Page 6 - Attualità Elettrotecnica Novembre-Dicembre 2023
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attualità
Decreto Rinnovabili:
il punto di Althesys
La proposta contenuta nello schema di decreto Rinnovabili (cosiddet- to Ferx) del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha di- versi pregi, ma generalizzare lo strumento dei Contratti per Differenza (CfD) per tutti gli impianti di produzione di elettricità verde potrebbe di- sincentivare gli investimenti rivolti al mercato, come ad esempio gli im- pianti remunerati sui mercati all’ingrosso dell’energia oppure tramite contratti PPA. È quanto sottolinea Althesys nel rispondere alla consul- tazione del ministero sui prossimi “incentivi per gli impianti a fonti rin- novabili con costi di generazione vicini alla competitività di
Decreto Aree Idonee:
proposte di modifiche
Il Coordinamento FREE, pur riconoscendo che la nuova bozza di De- creto Aree Idonee trasmessa alla Conferenza Unificata Stato-Regioni chiarisce una serie di dubbi presenti nella precedente versione circo- lata, ritiene che tale bozza contenga ancora al suo interno alcune criti- cità. Esse, se non sanate, limiteranno fortemente lo sviluppo degli im- pianti a fonti rinnovabili, rischiando inoltre di introdurre procedure au- torizzative disomogenee a livello regionale, per l’assenza di criteri uni- voci di interpretazione di alcuni requisiti di individuazione delle aree idonee o delle modalità di utilizzo di tali aree. In particolare rilevano le seguenti criticità, auspicando che vengano risolte in fase di emanazio- ne definitiva del Decreto:
1) un primo elemento è quello dell’individuazione delle fasce di rispet- to introdotte per l’eolico che, come individuate, rendono nella sostan- za irraggiungibile l’obiettivo del PNIEC assegnato a questa fonte, co- me dimostrato da alcune simulazioni di ANEV e RSE. Si suggerisce quindi di adeguare tali distanze a quelle previste per il fotovoltaico al fine di rendere le aree idonee adeguate ad ospitare il potenziale setto- riale. Per l’eolico si segnala anche che l’introduzione del parametro della ventosità per l’individuazione delle aree idonee non sembra es- sere un giusto criterio;
2) le aree industriali vanno considerate sempre aree idonee, mentre nell’attuale bozza di Decreto sono considerate idonee soltanto le aree industriali dismesse e le aree compromesse.
Non si comprende come un’area appositamente progettata per uno sviluppo industriale possa non essere adeguata o idonea all’installa- zione di impianti a fonti rinnovabili;
3) le aree agricole classificate come DOP, IGP, STG, DOC, DOCG, produzioni biologiche, produzioni tradizionali sono definite “aree non idonee” ma non sono classificate come “non idonee” in maniera pun- tuale, bensì genericamente come intera area. Si fa presente che in molte regioni d’Italia queste aree abbracciano anche un’intera regione. È necessario quindi introdurre dei correttivi che permettano la verifica puntuale della presenza delle colture di pregio e solo in presenza di ta- li colture l’area può essere classificata come non idonea;
4) per i bacini artificiali di accumulo idrico, i canali artificiali, le aree in- dustriali dismesse, le aree compromesse e le aree abbandonate e marginali i criteri di corretta identificazione e di utilizzo di tali aree de- vono essere individuati in modo preciso all’interno del Decreto per evi- tare di avere criteri interpretativi differenti per ciascuna Regione con una conseguente e illogica frammentazione geografica dello sviluppo delle rinnovabili;
5) il Decreto deve anche dare una definizione univoca e certa di cosa si intenda per “aree agricole non utilizzate” e queste aree devono es- sere definite come aree idonee e non assoggettate, come nell’attuale versione circolata, a criteri di sviluppo definibili dalle singole Regioni e Province autonome.
 mercato”. Al cuore della consultazione c’erano due tipi di contratti per differenza a due vie: uno centralizzato e l’altro decentralizzato. Nel pri- mo, lo Stato imporrebbe quantitativi di energia, localizzazione e tipo di impianti rinnovabili da installare attraverso procedure competitive dal 2024 al 2028. Nel secondo tipo di contratto, il suo ruolo sarebbe limi- tato a definire le quantità di energia e la localizzazione, mentre gli ope- ratori sarebbero responsabili della scelta delle tecnologie, affidandosi ai costi minori, alla migliore efficienza e ai tempi più veloci consentiti dal mercato e dal principio di neutralità tecnologica. L’insieme dei tre fattori (costi, rischio, clima) rende anche evidente che la generazione è solo una parte nel disegno di una strategia di decarbonizzazione che richiede anche ingenti investimenti in infrastrutture, reti e accumuli. Le scelte non possono pertanto più basarsi solo sull’analisi del LCOE, cioè del costo per produrre il chilowattora, ma devono valutare l’intero costo “franco destino, cioè al punto di consumo”. È un concetto che Althesys sostiene da tempo e simile a quello di VALCOE introdotto dal- l’Agenzia internazionale dell’energia. La sfida è trasferire questo con- cetto, che è di sistema, nelle scelte di investimento degli operatori.
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attualità elettrotecnica - novembre/dicembre 2023 - numero 8



















































































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