Page 32 - Attualità Elettrotecnica 3 Aprile 2022
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  Figura 2 — Raffigurazione relativa all’AGRO-FV INTERFILARE, Variante 1 (impianti FV fissi inclinati) Variante 2 (Impianti FV con tracker), Varante 1 bis (Impianti FV fissi verticali)
quali può essere svolta attività Agro, mentre i sistemi Agro-FV interfilare sono disposti su in- terfile di moduli FV alternate ad interfile di area in cui svolgere l’attività Agro.
Il sistema Agro-FV Elevato prevede impianti con strutture fisse (Variante 1 della Figura 1) o ad inseguimento solare (Variante 2 della Figu- ra 1) in cui i moduli sono ad un’altezza minima dal suolo pari a 2,1 metri (h2) tale da permet- tere la piena continuità dell’attività agricola, lo svolgimento della coltivazione anche sotto i moduli con la possibilità di utilizzare macchi- nari meccanici. Tale configurazione permette di proteggere le colture dagli agenti atmos- ferici estremi e di creare un microclima più fresco in estate e più temperato in inverno con effetti benefici per le colture e l’alleva- mento. I sistemi Agro-FV Interfilari non sono impianti sopraelevati, per cui la coltivazione agricola ha luogo tra le file dell’impianto FV (Figura 2). I sistemi Agro-FV Interfilari pos- sono prevedere strutture fisse con moduli fis- si (Variante 1 della Figura 2), strutture ad in- seguimento solare (Variante 2 della Figura 2) o strutture fisse con moduli posti vertical- mente (Variante 1 bis della Figura 2).
I sistemi Agro-FV Interfilari possono essere progettati anche in modo da affiancare anche più interfile di moduli dell’impianto FV interval- landole con più interfile Agro al fine di agevolare lo svolgimento dell’attività Agro (ad es. le attività di raccolta) ed in taluni casi ot- timizzare la progettazione degli impianti FV. Il document precisa che un progetto, affinché possa essere qualificato come sis- tema Agro-FV, deve possedere tutti i seguen- ti indicatori minimi:
• dimostrare la fattibilità dell’attività Agro sia in fase di richiesta autorizzativa sia annual- mente per l’intera durata dell’autoriz- zazione mediante asseverazione da parte di un soggetto competente (agronomo, zootecnico);
• adottare almeno un sistema di monitorag- gio e di controllo dei fattori significativi del- la produzione, tenuto conto della tipologia dell’attività esercitata;
• limitare la superficie non utilizzabile ai fini Agro (AN) in modo che non sia superiore al 30% della “Superficie totale del progetto”.
Pertanto, se tutti e tre questi requisiti minimi vengono rispettati, un progetto di un sistema
Agro-FV sia esso Elevato sia esso Interfilare è da considerarsi un sistema Agro-FV, in quan- to soluzione che, a seconda del contesto in cui sarà realizzato, può meglio coniugarsi con le esigenze del territorio, in termini di area minima sottratta ai fini Agro e di sosteni- bilità dell’attività di produzione agricola, pa- storale, api-colturale abbinata a quella ener- getica. Va detto che il documento, al fine rendere maggiormente coerente con il qua- dro normativo regolatorio e aderente a stan- dard tecnici già studiati ed adottati in altri paesi UE, è stato redatto considerando la de- finizione presente nella Legge 29 luglio 2021, n. 108 in cui si definiscono agro-fotovoltaici quegli impianti “che adottino soluzioni inte- grative innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rota- zione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle at- tività di coltivazione agricola e pastorale, an- che consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione” e la normativa tedesca DIN SPEC 91434 “Impian- ti agro-fotovoltaici - Requisiti per l’utilizzo agricolo primario”.
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attualità elettrotecnica - aprile 2022 - numero 3
























































































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