La gestione dei RAEE è un servizio compreso tra le attività produttive industriali e commerciali che il governo, attraverso il DPCM del 22 marzo 2020 ha ritenuto opportuno non sospendere durante l’emergenza nazionale causata dalla diffusione del Coronavirus. Il nostro sistema va dunque avanti, ma al ritmo più ridotto possibile allo scopo di coniugare le logiche di servizio a quelle di tutela della salute degli operatori addetti al trasporto e al trattamento. La strategia per rendere sicuro il loro lavoro coinvolge oggi più che mai anche tutta la comunità dei consumatori italiani. Per quanto possibile, anche per i RAEE vale la regola “io resto a casa”. “Conservare un RAEE nella propria abitazione durante il periodo di emergenza non presenta controindicazioni e può aiutare a ridurre le possibilità che gli operatori della filiera subiscano il contagio. È dunque opportuno che chiunque non abbia un’esigenza immediata e improrogabile di disfarsi dei propri rifiuti elettronici, eviti di farlo”, ricorda il direttore generale di Ecodom, Giorgio Arienti. Nelle ultime settimane, molti Enti Locali hanno imposto la momentanea interruzione della raccolta e la chiusura delle isole ecologiche: questo ha portato il flusso mensile di RAEE gestiti su scala nazionale a un quinto di quello ordinario. Il dato – aggiornato a fine marzo 2020 – evidenzia gli sforzi fatti per evitare che l’intera filiera sia esposta a inutili rischi di contagio. La raccolta prosegue nei casi di “emergenza”, quali ad esempio Centri di Raccolta (CdR) saturi di rifiuti che è opportuno svuotare prima della chiusura, o Luoghi di Raggruppamento (LdR) pieni di RAEE ritirati “uno contro uno” dai distributori che effettuano vendite online (ancora attive). Per rispettare tali obblighi di servizio e alleggerire il carico di lavoro su vettori e impianti, lo scorso 17 marzo il Centro di Coordinamento RAEE ha elaborato tre provvedimenti d’emergenza, con l’obiettivo di facilitare le attività dei lavoratori della filiera.
10.04.20