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Sviluppare oggi il FV in grid parity è possibile?

Lo sviluppo del fotovoltaico in grid parity è stato l’oggetto del workshop organizzato da ANIE Rinnovabili tenutosi il 19 settembre presso il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano. L’incontro è stato un’occasione di confronto per gli stakeholder del settore. Giuseppe La Loggia, Senior Advisor Octopus, ha illustrato i key factors che hanno influenzato favorevolmente la decisione di investimento italiano, che non gode di alcuna defiscalizzazione in UK e non è completamente in equity. L’accentramento in Octopus del ruolo di coordinamento delle fasi di sviluppo, progettazione, fornitura materiali e realizzazione dei 64 MW fotovoltaici ha ridotto le sacche di inefficienza economica solitamente generate dell’intermediazione dell’EPC. Secondo il fondo Foresight il principale catalist è la propensione al rischio ed il Levelized Cost Of Energy, il cui valore consentirebbe attualmente la realizzazione di impianti utility scale in grid parity. La volatilità dei parametri che influenzano LCOE e l’assenza di quotazioni forward dei prezzi dell’energia elettrica rendono oggi difficile la decisione di investimento. Ciò non accade in Spagna, dove Foresight sta realizzando, in grid parity, una pipeline di 80 MW. Anche il mondo bancario ha sollevato la criticità legata al prezzo di vendita dell’energia elettrica. Per questo motivo al momento non sono in programma finanziamenti per progetti FV in grid parity. In ogni caso Unicredit conta ancora di investire nel settore. Secondo Mediocredito Italiano lo sviluppo del FV in grid parity non può prescindere dalla suddivisione delle assunzioni di rischio da parte dei diversi attori: finanziatori, produttori, consumatori, mercato. La soluzione comune individuata dai relatori all’assenza di quotazioni forward di lungo termine dell’energia elettrica per sviluppare impianti FV in grid parity è il contratto PPA corporate. Lo Studio Orrick ne ha illustrato le modalità applicative in USA. Danske ha spiegato i meccanismi “virtuali” di hedging che oggi i traders hanno individuato per operare sulle piattaforme di borsa al fine di mitigare il rischio prezzo energia elettrica nel medio Periodo. “Tutti gli attori del settore condividono che gli investimenti nel FV non incentivato in Italia sono possibili – ha concluso Alberto Pinori, presidente di ANIE Rinnovabili ‐: molto dipenderà dalla propensione al rischio del soggetto investitore e dalle condizioni al contorno. La presenza di stabilità normativa, di corretta progettazione, di un nuovo business model e di adeguati strumenti di mercato consentono di suddividere e mitigare l’esposizione al rischio di tali investimenti e saranno elementi essenziali per lo sviluppo in grid parity

 

25.09.17