Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 30

a
ttualità
e
lettrotecnica - maggio
2013
- numero
4
30
se attuale hanno evitato che i potenziali utilizzatori si allontanassero per
la difficoltà di seguire il turbinio di leggi e decreti attuativi”.
invertitori
di frequenza
solari
ed
eolici
e nuove
normative
La modifica delle normative nel settore delle energie rinnovabili e la pro-
lungata crisi del debito sono destinati ad avere un profondo impatto sul
mercato degli invertitori di frequenza nei settori dell’energia solare e di
quella eolica in tutta Europa. Mentre si prevede che la riduzione delle
sovvenzioni frenerà il mercato europeo nel prossimo futuro, i bassi costi
di manutenzione e la promessa di un elevato ritorno sull’investimento fa-
ranno crescere le entrate del mercato degli inverter in questa fase turbo-
lenta. A differenza dell’Europa, si prevede che il mercato assisterà ad
una forte crescita in altre regioni quali l’Asia e il Nord America.
Una nuova analisi di Frost & Sullivan (
, inti-
tolata “Strategic Analysis of the Frequency Inverters Market in Solar and
Wind Energy Industry”, rileva che nei mercati globali dell’energia solare
e di quella eolica il segmento relativo agli inverter ha prodotto entrate
per 6 miliardi di dollari e 2,84 miliardi di dollari, rispettivamente, nel 2011.
Si stima che, entro il 2018, gli invertitori di frequenza raggiungeranno
quota 14,58 miliardi di dollari nel settore dell’energia solare e 7,09 miliar-
di di dollari nel settore dell’energia eolica. Si prevede inoltre che le mo-
difiche alle normative europee andranno ad aumentare le tasse ed a ri-
durre le sovvenzioni e gli investimenti nel settore delle energie rinnova-
bili nei prossimi 2 anni. L’aumento delle tariffe feed-in potrebbe scorag-
giare gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili. I produttori di
inverter solari ed eolici devono anche far fronte al calo degli investimen-
ti causato dalla crisi del debito. In questo scenario, i costi di manutenzio-
ne inferiori ed il Roi più elevato degli invertitori di frequenza saranno fat-
tori positivi che ne incoraggeranno l’adozione. Allo stesso modo, gli in-
verter eolici hanno una vita media di 8-10 anni. Gli sforzi per migliorare
ulteriormente la qualità e la durata dei prodotti ridurrà i costi di manuten-
zione, portando un risparmio sui costi per i clienti. Il rapido ritorno sull’in-
vestimento sarà un altro fattore che motiverà la domanda continua di in-
verter sia solari che eolici. Questi prodotti permettono l’ottimizzazione
energetica, aumentando il risparmio energetico.
investire
nel fotovoltaico
italiano
conviene
ancora
Secondo Deutsche Bank investire nel fotovoltaico globale è ancora red-
ditizio e conveniente. Secondo l’ultimo rapporto sui trend di crescita del
settore tra il 2013 e il 2014 stilato dalla banca tedesca, entro al massimo
un anno, si passerà da un mercato sovvenzionato con incentivi e tariffe
feed in ad un mercato sostenibile in regime di grid parity. Non solo: se-
condo Deutsche Bank, in certe zone dell’Italia, come nelle regioni del
sud, la grid parity sarebbe già una realtà. Il costo degli impianti, infatti,
attualmente sarebbe compreso tra i 1.500 e i 2.000 euro al kW. “Suppo-
nendo che le piccole imprese commerciali, si legge nel testo della ricer-
ca, siano in grado di raggiungere il 50% o più di auto-consumo, l’ener-
gia solare risulta già competitiva con la rete in molte parti d’Italia”.
Insieme all’Italia, tra i mercati più interessanti ci sarebbero Germania,
Gran Bretagna e, non ultima, l’India, che divide il traguardo della grid
parity con il nostro Paese e dove, nei prossimi anni, si stima verranno in-
stallati fino a due nuovi gigawatt di potenza fotovotlaica. Si tratta, questa,
della terza analisi svolta dalla Deutsche Bank sul mercato globale del fo-
tovoltaico nell’ultimo mese, segno che il settore può ancora crescere
molto, rimodulandosi verso nuove esigenze. Inoltre, nei mercati ancora
sovvenzionati, come Gran Bretagna, Giappone e India, la crescita atte-
sa è sensibile, mentre anche negli Stati Uniti, nel prossimo futuro, po-
trebbero essere varate misure incentivanti sempre più decise.
dimezzati
i
costi
delle
tecnologie
alternative
nel 2030
I costi delle rinnovabili tenderanno sempre di più a calare nei prossimi an-
ni, diventando un’opportunità sempre più appetibile per i consumatori, se-
condo la ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Power Sources, realiz-
zata da ricercatori della “University of Delaware” degli Stati Uniti. I costi
delle tecnologie alternative nel 2030, anche senza l’ausilio di incentivi go-
vernativi, saranno la metà di quelli attuali e consentiranno di ridurre in mi-
sura drastica la produzione di energia prodotta dai combustibili fossili, con
un taglio netto delle emissioni di gas serra. (Fonte: University of Delaware).
Italia:
mercato che offre
maggiori
marginalità
L’Italia è ancora il mercato principe per le società che operano nella green
economy. A sostenerlo è lo studio “Green Economy on capital markets
2012” condotto dall’ufficio studi Vedogreen e pubblicato in occasione
della presentazione del “Good Energy Award 2013”, premio ideato e
promosso dalla società milanese di consulenza Bernoni Grant Thornton.
Lo studio ha evidenziato come, nonostante i segnali di ridimensiona-
mento nel primo semestre 2012, l’Italia sia il mercato che offre le più alte
marginalità, con ricavi medi in crescita del 7% ed Ebitda del 2%. Il set-
tore della green economy e delle rinnovabili si conferma perciò attivo e
vivace, come testimonia la significativa crescita di brevetti depositati a li-
vello europeo, con l’Italia seconda solo alla Germania. Vedogreen ha
inoltre mappato 50 società green eccellenti con un potenziale di capita-
lizzazione di mercato di 4,5 miliardi di euro con un giro d’affari di 3 miliar-
di e 7.700 dipendenti. Tra i settori più interessanti su cui investire, ener-
gie rinnovabili, trattamento acque inquinate e waste management.
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