Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 6

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ttualità
e
lettrotecnica - maggio
2014
- numero
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Voglio fare il progettista
Essendo a conoscenza che nella mia attività
professionale vi è anche quella di ingegnere
progettista d’ impianti elettrici, qualche mese
fa due studenti ITIS del quarto anno della se-
zione elettrotecnica mi hanno contattato per
sapere cosa avrebbero dovuto fare per poter
diventare, anche loro, dei progettisti. Innanzi
tutto li informai di quella che sino a qualche
tempo fa era certamente la procedura da se-
guire. Cioè l’acquisizione del diploma di matu-
rità tecnica, fare il praticantato per due anni e
sostenere, infine, l’esame di abilitazione alla li-
bera professione. Però aggiunsi anche che ero
incerto poiché sapevo di una disposizione eu-
ropea che stabiliva che per svolgere questa at-
tività era necessario frequentare corsi di studio
universitari o comunque post diploma; messa,
però, in discussione dal Consiglio Nazionale
dei Periti Industriali. Ed in virtù di ciò, questo
Organismo, ribadendo che a differenza degli
altri paesi in Italia la scuola superiore dura cin-
que anni anziché quattro e che il nostro quinto
anno ha una forte caratterizzazione professio-
nale, aveva ottenuto una proroga dell’applica-
zione di questa direttiva sino al 2012.
Riforma dell’istruzione tecnica
E terminai questo incontro promettendo che mi
sarei informato circa il rispetto o meno di que-
sto limite di tempo. Cosa che ho fatto, avendo
conferma che la disposizione europea non è
stata ancora applicata e che, attualmente la
condizione fondamentale per fare il suddetto
iter è che le materie tecniche degli esami di ma-
turità devono essere coerenti con l’ambito in
cui si intende svolgere l’attività di progettazione.
Quindi tutto chiaro. Ed invece no poiché attual-
mente vige la riforma dell’ istruzione tecnica
entrata in vigore nel 2010 che articola il cor-
so in due bienni, mentre l’ultimo anno è di
specializzazione. Quindi per i due allievi,
siccome stanno frequentando l’ultimo anno
del secondo biennio, non si sa nulla del nuo-
vo esame di maturità che dovranno sostene-
re il prossimo anno; mentre quest’anno val-
gono ancora le vecchie regole.
Tre articolazioni
Di conseguenza li ho ricontattati per infor-
marli, promettendo loro che avrei approfondi-
to la riforma Gelmini per vedere se vi fosse
comunque la possibilità di esaudire il loro de-
siderio. Esaminandola mi sono reso conto
che ciò è difficile stabilirlo poiché le vecchie
sezioni di elettrotecnica e di elettronica sono
state unificate e quella risultante è stata sud-
divisa nelle tre articolazioni “Elettronica”,
“Elettrotecnica” e “Automazione”. Nella pri-
ma vengono approfondite la progettazione,
realizzazione e gestione di “sistemi e circuiti
elettronici” e nella seconda di “impianti elet-
trici civili e industriali”. Mentre nella terza ci si
dedica ai “sistemi di controllo”. Siccome
questa articolazione è quella attualmente da
loro frequentata, i due studenti, per poter
soddisfare il loro desiderio, dovrebbero tra-
sferirsi in un istituto tecnico di un’ altra città in
cui vi è l’ articolazione di elettrotecnica. Cosa
che gli sconsiglio vivamente.
Eccellenza nella robotica
Il motivo fondamentale per cui ritengo ciò
inopportuno è che questi due allievi sono già
dei protagonisti dell’ eccellenza nella roboti-
ca acquisita dalla loro scuola che è il Polo
Tecnico di Treviglio; più volte richiamato su
questa rivista e dove si sta attuando il Proget-
to “Casa Attiva”. Infatti – assieme ad altri
alunni – hanno vinto il primo premio alla Ro-
bocup 2014 che è il campionato nazionale di
calcio per mini autonomi. Inoltre potranno
rappresentare l’Italia ai mondiali in Brasile.
Ma, per loro scelta, solo se saranno pronti i
robot di nuova generazione che stanno ap-
prontando anche sull’ esperienza concreta
dell’ ultima esaltante vittoria.
Comunque sono certo che raggiungeranno
ancora risultati di prestigio. Lo conferma il
fatto che i robot vincitori sono l’evoluzione di
quelli arrivati (con altri allievi ora diplomati)
secondi ai campionati mondiali di Robocup
2010 a Singapore, dopo aver vinto quello ita-
liano. Peraltro il Polo è attivo nella robotica
dal 2005, anno in cui in Germania ricevette il
di Leonardo Maccapanni
primo premio europeo con il robot Free Klim-
ber. Inoltre ci sono stati negli anni molti altri
importanti premi e prestigiosi riconoscimenti.
E’ opportuno ribadire che gli allievi coinvolti
provengono dalle sezioni di meccanica ed
elettrotecnica e, più recentemente, da quella
di informatica. Però sono gli allievi elettrotec-
nici quelli che hanno costituito il nucleo più
attivo e consistente. Palese dimostrazione
della primaria importanza delle figure di cul-
tura elettrica nell’automazione. Aspetto che,
invece, è scarsamente considerato; come da
me denunciato in articoli precedenti.
Così come lo è il fatto che l’automazione (do-
motica, cablaggio strutturato e via dicendo)
sta coinvolgendo anche le abitazioni e gli
edifici di qualsiasi tipologia e dimensione.
Così come si ignora la prossima diffusione,
accanto a quella industriale, della robotica di
servizio alla persona.
Tutti argomenti che sono da qualche tempo
oggetto di miei articoli.
Il perito elettrico
Al riguardo questi allievi, frequentando il Po-
lo di Treviglio, hanno la possibilità di appro-
fondire anche questi aspetti perché, sempre
nel 2005, decisi assieme al dirigente scola-
stico del tempo di affiancare la domotica al-
l’automazione industriale ed alla robotica in
cui la scuola eccelleva.
In particolare in quell’anno è iniziato il pro-
cesso di realizzazione del modello di casa
domotica denominata “Casa Attiva” per arri-
vare nel tempo – cioè all’oggi – ad affrontarvi,
per l’appunto, l’automazione e la robotica a
360 gradi.
Quindi i due allievi, e tutti gli altri che nel Po-
lo frequentano i diversi corsi statali e regiona-
li attualmente presenti, potranno avere una
formazione completa sull’automazione. Re-
stando agli allievi ITIS se potessi attribuire lo-
ro una specifica qualifica, li definirei “Periti
Elettrici” a similitudine dell’Università che ha
istituito la facoltà di ingegneria elettrica. Ar-
gomentazione che approfondirò nel prossi-
mo articolo.
Il perito
elettrico
Partendo da un episodio che coinvolge
due allievi ITIS si entra nel merito del
periodo di transizione tra la vecchia
e la nuova riforma dell’istruzione
tecnica, in particolar modo
nell’ambito, una volta unico
ed ora diversificato, della
sezione elettrotecnica
Prima parte
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