Page 73 - Una guida per la continuità
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                                AssoAutomazione
Negli edifici ad uso medico (edifici destinati a contenere prevalentemente locali a uso medico), a valle del quadro di distribuzione principale, e nei locali a uso medico non è ammesso il sistema TN-C. È inoltre raccomandato che in tali locali il sistema di distribuzione sia progettato ed installato in modo da facilitare la commutazione automatica tra la rete di alimentazione e la sorgente di alimentazione di sicurezza. Quando sono utilizzati i circuiti SELV e PELV nei locali a uso medico di gruppi 1 e 2, la tensione nominale applicata agli apparecchi non deve superare 25V (valore effica- ce in c.a.) o 60V (non ondulata in c.c.). Le masse dei componenti elettrici nella zona paziente dei locali di gruppo 1 e 2 devono essere collegate al conduttore di protezione.
Per sistemi TT-TN-IT si intendono quei sistemi che distinguono lo stato del neutro e delle masse: la prima lettera indica lo stato del neutro (‘T’ indica il neutro collegato direttamente a terra, ‘I’ indica il neutro isolato da terra o collegato a terra tramite un’impedenza), la seconda lettera indica la situazione delle masse (‘T’ indica che le masse sono collegate a terra, ‘N’ indica che le masse sono collegate al neutro del sistema).
Per quanto riguarda la protezione dai contatti diretti, è permessa solo la protezione mediante isolamento delle parti attive o la protezione mediante barriere o involucri.
Per quanto riguarda la protezione dai contatti indiretti, nei locali ad uso medico di gruppo 1 e 2, occorre che, per i sistemi IT,TN,TT, la tensione di contatto limite convenzionale UL non superi 25V.
• Per sistemi TT e TN, i circuiti terminali dei locali ad uso medico di gruppo 1, che alimentano pre-
se a spina con corrente nominale sino a 32A, devono essere protetti con interruttori differenziali
aventi corrente differenziale nominale non superiore a 30mA (protezione addizionale).
• Per sistemi TT e TN, i circuiti terminali dei locali ad uso medico di gruppo 2, devono essere protetti mediante interruttore differenziale con Idn ≤ 30mA. È necessario fare particolare atten- zione per assicurare che l’uso simultaneo di numerosi apparecchi, collegati allo stesso circuito, non possa causare scatti intempestivi degli interruttori differenziali. Nei locali a uso medico di gruppo 1 e 2, dove sono richiesti interruttori differenziali, devono essere scelti solo quelli di tipo
A o di tipo B, in funzione del tipo della possibile corrente di guasto.
• Per sistemi IT-M, occorre l’alimentazione con trasformatore di isolamento ad uso medicale. Il
sistema deve inoltre essere dotato di un dispositivo di controllo permanente dell’isolamento che
sia in accordo con la Norma CEI EN 61557-8, avente i seguenti requisiti:
• Impedenza interna ≥ 100kΩ (così da limitare la corrente di dispersione);
• Tensione di prova ≤ 25V c.c.;
• Corrente di prova ≤1mA anche in condizioni di guasto;
• L’indicazione deve aver luogo quando la resistenza di isolamento scenda a 50 kΩ. Un dispositivo
di prova deve essere presente per questa verifica;
• Il dispositivo di controllo dell’isolamento non deve essere disinseribile;
• È raccomandato un dispositivo per la sorveglianza del sovraccarico e della sovratemperatura del
trasformatore di isolamento ad uso medicale
Per ogni sistema con trasformatore di isolamento ad uso medicale deve essere installato un siste- ma di allarme ottico e acustico in un posto adatto tale da poter essere sorvegliato. Tale dispositivo deve disporre di una luce verde che indichi il corretto funzionamento; una luce gialla che indichi il raggiungimento di un valore minimo fissato per la resistenza di isolamento; un allarme acustico
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