Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 53

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ttualità
e
lettrotecnica - novembre
2011
- numero
9
1
I tecnici professionisti
risorsa per il futuro
N
el nostro quotidiano, dalle affermazioni che si sentono nei
media, è radicata l'idea che sia la politica a determinare il
benessere di una nazione. Questo modo di pensare ci dà
una visione distorta della realtà, perché quello che vediamo intorno
a noi è la proiezione della nostra mente. La cultura, l'educazione, la
capacità di essere imprenditori, di creare, di conoscere, di organiz-
zarci e di costruire, assieme i nostri valori ci fanno vedere in uno
specifico modo le cose che ci stanno intorno e con le quali abbia-
mo a che fare tutti i giorni. Non possiamo non renderci conto come
la tecnologia, condizioni in maniera totale e in tutti i campi della vi-
ta tutta la popolazione terrestre, escludendo forse solo qualche
centinaia di persone che nelle inesplorate foreste, vive ancora in
maniera primitiva. Ma questi soggetti quando vengono a contatto
con la società tecnologica, superato il primo comprensibile momen-
to di sbalordimento o sbandamento, facilmente ma soprattutto rapi-
damente familiarizzano e si impadroniscono dell'uso dei prodotti
tecnologici sino a poco prima sconosciuti.
Il continuo confronto con la tecnologia
Tale ragionamento vale, sostanzialmente anche per tutte le persone
di questo mondo, che si devono confrontare ogni giorno in regime
di competizione con gli sviluppi della moderna tecnologia. Per tutti
è necessario sempre di più dover sapere usare i nuovi prodotti che
le aziende producono. La politica, le istituzioni non sono in grado di
decidere nulla, condizionate come sono dal grande strapotere del-
la tecnologia. Quest'evoluzione tecnologica è in sostanza il risulta-
to della tecnoscienza, divenuta potere
forte, con una evoluzione rapida dei sa-
peri e dei prodotti. Konrad Lorenz, pre-
mio Nobel, negli scorsi anni 70, ha fatto
notare come il trasferimento di informa-
zioni fra le generazioni umane, vedesse
all'opera dei "processi che sono total-
mente indipendenti da considerazioni di
ordine razionale". Infatti il continuo muta-
re tende ad eliminare la tradizione, su-
scitando di conseguenza forme di rigetto
di tipo conservatore. Ovviamente il con-
trasto che ne consegue non obbedisce a
logiche predefinite, e come già succede
per la evoluzione biologica, ma richiede
una continua e puntuale attenzione a
quello che accade nell'incontro/scontro
fra il sapere dei fenomeni naturali, i manufatti tecnologici sempre
più diffusi e le regole imposte dalle istituzioni/politica. Quello che
può succedere non è garantito che sia sicuramente migliore di
quanto abbiamo ora, ma nello stesso tempo la inarrestabile conti-
nua evoluzione tecnologica, ci mette nella condizione di intervenire
in maniera adeguata.
L’evoluzione è un bene irrinunciabile
Ciò vuol dire che comunque si deve considerare la tecnologia e la
scienza come beni pubblici irrinunciabili, che non mettono a rischio
né a democrazia, né la libertà. Anzi, le scoperte scientifiche dei pro-
dotti della moderna tecnologia hanno aumentato il benessere della
popolazione, le aspettative di vita, le condizioni ambientali, le cure
mediche, i mezzi di trasporto…
Solo per fare un esempio dobbiamo ricordare che grazie ai vaccini,
alle cure mediche e agli antibiotici, la mortalità infantile ha potuto ri-
dursi enormemente nelle società tecnologica. Se questo è vero, co-
m'è vero perché lo verifichiamo tutti i giorni, dobbiamo riconoscere
che è ancora molto forte non solo nel nostro paese l'idea che i pro-
grammi politici siano quelli che cambiano le cose, assieme agli idea-
li, all'impegno politico e alle lotte. Non possiamo che constatare che
in queste nazioni le classi politiche, e in Italia lo vediamo particolar-
mente, sono completamente e continuamente orientate a cercare
consensi, producendo molti dei guai che sono sotto gli occhi di tutti
noi. Dobbiamo constatare che noi oggi viviamo in un ambiente che è
molto più tecnologico rispetto allo stato naturale, e non possiamo
però non essere degli ignoranti in questo nuovo scenario, anzi ci è
richiesta la necessità di essere dei protagonisti, degli attori in un
mondo che è sempre più competitivo. Alla luce di tutto questo si ha
una nuova, più moderna e meno determinata solo da fatti naturali, in-
terpretazione della logica darwiniana della evoluzione che penalizza
chi non si adegua. Per ritornare al concreto tutti noi dobbiamo saper
utilizzare direttamente e/o indirettamente nel modo più adeguato
possibile i nuovi prodotti tecnologici. Ma non potendo essere sem-
pre all'altezza della situazione, dobbiamo ricorrere a gente di com-
provata professionalità.
Ecco perché servono gli specialisti
Specialisti: non tuttologi qualificati. Nelle aziende di successo si
pratica la specializzazione anche esasperata come ho detto più
volte e in vari modi in queste pagine. La scuola deve continuare in
linea con quanto fatto a suo tempo, in un periodo che diede all'Ita-
lia una crescita gratificata nel secondo
dopoguerra, a produrre specialisti co-
me i periti industriali, che con il loro
"sapere, saper fare e saper far fare"
sono stati i riferimenti ed i sistemi de-
terminanti della produttività italiana
che è prevalentemente manifatturiera.
Così è stato e così deve essere perché
le istituzioni e la politica, non produco-
no ”vincenti per legge”.
Produrre e distribuire ricchezza spetta
ai tecnici, ai professionisti, da sempre!
Le professioni che vengono dalla svi-
luppo tecnico-energetico non sono il
prodotto di una decisione politica ne
del sistema economico.
Negli ultimi due secoli la trasformazio-
ne della storia umana è venuta dall'esplosione della scienza, della
tecnologia e della energia, ma l'ecosistema che viviamo, è una co-
struzione molto complessa, in equilibrio instabile a causa di tutti i
cambiamenti introdotti e che quindi rendono vulnerabile il sistema.
Ed ancora una volta per mantenere le condizioni di vita che oggi ci
gratificano, dobbiamo avere un uso adeguato della tecnologia, del-
le scoperte scientifiche, anche nelle cose più banali della vita quo-
tidiana, ed è quindi necessario ricorrere a degli specialisti come i
periti industriali liberi professionisti, e non alle decisioni ed ai pro-
clami della politica per saper apprezzare e godere fino in fondo
questo benessere.
Gianfranco Merisio Presidente Nazionale
FederPeriti Industriali
Gianfranco Magni Segretario Nazionale
FederPeriti Industriali
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