Page 10 - Attualità Elettrotecnica 06 settembre 2023
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due o tre cose
che sono note
Conosciuti e importanti: gli interruttori differenziali, resi obbligatori dalla 46/90, sono un componente essenziale per garantire sicurezza negli impianti
a cura di Dino Pellizzaro
Gli interruttori differenziali sono destina- ti a connettere e a disconnettere un circuito all’alimentazione, mediante
operazione manuale, e ad aprire il circuito au- tomaticamente quando la corrente differenzia- le supera un valore predeterminato. Sono con- siderati dalle norme CEI 23-42 ÷ 23-45.
Per corrente differenziale si intende la somma vettoriale delle correnti che percorrono il cir- cuito che dall’interruttore differenziale alimen- ta i carichi. Semplificando questo concetto si può dire che in condizioni di funzionamento regolare di un circuito monofase destinato ad alimentare un impianto o un apparecchio uti-
lizzatore, il valore della corrente che “esce” è uguale a quello della corrente che “entra” e quindi i due conduttori sono percorsi da cor- renti di uguale intensità. Se l’isolante di un conduttore o del circuito elettrico o dell’appa- recchio utilizzatore si degrada e si manifesta una corrente che fluisce attraverso le masse metalliche (degli utilizzatori) a terra (contatto a massa) si crea uno squilibrio tra le due corren- ti, così pure se una persona tocca inavvertita- mente una parte sotto tensione. In entrambi i casi l’interruttore differenziale interviene aprendo il circuito. A tal fine l’interruttore deve disporre di uno sganciatore differenziale, os- sia di un dispositivo che rileva l’esistenza di una corrente differenziale.
Gli interruttori differenziali utilizzati negli edifici civili comprendono anche gli sganciatori di sovracorrente le cui caratteristiche sono uguali a quelle degli interruttori automatici. Nella figura 1 è riportato lo schema di princi- pio di un interruttore con e senza sganciatori di sovracorrente. Come si può osservare, se le correnti nei due conduttori sono uguali, i flussi prodotti dai due avvolgimenti (2) sono uguali e contrari, per cui si elidono. Quando una fase del circuito va a massa le due correnti sono di- verse e quindi la differenza tra i due flussi si concatena con l’avvolgimento (3) nel quale si genera una tensione che alimenta il dispositi- vo di sgancio (4) che apre l’interruttore.
È prescritto che l’interruttore differenziale sia munito di un dispositivo di prova (9) (tasto), at- to a provocare una corrente differenziale per controllare il funzionamento dell’interruttore stesso. Non è destinato, comunque, alla veri- fica della taratura. Al termine dell’installazione del differenziale è necessario controllare il corretto collegamento e l’efficienza dell’inter- ruttore azionando il tasto di prova.
È opportuno raccomandare all’utente di effet- tuare questa verifica ogni mese, ricorrendo tempestivamente allo specialista se l’interrut- tore non interviene a prova effettuata.
 Figura 1 - Schema di principio degli interruttori differenziali a - interruttore differenziale puro;
b - interruttore differenziale con sganciatori di sovracorrente incorporati.
1 toroide in materiale ferroso ad alta permeabilità
2 avvolgimenti relativi ai conduttori di linea (se le correnti sono uguali, i flussi generati nel toroi- de si annullano vicendevolmente)
3 avvolgimento di rilevazione della corrente differenziale (se le correnti nei conduttori non sono uguali si genera un flusso magnetico nel toroide; tale flusso genera una forza elettromotrice nel- l’avvolgimento di rilevazione atta a comandare il dispositivo di sgancio)
4 bobina destinata a provocare lo sgancio dell’interruttore
5 cinematismo di sgancio
6 pulsante di chiusura manuale dell’interruttore
7 contatti dell’interruttore
8 resistenza di prova (limita la corrente di squilibrio che consente di verificare il funzionamento del differenziale)
9 tasto di prova
10 relè elettromagnetici e termici di sovracorrente
10 attualità elettrotecnica - settembre 2023 - numero 6











































































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