Page 12 - Attualità Elettrotecnica Marzo 2019
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il riutilizzo del vetro è possibile?
Circular Economy e RAEE di illuminazione: due concetti che ben si adattano alle attuali esigenze di recupero dei materiali,
in particolare di quelli che
compongono le lampadine: vetro, plastica e metalli
a cura di Ecolamp
Fra i passaggi fondamentali nella reale applicazione del concetto di economia circolare c’è il riutilizzo delle materie pri-
me seconde ricavate dal trattamento dei pro- dotti a fine vita. Nel caso delle lampadine si parla principalmente di vetro, plastiche e me- talli. La possibilità di riciclare il vetro da tubi e lampade fluorescenti rappresenta un obiettivo sfidante per le aziende che trattano prodotti di illuminazione. I vantaggi attesi sono sia di ca- rattere economico, sia in termini di raggiungi- mento degli obiettivi di recupero fissati per legge. La normativa Europea sui RAEE e il de- creto italiano (D.Lgs.49/2014) di recepimento della stessa, infatti, stabiliscono un tasso mini- mo di riciclaggio della categoria Lampade pa- ri all’80%. Tuttavia, nonostante oggi si recupe- ri oltre il 95% dei materiali che compongono le sorgenti luminose esauste, è ancora difficile trovare per essi adeguato reimpiego come materia prima, con inevitabili ricadute in termi- ni di costi e di perdita di circolarità dei proces- si di gestione del prodotto di illuminazione. Con l’obiettivo di individuare valide soluzioni a questo problema il consorzio Ecolamp ha pre- so parte ad un progetto di ricerca promosso dall’associazione europea EucoLight, che riu- nisce i sistemi di conformità specializzati in ri- fiuti di illuminazione e di cui il consorzio italia- no è socio fondatore. In particolare, sono stati condotti alcuni studi mirati alla ricerca di solu- zioni alternative di riciclaggio del vetro da tubi fluorescenti, e alla identificazione di possibili attori in grado di impiegare il vetro stesso, consentendo così di raggiungere i tassi di rici- claggio imposti dalla normativa.
Opportunità per il reimpiego del vetro
Il progetto ha analizzato l’uso del vetro sodico calcico ricavato dai tubi fluorescenti come ad- ditivo per:
1. calcestruzzo;
2. ceramiche;
3. produzione di mattoni e tegole.
Nei test sono state esaminati alcuni aspetti de- cisivi come la dissoluzione di sostanze poten-
zialmente tossiche, la presenza di reazioni chimiche dannose e ovviamente l’impatto, po- sitivo o negativo, della componente vetro sulle funzionalità richieste dal prodotto analizzato. La sperimentazione ha previsto l’utilizzo di un vetro di lampada originato da tubi fluorescenti lineari, con particelle di dimensioni 0-2 mm. In alcuni casi questo vetro è stato ulteriormente polverizzato.
I risultati dello studio
1. Uso del vetro nel calcestruzzo. In questo caso il vetro ha risposto adeguatamente ai requisiti specificati nella norma di riferimento e non ha presentato reazioni chimiche dan- nose. Rispetto alla possibile dissoluzione di mercurio sono stati registrati valori al di sotto del limite di misurabilità quantitativa mentre, per cadmio e piombo, livelli minimi ritenuti accettabili. La “stress analysis” sui campioni di calcestruzzo contenenti vetro ha mostrato risultati leggermente inferiori rispetto al caso dei campioni senza vetro, ma
comunque entro i livelli richiesti dalle norme.
2. Uso del vetro nelle cerami- che. Per essere testato, il vetro da lampada è stato polverizzato fino a dimensioni inferiori a 56 micrometri, prima di essere ag- giunto alla matrice ceramica, cotta a temperature comprese tra 850 °C e 950 °C, con conte- nuti di vetro riciclato in quantità del 20-40% in peso.
Non è stata rilevata alcuna si- gnificativa dissoluzione di so- stanze potenzialmente tossi- che. Tuttavia, diverse caratteri-
stiche della ceramica pro- dotta risultano non soddi- sfare i livelli richiesti per applicazioni industriali, in particolare per la resisten- za. Questa funzione può
essere in ogni caso migliorata, ad esempio modificando la tecnologia applicata o la quantità di vetro utilizzata.
3. Uso del vetro in mattoni e tegole. Il vetro è stato anche testato come additivo di materia- li ceramici per la produzione di mattoni e te- gole. Ceramiche a base di argilla contenenti tra il 10 e il 40% di vetro sono state cotte a temperature comprese tra 850 °C e 1050 °C. I campioni di prova contenenti vetro con di- mensioni delle particelle nell’intervallo 0-1 mm soddisfano i requisiti richiesti. I risultati sono quindi complessivamente incoraggianti e rappresentano un utile riferimento per le aziende del settore che, dopo opportune va- lutazioni anche di impatto economico, avran- no l’opportunità di dare un nuovo concreto impulso alla circolarità dei processi che inte- ressano il riciclo delle sorgenti luminose esauste, di cui Ecolamp, solo nel 2018, ha avviato a trattamento oltre 1700 tonnellate.
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attualità elettrotecnica - marzo 2019 - numero 2

