Page 36 - Attualità Elettrotecnica Aprile 2024
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impianti idronici
e sistemi VRF-VRV
Ecco alcune informazioni supplementari sulle tematiche del condizionamento che possono aiutare l’installatore elettrico nel suo lavoro quotidiano
di Michele Vio e Matteo Rigo
Con il termine idronico si intende un si- stema dotato di uno o più generatori (gruppi frigoriferi, pompe di calore e
caldaie) collegati a un circuito idraulico che alimenta dei terminali. Il sistema è anche chiamato “a fluido intermedio”.
I sistemi VRF – VRV sono sistemi ad espan- sione diretta. VRF è l’acronimo di Variable Refrigerant Flow, mentre VRV è l’acronimo di Variable Refrigerant Volume: il primo si usa perché il secondo è un marchio depositato da Daikin.
Nei sistemi VRF – VRV i terminali dell’impian- to, ovvero le unità interne, costituiscono una parte del circuito frigorifero: l’evaporatore nel funzionamento estivo, il condensatore nel funzionamento invernale. Questo fa sì che le prestazioni del circuito frigorifero siano diret-
tamente influenzate dalle condizioni ambien- tali. Lo scambio di calore tra circuito frigorife- ro e ambiente è diretto.
Nei sistemi idronici, generatori e terminali d’impianto vivono una vita tra loro autonoma, perché separati dal circuito idraulico.
Le condizioni ambientali influenzano sola- mente le prestazioni dei terminali, ma non quelle dei generatori, che invece dipendono dalle condizioni del circuito idraulico.
Nei sistemi VRF – VRV l’energia per muovere il fluido vettore del calore, il refrigerante, è data dal compressore. Quindi, anche la lunghezza delle tubazioni del circuito frigorifero, il loro di- segno e la presenza di eventuali dislivelli con- dizionano le prestazioni del sistema. Nei siste- mi idronici l’energia per muovere il fluido vetto- re del calore, l’acqua, è fornita da una pompa.
Le prestazioni dei generatori sono quindi indi- pendenti dalla lunghezza e dal disegno del circuito idraulico.
Nei sistemi VRF – VRV vi è un unico scambio di calore, quello tra refrigerante e ambiente. Nei sistemi idronici vi è uno scambio di calore in più: un primo scambio si ha tra refrigerante e acqua e un secondo scambio tra acqua e aria ambiente.
Un confronto
I sistemi VRF – VRV possono essere confron- tati solamente con gli impianti idronici a fan- coil, non con sistemi idronici più evoluti come quelli a pannelli radianti e quelli ad aria a portata variabile. I sistemi VRF – VRV e gli im- pianti a fan-coil possono essere utilizzati solo in poche applicazioni, dove non è richiesta elevata qualità dell’aria.
Inoltre, i VRF - VRV non possono essere col- legati ad altri generatori, come caldaie, op- pure integrati in sistemi di cogenerazione o teleriscaldamento, né possono sfruttare il free-cooling sia diretto che indiretto.
Le conclusioni cui il confronto ha portato so- no le seguenti.
I limiti delle Norme
Malgrado la tecnologia dei sistemi VRF – VRV permetta di collegare oltre 70 unità ad un uni- co circuito frigorifero della potenza comples- siva di circa 150 kW, di fatto la normativa eu- ropea sull’impiego dei refrigeranti pone dei li- miti molto più stringenti. In particolare la nor- ma EN 378 limita fortemente l’estensione dei sistemi ad espansione diretta, come i VRF- VRV. Nel caso di alberghi oppure di abitazio- ni, ovvero in locali critici dove le persone dor- mono ed è assolutamente obbligatorio il ri- spetto della norma, non è possibile costruire circuiti frigoriferi di potenza superiore a 75 kW, che possono scendere fino a meno di 30 kW, se l’estensione dei circuiti è elevata o se le stanze sono di volume ridotto (ad esempio se vi sono collegate camere singole del volu- me di 14 m3). Tutti i principali costruttori di si-
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attualità elettrotecnica - aprile 2024 - numero 3













































































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