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T
ra i doveri delle amministrazioni pubbli-
che c’è anche quello di tutelare le perso-
ne in difficoltà. Un compito che le singo-
le amministrazioni faticano a svolgere e che
spesso delegano a strutture specializzate
convenzionate. Codess Sociale, la cooperati-
va che assiste 3.500 persone in tutta Italia, ha
inaugurato ad Arco di Trento un centro di ria-
bilitazione psichiatrica convenzionato con le
amministrazioni locali e le ASL trentine, in cui
le persone trovano un ambiente protetto, nel
quale sviluppare le proprie potenzialità. Il tutto
all’interno di una struttura moderna, realizzata
in un contesto che ospita anche alcuni miniap-
partamenti per ragazze madri e la sede della
delegazione locale della Croce Rossa.
Il nuovo edificio, progettato dall’architetto An-
tonio Susani, il cui studio ha seguito anche la
direzione lavori e svolto il compito di capo-
commessa, è circondato da vigneti e all’om-
bra del castello di Arco. Oltre all’attenzione
per il rispetto dei criteri antisismici, la proget-
tazione ha saputo integrare le più innovative
soluzioni di efficienza energetica con un’este-
tica moderna e funzionale.
Meno costi con la tecnologia
Codess Sociale ha avuto la lungimiranza di in-
vestire su tecnologie che consentissero di tu-
telare al meglio gli ospiti della struttura, ridu-
cendo il personale di sorveglianza a favore di
quello a diretto servizio delle persone stesse.
Una scelta che, come spiega Pierluigi Fasan,
responsabile tecnico della commessa per la
parte elettrica e progettista all’interno di TFE
ingegneria, “permette, con un solo addetto al-
la reception, di garantire la sorveglianza del-
l’intera infrastruttura. Un obiettivo reso possi-
bile da un moderno sistema di controllo ac-
cessi e dal posizionamento di 41 telecamere
compatte Night & Day di BTicino. Queste tele-
camere analogiche, comunicano con i tre DVR
BTicino attraverso la rete dati digitale, che può
quindi supportare anche i servizi informatici
ed è pronta per le evoluzioni future.
Il personale di Codess Sociale, può quindi
concentrare le proprie attenzioni sugli ospiti.
Gli ingressi, così come i movimenti all’interno
della struttura, infatti possono essere monito-
rati da un’unica posizione. Raggiungere un si-
mile obiettivo, però, non è stato semplice, il
committente aveva infatti posto un preciso
tetto di spesa per l’impiantistica. A fronte di
una simile limitazione, si è aperto un serrato
confronto tra lo studio di progettazione TFE
Ingegneria e gli installatori di Coop Sei. Due
le opzioni sul tavolo: scegliere sul mercato
singoli prodotti di fascia bassa, magari rinun-
ciando ad alcune funzionalità e gravando
maggiormente sull’attività di installazione, op-
pure identificare un fornitore in grado di offrire
un catalogo completo, con i vantaggi offerti da
prodotti nativamente ingegnerizzati per ope-
rare insieme. La scelta si è così orientata sulla
seconda opzione che ha imposto la necessità
di identificare un vendor in possesso di un ca-
talogo completo e disposto a collaborare, an-
che in termini di supporto tecnico, con la so-
cietà di installazione. Una ricerca che ha por-
tato a siglare un accordo di fornitura con BTi-
cino, a cui si è chiesto di allestire i quadri elet-
trici. Alla luce delle particolari esigenze di Co-
dess Sociale, spiega il capoprogetto di TFE In-
gegneria Zefferino Tommasin, “abbiamo svi-
luppato un progetto con un elevato livello di af-
fidabilità, sia rispetto ai possibili guasti interni
alle apparecchiature, sia rispetto ad eventuali
eventi esterni. Quasi scontata, quindi, la scelta
di adottare apparecchiature e componenti con
alto grado di sicurezza intrinseca. È stata svi-
a
ttualità
e
lettrotecnica - gennaio/febbraio
2017
- numero
1
luppata un’architettura in grado di fronteggiare
guasti o di fuoriservizio di componenti o di inte-
re sezioni di impianto, con tempi di ripristino li-
mitati alla sola attivazione di manovre automa-
tiche o manuali di commutazione. Un obiettivo
che è stato raggiunto adottando, in modo este-
so, uno schema d’impianto ridondante di tipo
“doppio radiale” ed evitando la presenza di
“colli di bottiglia” funzionali o fisici”.
Porte sotto controllo
Il primo aspetto su cui si sono concentrati i
progettisti ha riguardato la sicurezza attiva e
passiva. In una struttura che ospita pazienti
psichiatrici è infatti necessario non solo pro-
teggere le persone da intromissioni non auto-
rizzate, ma anche evitare anche fughe degli
ospiti. L’attenzione alla sicurezza, presente
ma non invasiva, è percepibile già avvicinan-
dosi al videocitofono del centro. L’uso del mo-
dello Sfera di BTicino equipaggiato di gran-
dangolo, garantisce infatti un ampio angolo di
visione. Il personale della reception può così
riconoscere, oltre alla persona che ha premu-
to il tasto, anche eventuali soggetti che si tro-
vino nelle vicinanze. In un edificio che si svi-
luppa per buona parte al piano terra, l’ingres-
so ufficiale non è però l’unico varco per acce-
dere alla struttura. Da qui la scelta di monito-
rare l’intero centro con una serie di videoca-
mere. Le videocamere di per sè non costitui-
scono però una garanzia assoluta in termini di
sicurezza. Questo perché, è fisicamente im-
possibile che un operatore riesca a monitorar-
a cura di Francesca Arcidiacono
tecnologie
efficaci nella
protezione
dei più deboli
Il centro di riabilitazione Villa San Pietro
di Arco di Trento ha scelto le soluzioni
di BTicino per proteggere i propri
ospiti, ma anche per massimizzare
l’efficienza del personale
Il centro di riabilitazione Villa San Pietro di Arco di Trento