Page 38 - Attualità Elettrotecnica Gennaio-Febbraio 2019
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fotovoltaico: il mercato italiano pronto per il rilancio
Il mercato italiano del fotovoltaico è pronto per un nuovo rilancio ma serve regolamentazione. Autoconsumo, comunità energetiche, contratti di acquisto di energia a medio-lungo termine
e digitalizzazione le opportunità da cogliere
a cura di Francesca Arcidiacono
Il mercato italiano del fotovoltaico è pronto per tornare a essere florido e competitivo per ridare ossigeno a una filiera industria-
le che ha grandi possibilità di sviluppo. Tecnologia, know-how, investitori e obiettivi di crescita ci sono, quello che manca è la re- golamentazione che crei le condizioni per dare avvio alla transizione energetica.
È quanto è emerso durante il Forum Italia So- lare 2018 “A Vision for the Energy Transition in Italy”, che si è tenuto lo scorso 11 dicem- bre a Roma. Un evento che ha registrato ol- tre 400 partecipanti, un’affluenza così non la si registrava dagli anni d’oro del fotovoltaico, chiaro segnale che è tornata alta l’attenzione del settore.
Obiettivi e stimoli
dall’Unione Europea
Gli obiettivi europei ci chiedono di soddisfare almeno il 30% del consumo interno lordo di energia con fonti rinnovabili entro il 2030, con gli Stati membri che dovranno garantire ai cittadini il diritto di produrre energia rinnova- bile per il proprio consumo, di immagazzinar- la e di vendere la produzione in eccesso.
A livello italiano significa raggiungere circa 50-55 GW di potenza fotovoltaica, contro gli attuali 20 GW, con una produzione pari a cir- ca 80 TWh in un lasso di tempo di 12 anni. In termini numerici vuol dire passare dagli at- tuali 400 MW annui di nuova potenza foto-
voltaica a oltre 5 GW. Ulteriori stimoli allo sviluppo delle rinnovabili e in par- ticolare del fotovoltaico arrivano da Bruxelles con la Direttiva RES II entra- ta in vigore la fine dello scorso anno. La stabilità degli investimenti passa attraverso la regolamentazione defini- ta e sarà il cuore della direttiva poiché il testo prevede il divieto dei tagli retro- attivi dei meccanismi di sostegno. Il testo dovrà essere recepito da tutti gli stati membri entro giugno del 2021.
Necessaria una
rivoluzione energetica
Gli obiettivi di sviluppo del fotovoltaico potreb- bero essere raggiunti solo attuando una rivolu- zione energetica che dovrà passare da un nuovo modello basato su autoconsumo, ag- gregatori, comunità energetiche e sviluppo di grandi impianti con contratti di vendita di energia su medio e lungo termine (PPA). Soluzioni non impossibili tanto che in alcuni Paesi europei sono già state introdotte, come esempio in Austria dove è consentito l’auto- consumo collettivo, così come in Olanda dove è possibile vendere l’energia prodotta ai quar- tieri limitrofi. Estonia e Danimarca, grazie agli open data e alla digitalizzazione, stanno cre- ando dei “data hub” per scambiare dati legati all’energia, in modo che le aziende possano creare business model adeguati. Ultima, in termini di tempo, la Spagna che ha introdotto una nuova normativa di autoconsumo flessibi- le e aperta. L’Italia non è tra queste, sebbene la Strategia Energetica Nazionale preveda
l’autoconsumo e le comunità energetiche, ma purtroppo manca ancora la regolamentazione che le renda possibili. Un po’ meglio è lo stato dell’arte dei PPA in Italia, dove da qualche tempo il settore sta muovendo i primi passi, sebbene manchino ancora le installazioni di grande taglia già operative e pronte a vende- re l’energia ai privati con contratti di lungo ter- mine. Eppure in Italia i dati economici sono fa- vorevoli, grazie all’elevato prezzo dell’energia e alla buona insolazione.
Serve una semplificazione normativa
In 10 anni il prezzo dell’energia elettrica fotovol- taica è calato del 90% grazie alla riduzione del costo della tecnologia, un fenomeno mai regi- strato in nessun settore industriale. La competi- tività economica c’è, ora serve la semplificazio- ne normativa per la realizzazione degli impianti e soprattutto per le azioni di repowering e di re- vamping che dovrebbero prevedere procedure semplificate per fare in modo che i 20 GW in- stallati non perdano di produttività.
Il ruolo della digitalizzazione
Nel nuovo scenario di transizione energetica anche la digitalizzazione ha un ruolo fonda- mentale perché è l’elemento tecnologico che consente la comunicazione dei dati con rac- colta e gestione in tempo reale. Permetterà, infatti, di aumentare la quota di energia condi- visa e di misurare l’energia condivisa perché consumata simultaneamente alla produzione, oltre a favorire l’ottimizzazione nell’uso della rete e la capacità di aggregazione.
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attualità elettrotecnica - gennaio/febbraio 2019 - numero 1

