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Illuminazione adattiva: quando il meno è il meglio

web1-ReverberiCon l’uscita della revisione della norma Uni 11248, per adeguarla alle corrispondente Europea Cen 13201-1, il normatore ha ritenuto opportuno ampliare i confini concessi al risparmio energetico, inserendo un allegato normativo riguardante l’Illuminazione Adattiva. La norma individua due tipi di illuminazione adattiva:

  • TAI (Traffic Adaptive Installation) nella quale la categoria illuminotecnica di esercizio è scelta in funzione del campionamento del solo flusso orario di traffico. Questa è l’adattività più tradizionale, un passo avanti rispetto alla situazione esistente: è sufficiente un misuratore del traffico per ogni corsia.
  • FAI (Full Adaptive Installation) in questo caso non è più solo necessario un sensore di traffico ma anche un sensore di luminanza per corsia che permette di campionare la luminanza del manto stradale e le condizioni meteorologiche. Questo superamento delle categorie illuminotecniche si attua in 2 modi: la regolazione non avviene e più per incremento o decremento del flusso passando da una categoria all’altra istantaneamente ma attraverso una regolazione in continuo; non esistendo più la barriera delle categorie illuminotecniche intermedie, ma solo il limite superiore della categoria di progetto, e sapendo esattamente le condizioni della strada istante per istante, è possibile spingere la regolazione a seguito, dell’analisi dei rischi, sino alla categoria illuminotecnica M6 per tutte le strade ad esclusione delle autostrade: fino a 3 livelli in meno.

La soluzione FAI è il primo vero passo tecnologico in avanti dell’illuminazione (prossima e futura). Infatti la condizione FAI si applica soltanto quando, oltre al traffico, la sensoristica ambientale è in grado di rilevare tutti i fattori fondamentali per garantire la sicurezza della strada. Va ricordato infatti che in una situazione che può vedere molte strade esercite spessissimo al flusso di 0,3 cd/m2 è fondamentale che questo valore minimo sia effettivamente erogato. Apparecchi spenti, vetri sporchi, decadimento delle sorgenti, condizioni dell’asfalto ( e quindi riflessione dello stesso) che variano nel tempo, comportano importanti variazioni della luminanza effettiva erogata dall’impianto. Ecco allora che la operatività FAI richiede la garanzia che il valore minimo assoluto invalicabile (ME6 – 0,3 cd/m2) sia effettivamente erogato, altrimenti l’impianto non può considerarsi FAI. Il sensore LTM, progettato dai laboratori di ricerca di Reverberi Enetec nell’ambito di un programma finanziato dalla Regione Lombardia, attraverso sofisticate tecniche di computer vision, garantisce proprio la misura dei parametri essenziali per l’attivazione della adattività FAI. Con un solo dispositivo si misura il traffico e si valutano le condizioni meteo, ma soprattutto si misura la luminanza della strada sotto osservazione, compensando eventuali sopra/sotto illuminamenti. Il sensore LTM comunica il livello di dimmerazione da adottare al dispositivo DIM, dal quale il comando viene propagato in tempo reale tramite sistemi radio o con onde convogliate, installati nei pressi del punto luce: massimo risparmio energetico, massima sicurezza; misura luminanza, traffico e meteo…All In One.

 

 

06.02.17