giovedì , 18 Aprile 2024
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La professionalità gratifica sempre tutti

0914-53 – Il manufatto a “regola d’arte”
Ogni manufatto deve essere concepito e realizzato a regola d’arte, non solo perché lo vuole la legge, ma perché è eticamente richiamato prima che nel codice etico del professionista, dall’etica che regola il nostro vivere in società. In effetti, come chiunque di noi “pretende” ed apprezza dagli altri un comportamento corretto, quindi gratificante, anche noi, come professionisti, dobbiamo essere in grado di fornire i nostri interlocutori nello stesso modo, con lo stesso risultato. Nella generalità dei casi il libero professionista di qualunque disciplina, ma in particolare quello delle discipline tecniche dell’architettura e dell’ingegneria, ha come interlocutori due soggetti: il committente e l’esecutore delle opere.

 

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Il committente
Per committente si intende quella persona fisica o giuridica che commissiona per sé o per altri un manufatto, un edificio, un impianto, una macchina o altro.Tale manufatto oltre ad essere sicuro, deve avere anche le caratteristiche della modernità, dell’economicità e dell’ecologicità di gestione. Nonché affidabilità e adeguata facilità di uso e conduzione da parte di chi lo utilizza, che può non essere uno specialista in materia.

 

L’esecutore
L’esecutore invece è quella persona fisica o giuridica, che si incarica della realizzazione del manufatto a favore dal committente. Le dimensioni dell’eventuale azienda e delle conoscenze degli esecutori delle opere vanno dalla grande organizzazione aziendale della multinazionale, alla ditta composta da un solo titolare.

 

La logica del mercato
Siccome la logica del mercato prevede che l’opera sia affidata a chi fa pagare di meno il lavoro commissionato, la scelta dei possibili esecutori dell’opera è stata sempre fondata anche sulla riconosciuta professionalità e capacità del possibile esecutore di poter eseguire a regola d’arte il manufatto. Il “prodotto progetto” con tutti i suoi componenti, deve quindi essere il più puntuale e preciso possibile, per evitare che lo stesso, alla fine, non raggiunga quegli obiettivi che ci si attendeva. Ma proprio perché la dimensione strutturale dell’esecutore è molto diversa quantitativamente e, talvolta, anche qualitativamente, l’adeguatezza di esecuzione delle opere può risultare essere diversa, con risultati diversi, che possono anche non far raggiungere gli obiettivi. Ho ricordato più volte, anche in queste pagine, che il primo costo di un’azienda è l’utile e che le aziende, ma anche i liberi professionisti, non sono organismi di beneficenza, quindi devono guadagnare. La complessità, ogni giorno maggiore, dei sistemi che gratificano sempre di più il nostro vivere non può essere affidata alla casualità, né alla fortuita e nemmeno alla buona volontà di chi opera.

 

Qualche esempio
La bontà di un viaggio aereo, inteso come attività che ci fa andare da un posto a un altro con rapidità, comfort, sicurezza è legata al corretto funzionamento di tutti i di tutte le componenti che concorrono alle attività del viaggio (servizi aeroportuali, funzionalità dei motori, bontà delle comunicazioni, comfort in carlinga, ecc). Anche una sola di queste attività che non viene fatta in modo corretto e prestabilito, può essere fonte nel migliore dei casi di disagi, ma anche di gravi difficoltà o danni. Coloro che pianificano quanto sopra (i progettisti), devono comprendere nel progetto anche le attività legate alle eventuali emergenze derivanti da cause naturali prevedibili, come: i guasti, i malfunzionamenti o gli eventi non abituali. La moderna tecnologia, frutto della ricerca e quindi della conoscenza, è riuscita a rendere più accettabile e quindi più sicuro il vivere durante i terremoti, costruendo oggi palazzi antisismici, che limitano i danni alle cose o assicurano la incolumità delle persone. Consentono anche la continuazione delle attività durante l’evento calamitoso, come nel caso dei trasporti terrestri. Nelle zone interessate da ricorrenti pericolosi eventi sismici, assistiamo oggi ad una limitatezza dei danni, ad una continuazione del vivere, frutto della gestione specialistica dell’evento, comprendente lo studio l’addestramento sistematico di tutta la popolazione interessata alle procedure di evacuazione. Ma queste gestioni specialistiche possono essere fatte ed impostate solo da chi conosce la materia nella sua complessità, per il concorso di diversi specialisti effettivi e non solo titolati, ed onorevolmente ed adeguatamente remunerati.

 

La formula del “sapere, saper fare e sapere far fare…”
Quindi, per ottenere un buon risultato si deve sfruttare quel “sapere, saper fare e saper far fare”, che è proprio dei periti industriali, che hanno coniugato da sempre una specialistica teoria+pratica e l’aggiornamento professionale. Il buon risultato di un manufatto ne determina l’affidabilità in tutti i sensi, dalla fabbricazione alla sua gestione, dalla quale deriva l’autorevolezza ed il prestigio di chi lo ha fatto. E chi lo ha fatto è, come abbiamo visto, il progettista, colui che ha pianificato il fare in funzione della consistenza e della qualità delle risorse disponibili. Colui che ha saputo raggiungere i risultati previsti senza macchiavellistiche interpretazioni del fine che giustifica i mezzi, tanto diffuse nei portatori delle non professionalità.

 

Un malato va curato con le giuste terapie
Insomma il malato deve essere trattato con opportune terapie, considerando in modo appropriato tutte le condizioni e le situazioni. Le diverse condizioni ambientali, piuttosto che il tipo di assistenza ed altro devono essere valutate dal medico (progettista della terapia) anche durante il suo decorso, compreso il monitoraggio e la appropriata valutazione, con gli eventuali correttivi in corso d’opera. Come una guarigione può derivare dalla professionalità del medico nello scegliere ed applicare, così per i manufatti il risultato dipende dal progettista, dal direttore dei lavori, per la adeguatezza delle sue scelte, per l’appropriato impiego dell’opera dell’esecutore, che diviene cosi per la sua semplicità parte efficace della terapia. Un progettista come il medico curante non si sceglie per il prezzo, ne si negozia il prezzo di medico e medicine, ma si guarda alla bontà dei mezzi per avere il risultato. E’ quotidianamente sui media l’esempio di opere non ben impostate, che hanno un maggior costo per tutti e altrettanto costosi ritardi, che sono state affidate al minor prezzo o al convincente titolato tuttologo del momento. La garanzia del miglior risultato, sta nel dare incarichi alla professionalità, come è quella che hanno i periti industriali liberi professionisti. Un chiaro disciplinare ed un adeguato compenso eliminano la tentazione di percorsi pericolosi, garantiscono il risultato voluto e confermano la tradizione di affidabilità dei periti industriali. Quella indicata della professionalità, è una strada sempre pagante, perchè praticabile e durevole, a disposizione fin da subito per uscire dalla situazione nella quale ci troviamo.