sabato , 27 Aprile 2024
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Impegno comune per gli investimenti in rinnovabili

La corsa verso la transizione energetica sta trasformando le priorità industriali e politiche, mettendo al centro gli investimenti nelle fonti rinnovabili, che hanno raggiunto nel 2022 la cifra record di 495 miliardi di dollari in tutto il mondo. Lo dimostra anche l’impegno assunto dall’Italia con il Pnrr, che alloca oltre 23 miliardi di euro in progetti di investimento, riforme legislative e introduzione di nuovi paradigmi e tecnologie. In questo contesto, il nostro paese può essere leader della transizione energetica, soprattutto per quanto riguarda gli ambiti ricerca e sviluppo, innovazione e brevetti: con 21.378 imprese attive nelle rinnovabili, l’Italia può contare infatti su una filiera in grado di competere in un mercato dominato soprattutto da produttori extra-europei. Per supportarne lo sviluppo occorrono però una visione strategica d’insieme, la creazione di una forte collaborazione tra imprese che producono le tecnologie chiave della transizione energetica e istituzioni e la messa a punto di un quadro normativo e finanziario stabile, attrattivo e sostenibile. È per questo che, in occasione di un convegno ospitato da Key – The Energy Transition Expo 2024, il più importante evento italiano dedicato alle energie rinnovabili, Anie Rinnovabili, Italia Solare, Anev e H2IT (Associazione Italiana Idrogeno) si sono confrontate, insieme agli esponenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Invitalia, sul tema degli investimenti privati nazionali ed esteri per lo sviluppo delle filiere green e per la decarbonizzazione dei sistemi produttivi. Al convegno hanno partecipato anche investitori ed aziende del settore, con la presentazione di case history di successo. Ampio spazio è stato dedicato anche ai finanziamenti messi a disposizione dalla Commissione Europea per lo sviluppo di tecnologie innovative per la produzione di energie rinnovabili, e agli investimenti per dare impulso alla componentistica.  Secondo le associazioni è fondamentale effettuare un’analisi delle capacità industriali nazionali, con particolare riguardo alla componentistica, e sviluppare piani strategici che si integrino in un contesto europeo, avvalendosi di misure di supporto economico esistenti e promuovendo la creazione di reti tra imprese. Sottolineano, inoltre, l’importanza di accelerare le iniziative previste dal Net Zero Industry Act, rendendo le misure di supporto economico facilmente accessibili e accompagnate da finanziamenti adeguati. “L’industria italiana di questo settore – ha dichiarato Alberto Pinori, Presidente di Anie Rinnovabili – ha potuto contare finora su misure indirette che hanno sempre contribuito a sostenere la domanda e mai orientate verso l’offerta. Di fronte alla sfida epocale della transizione energetica, auspichiamo uno straordinario sviluppo nel nostro Paese dell’industria della componentistica. La sfida è importante e lo è ancora di più se guardiamo a paesi quali la Cina e gli Stati Uniti. L’industria upstream delle fonti rinnovabili elettriche non apporta benefici solo in termini di decarbonizzazione, occupazione e Pil, ma è fondamentale per la sicurezza energetica”. “Il governo ha giustamente identificato l’eolico, insieme al fotovoltaico, come principale tecnologia rinnovabile per raggiugere gli obiettivi di decarbonizzazione e transizione energetica – gli ha fatto eco Davide Astiaso Garcia, Segretario Generale di Anev – ma tali obiettivi potrebbero essere compromessi dal sistema poco efficiente dei procedimenti autorizzativi che, malgrado le semplificazioni introdotte, presentano ancora criticità burocratiche notevoli: serve un cambio di passo”. “Il tavolo di lavoro che si è costituito tra il Ministero e le associazioni è di estrema importanza – ha commentato invece Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare – ed è fondamentale puntare a economie di scala, mantenendo una grande attenzione verso tutta la supply chain per ridurre la dipendenza dai paesi extra europei della produzione di componenti necessari alla realizzazione degli impianti rinnovabili”. “In un mondo che cerca risposte concrete alla sfida climatica, l’energia dell’idrogeno emerge come realtà su cui puntare nell’immediato – ha dichiarato infine Alberto Dossi, Presidente di H2IT – e l’azione congiunta delle istituzioni italiane ed europee è necessaria per lo sviluppo di questa filiera ancora giovane ma altamente competitiva e tecnologica. È un settore in cui il 70% degli investimenti è arrivato dai privati, anche se grazie al Pnrr finalmente la situazione sta cambiando: occorre essere vigili e non sprecare questa grande occasione”.

 

22.03.24