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ttualità
e
lettrotecnica - novembre
2011
- numero
9
1
La pagina dell’Unae
Oggi parliamo di contatto diretto
e contatto indiretto
L
a Norma Cei 64-8:2012-06 “Impianti
elettrici utilizzatori a tensione nominale
non superiore a 1.000 V in corrente al-
ternata e a 1.500 V in corrente continua”
contiene le prescrizioni riguardanti il proget-
to, la messa in opera e la verifica degli im-
pianti elettrici aventi lo scopo di garantire la
sicurezza ed un funzionamento adatto al-
l’uso previsto.
In particolare ricorda che negli impianti elet-
trici esistono due tipi principali di pericoli:
Le correnti pericolose per il corpo umano,
ovvero una corrente che passando attraver-
so il corpo umano causare effetti patofisiolo-
gici;
Le temperature elevate, tali da provocare
ustioni, incendi od altri effetti pericolosi.
Parlando di sicurezza elettrica soffermiamo
la nostra attenzione su due definizioni fon-
damentali per la protezione delle persone: i
contatti diretti ed i contatti indiretti.
Il
contatto diretto
avviene con le parti
attive ovvero con un conduttore o una parte
conduttrice in tensione nel servizio ordina-
rio. Per definizione rientrano fra le parti atti-
ve anche il conduttore di neutro mentre è
escluso, per convenzione, il conduttore PEN
dei Sistemi TN.
La protezione contro i contatti indiretti – det-
ta anche basic protection (protezione base)
può essere ottenuta:
Impedendo che la corrente passi attraver-
so il corpo;
Limitando la corrente che può attraversa-
re il corpo ad un valore inferiore a quello
patofisiologicamente pericoloso.
Le misure di protezione contro i contatti diretti sono indicate nella
Sezione 412 e riguardano l’isolamento delle parti attive e l’uso di in-
volucri o barriere (protezione totale contro i contatti diretti) nonché la
protezione mediante ostacoli e mediante distanziamento (protezione
parziale contro i contatti diretti).
La protezione mediante isolamento delle parti attive è attuata trami-
te l’isolamento dei componenti elettrici.
La protezione mediante involucri e barriere è attuata segregando le
parti attive all’interno di involucri o dietro barriere tali da assicurare
almeno il grado di protezione IPXXB. Le superfici superiori orizzon-
tali delle barriere o degli involucri che sono a portata di mano devo-
no avere un grado di protezione non inferiore a IPXXD.
Il
contatto indiretto
è il contatto di persone con una massa in
tensione per un guasto. E’ definita massa la parte conduttrice di un
componente elettrico che può essere toccata e che non è in tensio-
ne in condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in condi-
zioni di guasto. Una parte conduttrice che può andare in tensione
solo perché è in contatto con una massa non è da considerare una
massa.
La misure di protezione contro i contatti indiretti – detta anche “fault
protection” (protezione in condizioni di
guasto) sono indicate nella Sezione 413.
In particolare, in un ambiente ordinario le
misure di protezione contro i contatti indi-
retti sono solitamente affidate ad uno di
questi sistemi:
Interruzione automatica dell’alimentazione;
Componenti elettrici in classe Il o con isola-
mento equivalente;
Separazione elettrica.
Nei Sistemi TT – utilizzato quando l’impian-
to è alimentato direttamente da una rete di
distribuzione pubblica a bassa tensione –
la norma prescrive che tutte le masse siano
protette contro i contatti indiretti dallo stes-
so dispositivo di protezione e devono esse-
re collegate allo stesso impianto di terra. In
particolare ai fini del rispetto della condi-
zione:
R E I dn
≤
U L
devono essere utilizzati dispositivi di prote-
zione a corrente differenziale.
La Sezione 411, infine, contiene le prescri-
zioni relative alla protezione combinata
contro i contatti diretti e indiretti attuabile
mediante bassissima tensione (SELV e
PELV), limitazione della corrente e/o della
carica elettrica o circuiti FELV.
Riguardo alla bassissima tensione, i diversi
sistemi sono contraddistinti attraverso i
simboli:
• SELV: bassissima tensione di sicurezza
• PELV: bassissima tensione di protezione
• FELV: bassissima tensione funzionale
Come ricorda il commento al paragrafo 411.1 “Se i circuiti a bassis-
sima tensione sono alimentati in c.a., la tensione di questi circuiti
non deve essere superiore, a vuoto, a 50 V quando la tensione del
circuito primario della sorgente di alimentazione è al suo valore no-
minale. Il valore effettivo della tensione può differire dal valore nomi-
nale nei limiti di tolleranza ammessi (Norma CEI 8-6.).
I trasformatori per campanelli non devono essere necessariamente
trasformatori di sicurezza: le suonerie possono essere anche ali-
mentate a tensione di rete purché l’impianto sia adeguatamente pro-
tetto contro i contatti diretti ed indiretti”.
Un riassunto delle prescrizioni relative alle bassissime tensioni è ri-
portato nella Guida CEI 64-14 “Guida alle verifiche degli impianti
elettrici utilizzatori”.
a cura di Antonello Greco, Direttore del Notiziario
AIEL IRPAIES