Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 15

a
ttualità
e
lettrotecnica - novembre/dicembre
2016
- numero
9
Eaton è sempre attenta a verificare che gli in-
terruttori differenziali siano conformi alle nor-
me internazionali, come IEC/EN 61008 o
UL1053, e che riportino i rispettivi marchi, re-
quisiti fondamentali per la sicurezza. Specifi-
care che un prodotto è destinato al mercato
globale e che può essere utilizzato ovunque
nel mondo servirà in ultima analisi a rispar-
miare tempo e denaro.
Problemi di interferenza
elettrica e soluzioni
Nello specificare gli interruttori differenziali
(RCD), i costruttori di macchine devono con-
siderare numerosi problemi di interferenza
elettrica che possono verificarsi.
Le correnti di dispersione possono scaricarsi
a terra durante il normale funzionamento sen-
za che ne consegua alcun guasto all’isola-
mento. Tuttavia, gli RCD non distinguono tra
correnti di dispersione e correnti di guasto e
si attivano se la somma della corrente supera
il rispettivo valore di intervento.
Gli RCD di tipo F, U o Bfq hanno curve di atti-
vazione impostate affinché gli strumenti non
siano sensibili alle correnti di dispersione
provocate dal sistema. In questo modo si evi-
tano falsi allarmi in applicazioni industriali
senza potenti controller dei convertitori di fre-
quenza. Le correnti di dispersione dinamiche
sono correnti transitorie verso il conduttore di
terra. Per evitare attivazioni indesiderate, si
consiglia l’uso di RCD a breve ritardo di tipo
G o Li. I falsi allarmi negli RCD possono es-
sere provocati anche da elevate correnti pro-
venienti da carichi induttivi. In base alla rela-
tiva norma, gli RCD devono essere in grado
di tollerare fino a sei volte la rispettiva corren-
te nominale per garantire la protezione dai
falsi allarmi. Le sovratensioni create dai tem-
porali possono provocare l’intervento indesi-
derato dell’interruttore differenziale. Per evi-
tare questo problema, Eaton offre l’RCD di ti-
po G conforme alle specifiche ÖVE E 8601.
Riepilogo
Gli interruttori differenziali RCD proteggono
sia le persone che le macchine, eliminano il
rischio d’incendio e riducono il tempo di inat-
tività rilevando e reagendo alle correnti resi-
due. Dato che tali correnti possono insorgere
per molte ragioni e assumere molte forme, è
essenziale scegliere gli RCD con caratteristi-
che tali da garantire la protezione dalle reali
condizioni di guasto, evitando ritardi dei tem-
pi di produzione dovuti a falsi allarmi.
Molti costruttori di macchine devono consi-
derare la legislazione internazionale perti-
nente e gli aspetti di installazione dei sistemi
di protezione elettrici, incluso il tipo di messa
a terra da usare, le norme di installazione e i
problemi di interferenza elettrica, nonché le
rispettive soluzioni.
È parte dell’impegno di Eaton fornire soluzio-
ni di protezione dei circuiti, dalle fasi iniziali
di progettazione fino all’installazione, alla
manutenzione e alla gestione ricambi.
*Peter-Lukas Genowitz,
Product Manager RCCB presso Eaton
stire campi di tensione più elevati fino a 400
A. Tuttavia, i relè RCD abbinati a interruttori
inscatolati (Moulded Case Circuit Breakers,
MCCB) costituiscono una soluzione fino a
1800 A.
Un interruttore differenziale con protezione da
sovracorrente (RCBO) è composto da un
RCCB e un interruttore miniaturizzato (Miniatu-
re Circuit Breaker, MCB), in grado di fornire
con un singolo dispositivo la protezione da so-
vraccarico, cortocircuito, urto e incendio.
È possibile creare varie combinazioni a partire
dagli MCB e dai moduli RCD aggiuntivi, senza
tenere in magazzino un grande numero di pro-
dotti. Così si ottiene un’elevata flessibilità del-
l’applicazione e si può personalizzare la com-
binazione di strumenti RCD e MCB.
Sono disponibili anche moduli RCD aggiuntivi
per MCCB adatti ad applicazioni fino a 250 A.
