Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 11

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ttualità
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lettrotecnica - settembre
2013
- numero
7
logica e gradualmente portare l’impianto tradizionale al ruolo di alterna-
tiva e non di prima scelta. Inoltre si deve diffondere maggiormente la co-
noscenza delle domotica ad uso sociale tra i professionisti del settore,
formandoli e predisponendo strumenti che facilitino conoscenza, pro-
gettazione e proposizione di soluzioni personalizzate. In questo settore
Gewiss ha ormai acquisito una notevole esperienza e ha creato anche
un’interessante rete di consulenti, con l’obiettivo di sensibilizzare la filie-
ra e creare cultura. A questo proposito abbiamo effettuato molteplici cor-
si e seminari dedicati alla domotica ad uso sociale e abbiamo realizzato
l’unica pubblicazione che trasmette in maniera strutturata le informazio-
ni base su questo ambito applicativo.
Gianni Binacchi, Schneider Electric
Gli interventi precedenti
hanno già affrontato in ma-
niera esaustiva i temi della
domotica - o come preferi-
sco definirla, di home e buil-
ding automation - e disabili-
tà. I temi affrontati sono cer-
tamente i più importanti, in
particolare quello di interfac-
ciarsi con il sistema “ester-
no” in modo da gestire tutta
una completa serie di funzio-
nalità correlate con la disabi-
lità. Le interfacce sono certo
già disponibili sul mercato
ma è la loro integrazione con
i sistemi esistenti che con-
sente di realizzare la soluzio-
ne più adatta ad ogni neces-
sità. L’aspetto dei costi è re-
lativo. Oggi il costo di un impianto domotico non va considerato un vin-
colo rilevante sul piano della realizzazione dell’edificio, anche nel ca-
so di applicazioni correlate alla disabilità. L’abitudine prettamente ita-
liana a non realizzare impianti domotici va superata, con una opportu-
na legislazione e normativa che favorisca almeno la predisposizione.
Tale predisposizione, dal costo assolutamente contenuto - qualche
centinaio di euro - è essenziale per calibrare in ogni situazione l’im-
pianto alle specifiche esigenze individuali dell’utente. Bisogna quindi
spingere affinché su questi temi vi sia una presa di coscienza che per-
metta la promozione di interventi di questo tipo.
Giovanni Gambin, Vimar
Da quando Vimar ha allargato la sua offerta al campo della domotica ab-
biamo riscontrato che le nostre soluzioni vengono utilizzate anche per
realizzare impianti dedicati ad utenze “deboli”. Per venire incontro alle
esigenze di persone colpite da mobilità ridotta, ad esempio, i nostri in-
stallatori devono poter garantire la possibilità di controllo automatizzato
di luci o tapparelle, per permettere al portatore di handicap di realizzare
azioni altrimenti impossibili. Il tema dell’utilità che la domotica può avere
nel supporto alle problematiche delle utenze “deboli” è quindi sempre
stato un tema che non solo abbiamo seguito, ma verso il quale siamo
stati indirizzati dagli stessi installatori. E l’abbiamo sempre considerato
come una grande opportunità per aiutare a risolvere problematiche che
colpiscono una parte non indifferente della popolazione, all’interno della
quale andrebbero inseriti anche i bambini, nel caso di situazioni partico-
lari. Anche se la categoria maggiormente interessata allo sviluppo di
questo tema rimane tuttavia
quella degli anziani, la cosid-
detta “Silver economy” - per
via dei capelli bianchi - che è
la più numerosa. In questa di-
rezione Vimar sta da tempo
collaborando con un istituto
che opera nel settore della
disabilità e che, al proprio in-
terno, realizza tutta una serie
di attività che vanno dal sup-
porto per anziani – anche
quelli in discrete condizioni di
salute ma che non hanno la
possibilità di essere autosuf-
ficienti – fino alla cura dei ma-
lati terminali. In tutti questi
settori ci siamo accorti che le
soluzioni domotiche potreb-
bero dare interessanti risultati. Certamente la difficoltà maggiore sta nel
riuscire a personalizzare l’offerta a seconda delle esigenze della perso-
na, ma il fattore comune è che questa deve riguardare un impianto di ti-
po evoluto. Ecco perché sarebbe importante iniziare anche con la sola
predisposizione dell’impianto, per poi adattarlo alle necessità di chi lo
devo utilizzare. Come azienda, dal canto nostro, stiamo cercando di stu-
diare tutte le esigenze dell’utenza per poter offrire ad essa una proposta
il più possibile”user-friendly”. Abbiamo inoltre analizzato anche le pro-
blematiche della teleassistenza. Essa deve essere attuata in modo di-
screto, per far sì che l’anziano si trovi anche psicologicamente in condi-
zione di non abbandono, pur vivendo da solo. Concludendo, a mio avvi-
so la realizzazione di servizi di questo genere - con la collaborazione di
tutti gli attori della filiera, dai medici, ai farmacisti, all’ASL ecc.- darebbe
luogo ad un notevole risparmio anche in termini di spesa pubblica. Si
pensi solo alla possibile deospedalizzazione anticipata di un paziente
permessa dalla offerta di cure a domicilio gestite dalla rete.
Smart city senza casa domotica?
In un convegno sulle smart cities in cui si è parlato anche di as-
sistenza agli anziani l’intervento dell’ing. Maccapanni si è fo-
calizzato su uno dei due corni della questione: quello della ca-
sa domotica. Senza la soluzione di quest’aspetto infatti il col-
legamento con l’ aspetto assistenziale della smart city è impos-
sibile. E su questo tema sembra che esista ancora una eccessi-
va inerzia. Interessante da questo punto di vista l’esempio del
Progetto KSERA in Olanda, che perora la robotica assistenzia-
le e mette in evidenza la necessità che, per intervenire in que-
sto campo, la casa debba essere assolutamente domotica.
Mentre in Italia una casa costruttrice di elettrodomestici si sta
occupando, dal suo punto di vista, della questione, lanciando
una sua applicazione domotica poiché considera l’anziano co-
me una persona che per il soddisfacimento delle sue esigenze
di vita rappresenta una grande opportunità di mercato.
Infine, sempre come esempio, Maccapanni ha sottolineato che
in provincia di Trento da tempo si stanno realizzando delle co-
se molto interessanti.
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