Dal 1959 al 2019. Sessant’anni di storia della luce sono stati raccontati a Milano, a Palazzo Turati, in un evento organizzato per celebrare il 60° anniversario di AIDI (Associazione Italiana di Illuminazione), associazione culturale che si occupa di promuovere la cultura della luce raggruppando i principali protagonisti del mondo dell’illuminazione: dalle aziende alle utility e società di gestione, dai progettisti e lighting designer alle università. La cerimonia è stata anche l’occasione per premiare 47 soci storici iscritti all’associazione da oltre 25 anni.
AIDI viene costituita il 6 aprile del 1959 dagli ingegneri Piero Anfossi di Anie, Lino Richard di Edisonvolta (poi confluita in Enel), Filippo Carati di Aem Milano (oggi A2A), Ugo Pollice di Pollice Illuminazione, Giovanni Cova di Sip (Società Idroelettrica Piemonte), Ugo Fuccinelli di Philips, Ariberto Tibaldi di Edisonvolta, Renzo Grandi di Buini&Grandi. Tutti importanti manager, espressione di un’industria “illuminata” che avverte la necessità di creare una realtà che possa essere, per tutto il settore della luce italiana, un riferimento autorevole per affermare e sviluppare una nuova cultura della luce. Da subito aderiscono, oltre a Signify (in precedenza nota come Philips Lighting), numerose aziende costruttrici di apparecchi di illuminazione, come Osram e Schréder, le grandi aziende municipali come l’ex Aem Milano (oggi A2A) e l’ex Aem Torino (oggi Iren), oltre a importanti università come il Politecnico e l’Università degli Studi di Torino. Durante la cerimonia grande spazio è stato dato al racconto della luce e al suo rapporto con l’architettura, l’ambiente urbano e l’arte, grazie a importanti personaggi del mondo della luce, dell’arte e della cultura che sono intervenuti con interviste e approfondimenti. Alla soglia degli anni sessanta, il cosiddetto “boom economico” si porta dietro una gran voglia di cambiamento che ha importanti ricadute anche per il mondo dell’illuminazione. Le lampade non sono più solo un rivestimento funzionale, ma diventano prodotti con un’identità forte, carichi di cultura e interpreti importanti della contemporaneità. Le città e i loro monumenti si accendono di nuovi punti luce che testimoniano, anch’essi, il benessere e la voglia di grande rinnovamento ed espansione che attraversa tutta la società italiana di quegli anni. “In questo contesto, ha spiegato Gian Paolo Roscio, Presidente di AIDI, la nascita di AIDI ben rappresenta e interpreta questo fermento, e l’associazione diventa, fin dall’inizio, un autorevole punto di riferimento culturale del settore”.
“Sessant’anni di storia, ha continuato Roscio, sono un lungo cammino reso possibile dalla capacità di AIDI di realizzare un confronto continuo e proficuo tra tutte le diverse realtà che operano nel settore dell’illuminazione: dai produttori di apparecchi ai gestori delle reti di illuminazione, dai professionisti ai docenti, mossi tutti da un interesse comune, quello di sviluppare e divulgare la cultura della luce nella sua accezione più ampia, per illuminare gli spazi urbani in modo più razionale, favorire una maggiore sicurezza e valorizzare il ricco patrimonio artistico e monumentale del nostro Paese”.
11.04.19