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Ci sentiamo inutili

Senza-titolo-2-vignetta0814-06 – Situazione che potrà verificarsi se le figure di cultura elettrica non faranno un’adeguata formazione professionale

 

Da una vignetta all’altra
È ormai pomeriggio inoltrato quando mi accingo a scrivere questo articolo. Sono anche un po’ assonnato poiché mi sono alzato molto presto per andare a Torino. Però per quello che ho visto nella mattinata mi pungola l’“Orgoglio Elettrotecnico” che è quel sentimento che provo quando scrivo articoli che trattano di argomenti o di avvenimenti esaltanti per le figure di cultura elettrica. Situazione ben diversa, in quanto improntata al pessimismo, è invece quella rappresentata nella vignetta posta in alto che profetizza ciò che essi rischiano se non si attivano.

 

Domotica e robotica
Prima di illustrane i motivi, chiarisco che sono andato a Torino per saperne di più del robot che ho trattato in un articolo di Attualità Elettrotecnica sul numero di giugno del 2011. Il suo titolo era “Domotica e Robotica” e conteneva questa immagine in cui esso vi compare, assieme ad altre due. La prima riportava la vignetta dei tre disabili che auspicano che la casa, oltre ad essere passiva, sia anche attiva per aiutarli a superare i loro handicap. Che accompagnava le motivazioni per cui si è realizzato il modello di “Casa Attiva” dotata di domotica per il superamento della disabilità. Mentre la seconda rappresentava il modello evoluto del Robot Free Kilmber con cui il Polo di Treviglio aveva iniziato nel 2005 la serie di premi e riconoscimenti che tutt’ora perdura. Che corredava la parte dell’articolo che illustrava il motivo – la sua eccellenza nella robotica – per cui in questa scuola è stata allocata tale abitazione.

 

Convegni sulle Smart City
E tutto ciò in ottemperanza a quanto previsto dal prof. Marco Somalvico – un grande dell’automazione e prematuramente scomparso – nel suo intervento di apertura nel convegno del 2002 (da cui partì il tutto) in cui egli trattò di “Domotica, robotica e urbotica” dove la robotica era quella assistenziale di cui era un precursore. Mentre l’urbotica è l’attuale Smart City che io declino in “Città Attiva” in quanto vorrei fosse costituita da tante “Case Attive”. Al riguardo, per sintetizzare la mia opinione affermo che in tutti i convegni sulle Smart City a cui partecipo, quando mi è possibile, chiedo ai relatori “Ma come fa la città ad essere intelligente se l’edificio abitativo è stupido?” trovando – dopo una sorpresa iniziale – la loro condivisione. Nel contempo, sempre negli stessi convegni, quando vi si trattano temi che, sinteticamente ma propriamente, definisco dell’automazione industriale, terziaria, dei servizi, ho avuto il triste presagio rappresentato nella sovrastante vignetta. Questo perché tutti i relatori nonché i partecipanti al dibattito – tranne me quando posso intervenire – esaltano solo le figure dei meccanici, degli elettronici, degli informatici ed ignorano del tutto quelle di cultura elettrica. Però, siccome il pericolo dell’emarginazione denunciata nella vignetta qui riportata non pare essere evidente all’installatore ed al progettista di impianti elettrici (che sono le due figure più volte citate in molti miei articoli) con queste note, denunciando loro il pericolo che corrono, li pungolo ad agire per impedirlo.

 

Formazione tecnica ABB
E ciò può avvenire solo se, accanto ad azioni opportune dei relativi organismi rappresentativi, gli stessi fanno un’ adeguata formazione professionale colmando le lacune che obiettivamente hanno. A tal proposito invito ad andare sul sito ABB/lowvoltage e leggere il fascicolo FORMAZIONE TECNICA 2014: Per i professionisti del mondo elettrico. Consultando l’indice degli argomenti si può constatare la presenza di alcuni corsi – accanto ad altri importantissimi ma, diciamo, tradizionali per gli elettrotecnici – che attengono agli aspetti tecnici della smart city, alla mobilità elettrica, alla robotica. Incontestabile dimostrazioni che l’ABB ha molto chiaro qual è il ruolo delle figure di cultura elettrica. Argomento che riprenderò sul prossimo numero in un articolo dove illustrerò anche la mia partecipazione all’inaugurazione del nuovo stabilimento ABB SACE di Bergamo, evento senz’altro da “Orgoglio Elettrotecnico”. Tornando alla formazione altrettanto deve avvenire per i giovani che attualmente studiano. Argomento questo già oggetto di articoli per quanto attiene il Perito Elettrico che verrà ripreso in un prossimo futuro anche per i diplomati dell’istruzione e formazione professionale.

 

Istituto Superiore Mario Boella
Questo istituto di ricerca è il luogo di Torino dove sono andato per sapere del robot dell’immagine sopra riportata che fa riferimento al Progetto KSERA dell’Università di Tecnologia di Eindhoven (2010 – 2013) che riguarda il binomio domotica e robotica al servizio della persona e che ha avuto nel suddetto Istituto – allocato presso il Politecnico di Torino – un partner di prestigio per la robotica. In realtà andandovi non ho visto solo il robot ma, per la grande cortesia di chi mi ha ricevuto, ho appreso di tante altre ricerche oltre modo interessanti. Per capirci tutte da “Orgoglio Elettrotecnico”. Ne parlerò nell’articolo che illustrerà la visita concordata del robot a “Casa Attiva”; premessa per instaurare – come confido – una collaborazione che approfondisca ancora di più il rapporto tra Domotica e Robotica.