Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 49

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ttualità
e
lettrotecnica - novembre
2011
- numero
9
1
Essere credibili è la sola
garanzia nella globalizzazione
L
a logica della competizione, del capitalismo inteso come
fatto naturale piuttosto che imposto, ha dato e sta dando
un ampio spazio alla globalizzazione, che di fatto la fa
da protagonista, perché attività che coinvolge tutto e tutti. L'-
ho detto all'ultimo numero, quando sottolineando l'importanza
della chiarezza della comunicazione che deve aver origine
sin dalla formazione scolastica, che il competere globale, of-
frirà sempre di più ai consumatori agli utenti un ventaglio di
soluzioni e di opportunità per risolvere un problema, oppure
per affrontare una scelta. Infatti la globalizzazione consente a
tutti di arrivare dappertutto, creando così una democratizza-
zione che qualunque ideologia o pratica politica non sarebbe
in grado di produrre. Nei confronti della competizione, di tutti
che possono accedere e conoscere tutto, sta l'inferno dei
produttori di beni e di servizi, che devono dimostrare nei fatti
e non a parole, la validità di quanto proposto e di quanto for-
nito. Si dovrà mantenere la qualità di quanto proposto, pena
la condanna veloce ed irrevocabile del mercato.
Infatti nel momento in cui il consumatore, l'acquirente non ha
più interesse per il prodotto specifico, per il servizio specifico,
sarà inutile continuare produrre o commercializzare, e si de-
terminerà una morte, come è successo nei millenni per altri
prodotti e servizi e financo per gli dei o per i santi o per i dit-
tatori che sono spariti perché non avevano più adoratori o
cultori. Con il benevolo lettore di queste righe, al quale chie-
do di considerarsi coautore delle stesse, analizzerò i risvolti
per la libera professione che hanno portato le considerazioni
sopra esposte. Non si può che partire dal fatto che logica-
mente sarà la credibilità intesa come capacità di essere cre-
duti, ad essere la stella polare di tutto questo universo che
porta alla pratica della fiducia, e non può che fondarsi sul
principio che la qualità è solo come recita ogni vocabolario:
“ciò che appartiene o per natura o in maniera accidentale, o
per l'aggiunzione, a una cosa è la fa essere tale.”
E si può essere credibili solo se si è di qualità. Essere credi-
bili e continuare ad esserlo, dipende da noi stessi e dalla ca-
pacità di essere conseguenti nei comportamenti rispetto alle
nostre enunciazioni e alle aspettative degli altri. L'Italia, que-
sto nostro paese amato ed invidiato, comunque a noi caro, in
questi tempi ha non poco intaccato una credibilità che la sto-
ria, che è sempre fatta di uomini e non dal caso, aveva asse-
gnato nel giudizio internazionale.
Ciò è successo in particolare per il comportamento della
classe dirigente politica ma anche e non solo episodicamen-
te di quella imprenditoriale e non solo nella suddette. I sacri-
fici che ci sono stati imposti in quest'ultimo biennio, che ab-
biamo sofferto e anche mal sopportato, hanno ricostruito in
parte la nostra credibilità, ma non l'hanno riportata ai livelli
che noi desideriamo e che gli altri storicamente si aspettano.
Nel mondo della libera professione questa credibilità deve
essere esemplare come da anni vado scrivendo su queste
pagine. Questa credibilità deve essere ricercata nel mante-
nere gli ordini professionali come elemento di tutela del con-
sumatore anche attraverso il controllo e il conseguente san-
zionamento di coloro che danneggiano il decoro e il corretto
comportamento degli aderenti alla categoria. A questo com-
portamento etico non può che evidentemente essere aggiun-
to le oggettive garanzie derivanti dalla assicurazione sulle for-
niture e dalla formazione continua, che i periti industriali già
praticano come obbligo deontologico da una decina d'anni. Il
nostro futuro di singolo libero professionista piuttosto che di
categoria dipende dalla credibilità che abbiamo, dalla re-
sponsabilità che sappiamo mettere nel nostro comportamen-
to, nella professionalità che sappiamo dimostrare con il no-
stro operato. Professionalità e responsabilità che per il pub-
blico interesse sono regolate e sanzionati da leggi, ma posso-
no essere anche totalmente inefficaci se non esiste una re-
sponsabilità personale, come fatto comportamentale.
Questo comportamento coerente nel lavoro e nella vita, fa in-
sostituibile il libero professionista la cui attività è contemplata
nella Costituzione della nostra Repubblica, perché deve es-
sere sempre in ogni caso il punto di riferimento di giorno e di
notte, in ogni condizione per i suoi clienti e per la società tut-
ta. Esso deve praticare comportamenti responsabili e cerca-
re di valutare preventivamente le conseguenze della sua con-
dotta nei confronti di ognuno dei suoi interlocutori, e saperla
correggere se necessario per evitare di arrecare danni.
È comunque essere professionalmente strabico, per saper
vedere quello che c'è oggi e per saper correttamente pianifi-
care il futuro. I tempi della concorrenza, vogliono più respon-
sabilità, e nessun cittadino imprenditore o soggetto pubblico
che sia può permettersi le leggerezze dei periodi anche re-
centi. Questo sindacato continuerà ad essere vicino ai suoi
iscritti, e resta nella sua rappresentanza come parte sociale,
nella ricerca nel sostegno di quegli elementi come fare siste-
ma, essere massa critica, essere collegamento e parte attiva
per la formazione con tutti i componenti della società a co-
minciare dalla scuola. Non possono essere i titoli di studio o
altri simboli di autorità automaticamente corrispondenti ad
alcuna sostanza, e magari essere nello stesso tempo un'au-
torità, perché questo non vuol dire che la cosa si è presenta-
ta in maniera onesta. Si deve tener conto della presumibile
credibilità di chi parla solo in quella specifica situazione per
quanto detto sopra in ordine alle esigenze del futuro e alle
caratteristiche per farvi fronte, non mi stancherò mai di dire,
sta nel sapere, saper fare e saper far fare dei periti industria-
li, che viene dalla formazione e dalla pratica sin dai tempi
della scuola. I periti industriali sono i migliori interpreti di
questa credibilità, che consente loro di essere un punto di ri-
ferimento, una luce piccolo finché si vuole, per la verticalità
della specializzazione che ne fa un certo punto di riferimen-
to nello scenario talvolta buio ma in ogni caso tempestoso
del mondo globalizzato.
Gianfranco Magni Segretario Nazionale
FederPeriti Industriali
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