venerdì , 19 Aprile 2024
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Il gatto tecnologico

9-530913-53 – Lo scorso 14 ottobre il sito web UffingtonPost ha pubblicato: «Indagine istruzioneOcse, Italia in fondo alla classifica percompetenze alfabetiche e matematiche (dati)»e proseguiva precisando che il nostro Paese èultimo per conoscenze di base, penultimo percapacità di calcoli, e concludeva con: «… Cosìad esempio, quanto a conoscenze di base, nellafascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni, un“giovane” giapponese diplomato alle scuole superioriregistra circa lo stesso livello di italiano inpossesso di una laurea». Si precisava ancheche la ricerca ha considerato non solo le capacitàdi leggere e scrivere, ma anche di risolvereproblemi e di utilizzare la tecnologia, strumentichiave per ottenere e mantenere un lavoro. Nonè una piacevole notizia e non sono necessarimolti commenti. Essendo la notizia il risultato diun’indagine autorevole, racconta fatti, non teorie,ed ho sempre detto che i fatti hanno la testa dura e fanno giustiziadi un sacco di inesattezze. Per questo è difficile per tutti dare letturepiù o meno personalizzate o fantasiose. Un chilogrammo di qualunqueprodotto pesato su una bilancia è sempre un chilogrammo. Manon ci si può nascondere che i dati dell’indagine lasciano ancor menobene sperare per l’attuale situazione economica e sociale dell’Italia, eper la capacità che avremmo tutti noi, nuove generazioni comprese,nel saper affrontare in maniera conveniente e vincente le sfide deiprossimi anni. Infatti non si può mai dimenticare che la felicità e il benesseresono un conquista, non un dono e questa logica può essereletta anche in chiave darwiniana per la necessità che ne deriva di sopravvivereper essersi saputi adattare alla situazione.

Favorire la formazione continua è nel nostro
DnaIl nostro sindacato, consapevole come l’evoluzione non sia mai statacostruita sulle colpevolizzazione, è sempre stato propenso nelcercare di mandare avanti gli aspetti positivi, gli aspetti costruttivi, ecomunque tutte le esperienze e le culture che si sono acquisite neltempo. Per questa ragione questo sindacato si è sempre impegnatoper favorire la formazione continua dei dipendenti degli studi professionaliunitamente ai rappresentanti sindacali degli stessi, ma ha anchefatto e patrocinato in funzione delle situazioni o delle risorse disponibili,eventi culturali per l’attività libero professionale dei propriiscritti, ed infine da anni ha stipulato una conveniente polizza assicurativaper i rischi professionali con una primaria compagnia internazionale.Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo, perché siamo convinti,come diceva anche Mao Tse Tung, che non è importante il coloredel gatto ma è importante che il gatto prenda i topi.

Un futuro sempre più tecnologico
In questo mondo così competitivo (se preferiamo: globalizzato), nonsarà sicuramente il colore delle casacche che risolverà le problematichequotidiane di persone ed aziende.La tecnologia andrà avanti, lenostre case, il nostro vivere sarà sempre più tecnologico, alla portatadi tutti, ma nella progettazione, nella costruzione e nella scelta sarà allaportata solo di reali specialisti, di gente che conosce la professione,di gente che conosce il prodotto, che conosce la disciplina, che garantiscecon l’assicurazione la propria attività professionalee di gente che pratica la formazionecontinua. La globalizzazione non accetterà giustificazionicon preghiere o piagnistei, perché coinvolgetutte le nazioni del mondo, con le loro esigenze,opportunità e qualità, che vuole come primoobiettivo il vivere o almeno il sopravvivere inun mondo selettivo. Vivere o sopravvivere dipenderàdalla capacità di prendere topi, dalla professionalitàche è indipendente dal colore del gatto.

Protagonisti del futuro
La professionalità in tutti i suoi aspetti, cominciandoda quello etico, farà la differenza, fra viveree subire, e bisognerà essere “performanti” peraffrontare le varie situazioni. Ammesso di non esseremeno preparati di altri, e quindi non “sfavoriti”come afferma l’indagine OCSE, in ogni casouna volta partiti dobbiamo cercare di rimanere alpasso con tutti gli altri che anche se non partiranno da una posizionepiù privilegiata, ci imporanno un confronto ad armi pari. Può darsi chequalcuno fra chi legge queste righe non condivida analisi, mezzi edobiettivi, da moderni soloni o sognatori, che potrebbero voler giustificareil passato fatto di successi o sottovalutazioni in nome di una ideologia,di un interesse, o di situazioni favorevoli. Ma, se non vogliamoper noi, per chi amiamo che altri decidano sempre per noi, dobbiamoessere attori protagonisti, perché il sociale sarà prestazionalmentesempre più inferiore e beneficerà solo i più bisognosi. Il sistema potràper la continua evoluzione e la conseguente fisiologica inefficienza esseresempre meno garantista, più pesante e costoso, con utilizzatorisempre meno preparati ad affrontare le sfide della quotidianità.I

Liberi Professionisti nuovi traghettatori
Ai liberi professionisti sarà chiesto sempre di più di essere protagonistirisolutori delle problematiche dell’utenza. I liberi professionistisaranno sempre di più come i traghettatori di clienti che da unasponda vogliono raggiungere l’altra dove ci sono i prodotti o i servizidesiderati. In mezzo c’è il fiume in piena della globalizzazione, ela capacità del libero professionista farà la differenza, ovvero poterpassare in tutta sicurezza su un solido ponte piuttosto che su unafortunosa zattera. Ai liberi professionisti tecnici quali sono i periti industriali,sarà chiesto nel futuro di essere in maniera concreta “consulentiportatori della conoscenza” e mi riferisco in particolare aquelli dell’area tecnica e dell’area edilizia impiantistica che avrannoun sempre maggior peso perché il vivere sarà sempre più condizionatodall’esistenza di impianti e di strutture con situazioni parecchioimpegnative. I periti industriali liberi professionisti (non mi stancheròmai di dire) per la loro preparazione tecnico-pratica “sanno, sannofare e sanno far fare”. Sono le prime figure di riferimento per le necessitàdi chiunque. Sono il “gatto” tecnologico.