Interruttori differenziali digitali
Gli RCD di questo tipo uniscono alle caratte-
ristiche di protezione una serie di funzioni di-
gitali, che agiscono sinergicamente per forni-
re informazioni complete sullo stato dei cir-
cuiti, aumentando la sicurezza del sistema e
la disponibilità della macchina. La tecnologia
digitale è applicata sia agli RCCB che agli
RCBO. All’interno degli RCCB possono esse-
re forniti LED di preavvertenza locali e uscite
remote di preallarme a potenziale zero. Que-
ste segnalazioni preliminari consentono al
personale di assistenza di risolvere i proble-
mi in corso prima che questi causino interru-
zioni o guasti. Si realizzano riduzioni dei costi
grazie alla minore frequenza delle richieste
di assistenza non programmate, mentre ulte-
riori risparmi si ottengono grazie alla possibi-
lità di allungare gli intervalli di prova a una
sola volta l’anno.
Norme globali
La protezione e un funzionamento esente da
problemi dipendono dall’attenzione posta al
rispetto di tutte le norme e le direttive mon-
diali e locali rilevanti.
Gli RCD conformi a IEC/EN possono essere
usati in tutto il mondo, eccetto negli USA e in
Canada. Dato che nel mercato nordamerica-
no sono in vigore le norme UL e non norme
IEC, per le esportazioni in questa zona devo-
no essere disponibili RCD conformi in versio-
ni speciali. In altri paesi sono richieste appro-
vazioni locali specifiche.
La protezione aggiuntiva mette al riparo da
pericolose scariche elettriche e situazioni in
cui le protezioni di base e dai guasti non fun-
zionano. La protezione antincendio utilizza
RCD per prevenire incendi elettrici provocati
dai guasti dell’isolamento.
Tipi di interruttori differenziali
(RCD)
Gli RCD sono classificati in base alle forme
d’onda a cui sono sensibili, possono essere
dipendenti o indipendenti dalla tensione, e at-
tivarsi istantaneamente o successivamente.
La capacità di reagire a differenti forme d’on-
da della corrente è importante e l’RCD scelto
deve essere adeguato per ciascun tipo di for-
ma d’onda. È essenziale specificare il diffe-
rente livello di intervento per ciascuna forma
d’onda. Sono disponibili vari tipi di interruttori
differenziali RCD, ciascuno destinato all’uso
con differenti forma d’onda della corrente. Il ti-
po AC è sensibile solo a correnti di guasto si-
nusoidali, ma in molti paesi dell’UE non può
essere utilizzato. Il tipo A è sensibile sia a cor-
renti residue sinusoidali che a correnti pulsan-
ti in CC. Gli RCD di tipo F sono principalmente
utilizzati per applicazioni con inverter monofa-
se e sono in grado di rilevare correnti in CA si-
nusoidali e correnti pulsanti in CC.
I dispositivi di tipo B rilevano correnti in CA si-
nusoidali, in CC pulsanti e correnti di guasto
in CC livellate. Gli RCD di questo tipo sono
studiati per l’impiego in sistemi trifase. Il tipo
Bfq soddisfa i requisiti del tipo B, ma è stato
studiato per l’uso in circuiti dotati di potenti
convertitori di frequenza per azionamenti a
velocità variabile. I tipi B+ hanno una fre-
quenza di intervento definita fino a 20 kHz e
forniscono una migliore protezione dal ri-
schio di incendio causato da correnti di gua-
sto a terra in applicazioni con azionamenti
elettronici. In aggiunta ai precedenti, gli RCD
di tipo G, “Li” e S si attivano in ritardo e per-
tanto hanno una capacità di resistenza ai
picchi di corrente per evitare i falsi allarmi.
Classificazione degli RCD
Il termine RCD (interruttori differenziali) indi-
ca tutti i tipi dispositivi di protezione a corren-
te residua. Un interruttore differenziale stan-
dard è denominato RCCB, ma esistono an-
che altri tipi di RCD, descritti qui di seguito.
I relè RCD sono strumenti con un trasforma-
tore e contattore di corrente separati per ge-
15
1...,5,6,7,8,9,10,11,12,13,14 16,17,18,19,20,21,22,23,24,25,...52
Powered by FlippingBook