sorgenti ed i tipi di danno alle strutture classifi-
cati da S1 a S4 a seconda dell’impatto che può avere il fulmine:
- S1: fulmine che impatta direttamente sulla struttura;
- S2: fulmine che impatta nelle immediate vicinanze della struttura;
- S3: fulmine che impatta direttamente sulle linee entranti nella struttura;
- S4: fulmine che impatta nelle vicinanze delle linee entranti nella struttura.
Una volta definita la potenziale sorgente di danno, è possibile determi-
nare i principali tipi di danno, classificati da D1 a D3:
- D1: danno ad esseri viventi;
- D2: danno materiale alle strutture;
- D3: guasti agli impianti interni;
Ciascun tipo di danno, solo o in combinazione con altri, può causare
perdite differenti; in generale queste dipendono dalla caratteristica del-
la struttura stessa. A causa di danneggiamenti alle strutture possono ve-
rificarsi i seguenti tipi di perdite:
- L1: perdita di vite umane;
- L2: perdita di pubblico servizio;
- L3: perdita di patrimonio culturale insostituibile;
- L4: perdita economica.
La necessità di proteggere una installazione deve essere valutata al fine
di ridurre i rischi da L1 a L3; il rischio L4 (perdita economica) viene “de-
mandato” al proprietario dell’impianto. Sta a lui definire se e quando sia
economicamente vantaggioso montare l’impianto.
La valutazione del rischio
Al fine di accertare se una protezione sia o meno necessaria deve quin-
di essere effettuata la valutazione del rischio in accordo con la procedu-
ra riportata nella Norma CEI EN 62305-2 in cui devono essere conside-
rati i rischi corrispondenti al tipo di perdita:
- R1: perdita di vite umane;
- R2: perdita di pubblico servizio;
- R3: perdita di patrimonio culturale insostituibile;
- R4: perdita economica.
I partecipanti
ABB
Claudio Brazzola
Training Manager
Dehn
Lorenz Moroder
Amministratore Delegato
Gewiss
Lorenzo Riva
Ricerca e Sviluppo
OBO Bettermann
Francesco Fiore
Product Sales Engineer
Phoenix Contact
Walter Nova
Product Manager
Schneider Electric
Alberto Siani
Responsabile Norme e software tecnici
Siemens
Michele Tedone
Product Manager
Weidmüller
Simone Merlotti
Product Specialist
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