Page 45 - Attualità Elettrotecnica Settembre 2025
P. 45
ne di apparecchi utilizzatori portatili o traspor- tabili non costituiscono elemento dell’impianto di cantiere. Per quanto riguarda l’impianto elettrico dei servizi organizzativi e logistici del cantiere, la Norma precisa che esso deve ri- spondere alla Norma generale CEI 64-8; poi- ché, però, la Norma 64-17 è, almeno per certi aspetti, più restrittiva della 64-8, nulla vieta di realizzarlo e gestirlo secondo la 64-17.
Circa l’origine dell’impianto, l’art. 1.3.4 della Norma CEI 64-17 precisa quanto segue: “L’impianto di cantiere trae origine dal punto di allacciamento della linea di alimentazione del quadro generale del cantiere. Questo coinci- de con il punto di fornitura, morsetti dell’inter- ruttore limitatore o dell’organo di misura, se la fornitura e realizzata direttamente da un ente fornitore. Se invece l’alimentazione e derivata da un impianto esistente, il punto di alimenta- zione e quindi l’inizio dell’impianto di cantiere coincide con i morsetti dell’interruttore imme- diatamente a monte della linea di cantiere. Qualora, per esempio per piccoli cantieri, l’ali- mentazione del quadro di cantiere avvenga tramite presa a spina, la spina della linea di alimentazione del quadro di cantiere è il punto di origine dell’impianto. Il punto di origine del- l’impianto di cantiere può essere altrimenti un gruppo elettrogeno od una sottostazione pre- fabbricata (cabina elettrica) per la trasforma- zione MT/BT”. Sull’origine dell’impianto elettri- co di cantiere, ossia sulla sua alimentazione ri- sulta evidente che l’alimentazione può essere effettuata in diversi modi, come in effetti capi- ta nella realtà. L’art. 3 della Norma CEI 64-17 è dedicato all’analisi delle situazioni lavorative ed ambientali del cantiere, sì che si possa, di- ce tale articolo, “mirare ad evidenziare le solu- zioni più adatte a fronteggiare tali situazioni”.
Caratteristiche dell’impianto
Tale impianto, comunemente detto “impianto elettrico di cantiere”, è quello a servizio esclu- sivo del cantiere e necessario per alimentare tutte le varie utilizzazioni di un cantiere (gru, centrale di betonaggio, betoniera, compres- sore, saldatrice, apparecchi portatili, ecc.). Come detto in precedenza, la grande maggio- ranza dei cantieri è alimentata in bassa tensio- ne (in genere trifase a 400/230 V, più raramen- te monofase a 230 V col sistema TT) ed a tali cantieri si applicano le Norme CEI 64-8 e 64- 17, come del resto si evince dai loro titoli che ne limitano l’applicazione, appunto, a 1000 V, con tensione alternata, in pratica proprio ai va- lori trifase o monofase citati. Soltanto i cantieri più grossi per costruzioni decisamente rile- vanti (dighe, gallerie stradali, centrali termoe- lettriche, ecc.) necessitano di potenze di alcu- ne centinaia o migliaia di kW e richiedono quindi l’alimentazione a media tensione (15 o 20 kV) ed un impianto utilizzatore gestito col sistema TN.
Questi casi, per l’appunto rari, è bene che sia- no trattati da tecnici specialisti.
Per tale motivo l’articolo tratta soltanto di can- tieri alimentati ed eserciti a bassa tensione e
Figura 3 - Schema di principio del sistema TT (il trasformatore nella cabina MT/BT è indicato con i soli avvolgimenti secondari di bassa tensione). La resistenza della messa a terra del neutro Rn da parte del Distributore deve essere < 180 Ω [Figura tratta dalla norma CEI 0-21].
Figura 4 - Schema di principio del sistema TN completo di trasformatore nella cabina MT/BT.
attualità elettrotecnica - settembre 2025 - numero 6
45
non dell’impianto elettrico da realizzare per l’opera costruenda nel cantiere. L’alimentazione elettrica del cantiere può av- venire in uno dei seguenti modi:
A - dalla rete di distribuzione pubblica a bas- sa tensione;
B - dalla rete a bassa tensione di un impianto esistente alimentato in bassa tensione;
C - dalla rete a bassa tensione di un impianto esistente alimentato in media tensione;
D - da un gruppo elettrogeno.
Sistemi TT e TN
Ricordiamo che i sistemi TT e TN sono così in- dividuati:
• il sistema TT è quello degli impianti alimen-
tati dalla rete di bassa tensione di distribu- zione pubblica delle Società elettriche di- stributrici (Enel, A2A, Aziende municipaliz- zate, ecc.; si veda la figura 3) oppure degli impianti alimentati da un impianto esistente a sua volta alimentato da una rete di distri- buzione pubblica a bassa tensione.
È il caso più frequente;
ta alimentato da una cabina privata di tra- sformazione MT/BT oppure degli impianti alimentati da un gruppo elettrogeno di me- die o grosse dimensioni.
Ai fini della sicurezza la caratteristica saliente dei due sistemi è questa: nel sistema TT la corrente di guasto interessante la massa di un’apparecchiatura si richiude attraverso l’im- pianto di messa a terra, il suolo e la messa a terra del neutro, mentre nel sistema TN la sud- detta corrente di guasto si richiude, per il tra- mite di un conduttore di protezione, attraverso il neutro (figura 3 e figura 4). Qualora una per- sona si trovasse in contatto con la massa del- l’apparecchiatura nel momento del guasto, essa si troverebbe in parallelo all’impianto di messa a terra dell’apparecchiatura nel siste- ma TT e in parallelo al neutro nel sistema TN (figura 5). Nel caso di fornitura dalla rete di di- stribuzione pubblica, l’alimentazione avviene convenzionalmente nel “punto di consegna dell’energia elettrica” coincidente con i mor- setti di uscita del contatore (se la fornitura è con contatore) o con altro punto ben indivi- duato (ad esempio, i morsetti di uscita dell’in- terruttore automatico limitatore della società distributrice nel caso di fornitura senza conta- tore). Il punto di consegna è di grande impor-
•
il sistema TN è quello degli impianti alimen- tati da una cabina di trasformazione MT/BT privata, cioè a servizio esclusivo del can- tiere (Figura 2), oppure degli impianti ali- mentati da un impianto esistente a sua vol-

