Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 5

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ttualità
e
lettrotecnica - luglio/agosto
2014
- numero
6
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Scuse e congratulazioni
Iniziando l’articolo è doveroso da parte mia
scusarmi con gli Ingegneri Sebastiano Amore
e Corrado Salvatore Gioia di Catania per aver
utilizzato l’immagine del loro progetto nell’alle-
gata vignetta. Il motivo è che vi è rappresenta-
to il palcoscenico ideale per i due protagonisti
che i nostri lettori conoscono già come la “stra-
na coppia”, essendo costituita dall’installatore
e dal progettista d’impianti elettrici. Che nello
specifico è un ingegnere. Che, in realtà, sono
io. Ma preferisco l’immagine consueta, piutto-
sto che quella personalizzata usata in alcuni
casi, poiché ritengo che non siano pochi gli in-
gegneri progettisti d’impianti che, come me, si
trovano, loro malgrado, imprigionati nella
“Cassa”. Ma questo lo vedremo dopo. Prima di
entrare nel merito accompagno le scuse con le
mie congratulazioni ai due ingegneri per aver
vinto il primo premio nel concorso di idee per
la ristrutturazione della Sede di Inarcassa.
Perché agognato?
Stante quanto sopra è evidente che il CUD in og-
getto è quello che doveva essermi inviato piutto-
sto che da me scaricato da Inarcassa Online.
Entrambe le opzioni andavano bene. Invece no.
Mi limito a dire che la mia pensione ammonta a
ben 85,1 Euro. Comunque il CUD va allegato al-
la dichiarazione dei redditi. Assieme a quello
dell’Inps, in realtà ex Enpals; ma il perché ed il
percome di questo lo vediamo in seguito. Mi limi-
to a dire che andato sul suo sito vi ho trovato,
senza alcun problema, questo documento e l’ho
stampato. Altrettanto non è avvenuto per Inar-
cassa. Alla voce Pensione Pronta del mio sito,
dove si attesta che li ci sono i cedolini ed il CUD,
vi ho trovato i primi ma non il secondo. Che, sino
a poco tempo fa, mi arrivava per posta certifi-
cata gentilmente offertami dall’Ordine degli In-
gegneri. Solo che alla fine dello scorso anno –
dopo 42 di iscrizione – sono uscito dall’Albo.
Lettera stupefacente
ed offensiva
A pochissimi giorni dall’uscita mi arriva una
lettera dell’Ordine che, seccamente, mi comu-
nica che, con effetto immediato, dal giorno
dopo la mia uscita non è più disponibile per
me la posta certificata. Devo dire che ci sono
restato male. Ma dei miei rapporti con l’Ordine
parlerò in seguito. Per ora la gogna riguarda
solo l’Inarcassa. Concludo il discorso scriven-
do una bozza di lettera che mi aspettavo di ri-
cevere: Egregio Ingegnere, nel ringraziarla
per il lungo periodo trascorso assieme che
speriamo essere stato fecondo e felice, la av-
vertiamo che, nostro malgrado, dovremo to-
glierle la posta certificata. Affinché lei possa
provvedere aspettiamo che ci comunichi
quando possiamo farlo. Cordiali saluti ed au-
guri. Invece non è stato così. Via e basta.
Il CUD scomparso
In quel momento non sapevo quello che avrei
passato. Anche perché nella mia ingenuità ri-
tenevo che il CUD lo avrei, comunque, trovato
la dove avrebbe dovuto essere: sul mio sito
per essere scaricato. Ed invece no poiché mi
era stato spedito per posta certificata. Ma non
torna indietro quando il destinatario non è rag-
giungibile? E poi loro non se ne rendono con-
to? Ma è unico? Perché non vi era una sua co-
pia sul sito con i cedolini? Per sapere tutto ciò
ho cercato di contattare la Cassa, ma stava
cambiando il Call Center proprio in quel mo-
mento. Allora sono ricorso alla loro posta elet-
tronica. Ma non sono riuscito ad inviare nulla
perché non riconosceva il mio numero di ma-
tricola che, peraltro, digitavo esattamente.
Poi, quando, il nuovo Call Center si è reso di-
sponibile ho lasciato, come indicatomi, il mes-
saggio tramite cellulare. Naturalmente dopo
aver atteso un po’ in linea: ma si paga? Co-
munque entro due giorni si sarebbero dovuti
far vivi. Invece i giorni passavano e la data fa-
tidica della consegna si avvicinava. Per cui,
preoccupato, mi sono rivolto al Delegato della
Cassa che è un caro amico e che, in passato
avevo già coinvolto positivamente, affinché mi
fossero restituiti dei versamenti via MAV che
ho dovuto fare e che non dovevo più versare
essendo, per l’appunto, diventato pensionato.
Si vede che loro non lo sapevano.
di Leonardo Maccapanni
Una strana privacy
Naturalmente lui si è attivato subito. Solo che
io ho dovuto fargli avere – unitamente alla fo-
tocopia della mia carta d’identità – la delega
affinché lui potesse avere il CUD al posto
mio. Per la privacy naturalmente. Per tutto
questo sono passati alcuni giorni. Poi una
mattina si sono fatti vivi dal nuovo Call Center
per chiedermi quale problema avessi. Al che
ho fatto il mio racconto, evidenziando la que-
stione della posta elettronica certificata. Ma,
al riguardo l’addetta non mi ha risposto. Inve-
ce è entrata direttamente nella mia documen-
tazione personale. Dal che mi sono chiesto:
ma la privacy? Ha scartabellato un po’, poi
ha detto di averlo trovato. Non mi ha specifi-
cato dove. Presumo – avendolo spiegato io
– nella posta certificata ritornata indietro.
Non credo nella mia documentazione alla vo-
ce prevista poiché è sempre restata vuota.
Comunque le ho chiesto perché non è la do-
ve deve essere? – che è la domanda che
continua ad assillarmi, ma non mi ha degna-
to di una risposta. Mi ha solo detto di darle il
mio indirizzo normale di posta elettronica
(peraltro anch’esso già indicato nel sito ac-
canto a quello non più valido di posta elettro-
nica) poiché dopo dieci minuti, mi avrebbe
mandato il CUD. Cosa che è avvenuta. Ma
qualche minuto dopo mi è arrivato anche
quello ricevuto – nel pieno rispetto della pri-
vacy – dall’amico delegato che si è premura-
to di inviarmelo subito.
Al che gli ho telefonato ringraziandolo e,
scherzando, gli ho comunicato che, visto i ri-
spettivi tempi di soluzione della questione e
le modalità, lui è quasi importante come
un’addetta al Call Center dell’Inarcassa.
Ma tutto questo tribolare giustifica la cassa
da morto immaginata dal progettista della vi-
gnetta? Direi proprio di no. Non è infatti solo
per questo. Purtroppo si tratta dell’ultimo epi-
sodio oltre modo negativo dei miei rapporti
con la Cassa. Nella seconda parte vedremo
perché e soprattutto il motivo per cui io riten-
ga che siano tanti i progettisti d’impianti pari-
menti vittime.
L’a
gogna
to
C.U.D.
Prima parte
Avendo agognato perché un CUD fosse mio,
metto alla gogna chi mi ha fatto soffrire.
E non solo adesso ma purtroppo
da tanto tempo
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