Page 16 - Attualità Elettrotecnica 06 settembre 2023

Figura 3: Architettura di manutenzione predittiva per la gestione delle prestazioni degli asset nelle infrastrutture di distribuzione elettrica
fidabilità raggiungibile da una diagnosi com- pleta correlata da analisi dei dati e valutazio- ne dei trend.
Aggiungendo ai programmi di manutenzione esistenti la diagnosi delle apparecchiature tra due interventi consecutivi di manutenzio- ne sul campo basata sulle condizioni, si ot- tiene un equilibrio ideale tra maggiore affida- bilità e costi di sfruttamento.
Manutenzione predittiva. La manu- tenzione predittiva è l’apice della gestione della manutenzione per minimizzare i tempi di fermo non programmati e ridurre il costo com- plessivo della manutenzione, offrendo al con- tempo la massima tranquillità sull’infrastruttura di distribuzione elettrica.
Rappresenta l’applicazione del principio Just- In-Time (JIT) alla manutenzione preventiva.
È un modo per ottimizzare, ma non eliminare, i regolari interventi di manutenzione sul campo che richiedono di limitare quanto più possibile i fermi impianto, prevedendo e agendo quan- do l’apparecchiatura sta per guastarsi. Questa previsione e i suoi conseguenti benefi- ci richiedono investimenti in tecnologie quali: • I prodotti connessi per il monitoraggio
remoto e continuo delle condizioni
• L’edge computing per la visualizzazione tramite interfacce software operative dei pa-
rametri dell’impianto
• I servizi di analisi che vengono forniti tramite piattaforme basate sul cloud strut- tando un’analisi avanzata che combina di- verse fonti di dati tra loro.
I servizi di analisi dei big data con algoritmi intelligenti, che emulano il comportamento delle apparecchiature, adattano facilmente e automaticamente le soglie di allarme alle condizioni operative individuali di ogni ap- parecchiatura.
Il raggiungimento di una soglia di usura pre- definita genera così una segnalazione.
Periodicità della manutenzione
Per ottenere il massimo dei vantaggi è bene condurre con cadenza regolare interventi manutentivi sul campo, nel caso della manu- tenzione basata sulle condizioni o di quella preventiva. I diversi tipi di pratiche manuten- tive presentati si scelgono in base ai tipi di apparecchiature in base al loro valore econo- mico, funzione, impatto, affidabilità e durata di vita.
I responsabili della manutenzione hanno il difficile compito di definire o delegare al for- nitore di servizi la migliore pratica manutenti- va (sul campo, basata sulle condizioni o pre- ventiva) insieme alla periodicità per ogni tipo di apparecchiatura.
Per fare ciò, occorre conoscere la criticità e le condizioni ambientali in cui si trova l’appa-
recchiatura. Nota: l’invecchiamento dei ma- teriali sia organici (tipicamente isolanti) sia inorganici (tipicamente metalli e loro rivesti- menti/trattamenti) è un fenomeno legato a sollecitazioni elettromeccaniche ed ambien- tali (temperatura-umidità) combinate ed è in funzione del tempo. E’ importante ricordare che i costruttori sono tenuti a conservare la documentazione tecnica e la dichiarazione UE di conformità per i dieci anni successivi, e non oltre, all’immissione sul mercato delle apparecchiature così come definito dalla Di- rettiva Bassa Tensione 2014/35/UE. Nei casi di riscontrata criticità ambientale/funzionale diventa fondamentale provvedere alla sosti- tuzione di apparecchi e/o collegamenti prima dei termini fissati dalla Direttiva dopo i quali i costruttori potrebbero non rispondere più di eventuali guasti e/o danni.
Conclusioni
I responsabili degli impianti dovrebbero de- finire programmi strategici e avvalersi di di- verse pratiche per manutenere le apparec- chiature di distribuzione elettrica e ottenerne i relativi vantaggi (sicurezza del personale, protezione delle apparecchiature e degli as- set, continuità di servizio, efficienza energe- tica e gestione efficiente dei ricambi) al fine di ottimizzare il costo totale di proprietà del- l’infrastruttura.
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attualità elettrotecnica - settembre 2023 - numero 6