Vent’anni di attività, oltre 400 produttori consorziati, più di 2mila centri di raccolta serviti, 50mila tonnellate di RAEE riciclati e socio fondatore di EucoLight, l’associazione europea che da voce a Bruxelles ai Sistemi Collettivi RAEE specializzati nei rifiuti di illuminazione. Quello che festeggia il Consorzio nazionale Ecolamp è un compleanno speciale, tra bilanci sul lavoro svolto sin qui e sfide presenti e future che il nostro Paese è chiamato ad abbracciare per rendere l’economia circolare una realtà concreta anche attraverso una gestione virtuosa dei rifiuti elettrici ed elettronici. Un percorso intenso e sfidante quello che Ecolamp ha iniziato nel 2004 e che oggi continua a seguire con lo stesso impegno e dinamismo di allora. Alla raccolta di lampadine esauste si è aggiunta negli anni la gestione del raggruppamento (R4) dei piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo e apparecchi di illuminazione, fino al più recente allargamento ai pannelli fotovoltaici. ll Consorzio infatti garantisce un servizio capillare di gestione dei RAEE, in particolare dei raggruppamenti R4 ed R5, in tutta Italia, servendo circa 2.000 centri di raccolta comunali e fornendo servizi di raccolta e trattamento per l’utenza professionale, arrivando a gestire, ad oggi, oltre 50mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici. Numeri che assumono ancor più significato se si pensa che dal trattamento di questi RAEE, in impianti specializzati e certificati, il Consorzio garantisce un recupero, tra materie prime seconde ed energia, che si aggira attorno al 95%. Gli sforzi profusi negli anni da Ecolamp oggi mostrano risultati che, ad esempio, posizionano il Consorzio sostanzialmente in linea con i target europei di raccolta, per quanto riguarda il raggruppamento R5 delle sorgenti luminose. Lo stesso, purtroppo, non si può dire a livello di raccolta nazionale complessiva, essendo al momento l’Italia sottoposta a procedura di infrazione UE per non aver centrato l’obiettivo del tasso di raccolta differenziata dei RAEE fissato dalla normativa. Cambiamento, innovazione e proattività. Queste le direttrici su cui proseguire per centrare i target UE da un lato, e dall’altro per continuare a promuovere cultura, consapevolezza e con esse un modello di economia circolare virtuoso e funzionale.
15.11.24