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E-Mobility: il punto sulla situazione italiana

Con 64.391 punti di ricarica pubblica installati al 31 dicembre 2024 e un parco circolante che ha raggiunto 282.902 auto elettriche al 28 febbraio 2025, l’Italia si conferma tra i Paesi più avanzati in Europa per infrastrutture di ricarica. La rete italiana ha già raggiunto il 75-80% della compliance con gli obiettivi europei dell’AFIR (Alternative Fuel Infrastructure Regulation), superando Francia, Germania e Regno Unito nel rapporto tra punti di ricarica e veicoli elettrici circolanti. Questi alcuni dati emersi in occasione del convegno svoltosi il 6 marzo, nell’ambito della fiera KEY, The Energy Transition Expo, “Rete di ricarica nel 2025: a che punto siamo” organizzato da ANIE Confindustria e Motus-E. Alla luce dei risultati dei bandi PNRR dedicati alle stazioni di ricarica, il convegno ha voluto approfondire i progressi dell’infrastruttura di ricarica pubblica in Italia, con il contributo dei principali attori del mondo della mobilità elettrica. Secondo i dati presentati in apertura di convegno da Francesco Naso, Segretario Generale di Motus-E, al 31 dicembre 2024 in Italia risultano installati 64.391 punti di ricarica pubblica, con un incremento di 713 unità rispetto al 2023. La Lombardia si conferma la Regione leader con 12.926 punti di ricarica e con il Nord Italia che ospita il 57% delle infrastrutture complessive, seguito dal Centro con il 20% e dal Sud con il 23%. Sul fronte autostradale, i punti di ricarica lungo le autostrade sono 1.087. Oltre alla rete pubblica, un altro tema centrale è stato quello della ricarica privata, approfondito nel convegno “La ricarica privata delle auto elettriche: un’opportunità per aziende, condomini e attività commerciali”. La ricarica privata, infatti, continua a rappresentare la soluzione preferita dagli automobilisti, con un ruolo cruciale nel processo di infrastrutturazione del Paese. Il panel ha esplorato le diverse tipologie di ricarica privata: domestica, condominiale, aziendale e commerciale, evidenziando le opportunità di business che derivano dall’offerta di questo servizio. Sono state analizzate anche le barriere normative e tecnologiche che ostacolano una diffusione più capillare delle infrastrutture private, con un focus sulla recente consultazione della Direttiva AFIR e il suo impatto sulla regolamentazione nazionale. Nel corso dell’evento è stato fatto il punto sulle installazioni delle infrastrutture di ricarica nei loro rispettivi ambiti di competenza. Tra i temi trattati: la recente consultazione della Direttiva AFIR e il confronto con quanto prescritto dalla Direttiva EPBD sulla performance energetica degli edifici; la proroga della sperimentazione della Delibera 541 dell’Arera con relativo sviluppo del CIR (Controllore dell’Infrastruttura di Ricarica) e come l’installazione di un POD condominiale possa favorire lo sviluppo delle installazioni delle infrastrutture di ricarica in ambito privato. È stata inoltre ribadita la necessità di incentivi mirati, piuttosto che di imposizioni regolatorie, per garantire un’efficace adozione delle tecnologie nei contesti più idonei.

 

10.04.25