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Fig. 2 - Benefici annui al 2030 ottenibili dall’impiego dei protocolli di certificazione LEED-GBC nello scenario a crescita costante (fonte: Impact Report 2023, GBC Italia).
numerose aziende con la quale si cercava di costruire un’immagine di grande attenzione verso i temi ambientali che però spesso non corrispondeva alle pratiche effettivamente in uso. Proprio per questo motivo, sono nati una serie di protocolli di certificazione che classifi- cano gli edifici dal punto di vista della sosteni- bilità basandosi su criteri oggettivi e misurabi- li: tra i più noti internazionalmente ci sono ad esempio LEED, BREEAM, DGNB e GreenStar, mentre ITACA rappresenta un riferimento sul territorio nazionale.
I vari schemi sono accomunati dal fatto di es- sere di applicazione volontaria; ma che cosa può spingere i committenti a sostenere un costo aggiuntivo pur di disporre di una certi- ficazione di sostenibilità? Motivazioni di ca- rattere etico e la consapevolezza dell’impatto ambientale generato dagli edifici sono sicuramente tra i più importanti fattori di scel- ta; ma da soli, come immaginabile, non sa- rebbero sufficienti.
I driver di tipo economico, come ovvio, sono potenti fattori di attrazione; le evidenze degli ultimi anni parlano decisamente a favore degli edifici sostenibili (Tabella 2). I locatari ad esempio sono naturalmente orientati verso i green building, poiché i costi di esercizio sono inferiori e la qualità degli ambienti interni è su- periore. In genere ogni miglioramento presta- zionale dell’edificio dà valore aggiuntivo e la riduzione nei consumi di energia e acqua è particolarmente apprezzata; il monitoraggio in real time di queste grandezze permette inoltre di rilevare tempestivamente guasti e malfun- zionamenti e offre progressi dal punto di vista manutentivo e di continuità di esercizio.
La dinamica del mercato mostra un premio di prezzo sia per l’acquisto che per la locazione degli edifici sostenibili rispetto alla media o con un particolare livello di certificazione. Anche nella gestione del rischio emergono una serie di vantaggi: si pensi soltanto al ri- schio di obsolescenza dovuto alla continua evoluzione degli standard energetici e alla correlazione che in futuro potrebbe esserci fra la classe energetica, la sostenibilità e l’im- posizione fiscale.
Non va neppure trascurato che si può trattare di applicare requisiti di legge; esistono infatti paesi, province o singole municipalità che ri- chiedono la verifica di un livello minimo di so- stenibilità per le nuove costruzioni o le ristrut- turazioni; e in qualche caso esistono anche programmi di incentivazione. Alle volte ci sono delle precise esigenze da parte degli investi- tori, dei proprietari o degli affittuari; ad esem- pio disposizioni a livello corporate delle azien- de per costruire o prendere in locazione esclusivamente edifici sostenibili.
Una segnalazione infine sul Decreto n. 356 del 2022 (24) riguardante i criteri ambientali mini- mi (CAM): nel provvedimento alcuni protocolli di certificazione sono esplicitamente richia- mati (Art. 1.3.4) come strumenti per dimostra- re la conformità del progetto e dei requisiti del progettista ai CAM.
Sviluppo sostenibile
Gli obiettivi SDG (Sustainable Development Goals) (Tabella 1) sono una raccolta di di- ciassette obiettivi globali fissati dalle Nazioni Unite nel 2015 a Parigi e inseriti nell’Agenda 2030 che rappresentano il riferimento attuale e futuro per dare vita a uno sviluppo autentica- mente sostenibile. Gli edifici hanno una gran- de responsabilità nel raggiungimento di una serie di questi obiettivi. Basti pensare che, a li- vello mondiale, gli edifici causano circa il 40%
en Building Council - una rete d’azione glo- bale composta da circa 70 Green Building Council in tutto il mondo - ha dato priorità a 11 dei 17 obiettivi SDG, cercando di mobilita- re il settore dell’edilizia e delle costruzioni verso lo sviluppo sostenibile.
Certificazione
Che cosa si intende effettivamente per “edifi- cio sostenibile”? Secondo una definizione dell’US Green Building Council, pienamente
Tabella 1 - Strategia del WorldGBC per trasformare in senso sostenibile il settore degli edifici (fonte: WorldGBC).
delle emissioni di CO2, utilizzano il 50% di tut- ti i materiali estratti, consumano il 33% del- l’acqua e producono il 35% dei rifiuti.
Anche altri impatti ambientali degli edifici so- no molto rilevanti, come l’inquinamento del- l’aria, dell’acqua e del suolo e la perdita di biodiversità. Per questo motivo il World Gre-
condivisibile, si tratta di: “un edificio che ri- duce gli impatti negativi sull’ambiente a livel- lo locale e globale, mitigando il consumo di energia, acqua e materiali”.
In questo settore, come in diversi altri, persiste ancora oggi il rischio del “greenwashing”, una strategia di comunicazione adottata anni fa da
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