Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 10

tivo, un tipico intervallo di valori: si da un dan-
no ogni 20 anni (F t = 0,05) ad un danno ogni
10 anni (F t = 0,1). Una volta definito e concor-
dato il valore della frequenza di danno, la gui-
da ci permette, basandosi sull’applicazione
della norma CEI EN 62305-2, di selezionare e
dimensionare le misure di protezione.
La guida considera separatamente il caso di
impianti fotovoltaici installati su di un tetto da
quelli installati a terra.
Nel caso di impianti fotovoltaici sul tetto, la pri-
ma cosa da fare consiste nel calcolare l’area
di captazione dell’edificio in modo da poter
stabilire, seconda le norma CEI 62305-2, se
esiste la necessità di installare un LPS.
Se non occorre installare un LPS, allora biso-
gna provvedere alla protezione della linea
elettrica entrante, a meno che non ci troviamo
in un’area urbana; la protezione di ottiene con
SPD in classe di prova I con una Iimp di alme-
no 5 kA ed una In di almeno 15 kA; più atten-
zione merita la scelta del livello di protezione
Up: se gli SPD sono installati a meno di 10 me-
tri dalle apparecchiature da proteggere devo-
no solo tenere conto della lunghezza dei colle-
gamenti
U p = U p/f -
D
U
0.8×U w -
D
U
Dove U p/f è il livello di protezione effettivo del-
l’SPD, U p è il livello di protezione dell’SPD e
D
U =
D
×1 kV/m è la caduta di tensione nei
conduttori di collegamento dell’SPD verso i
conduttori e la BB di lunghezza (
D
l);
però se gli SPD con intervento a inne-
sco, U p/f è il maggiore tra i valori di
U p e
D
U.
a
ttualità
e
lettrotecnica - giugno
2013
- numero
5
10
G
li impianti fotovoltaici, sempre più dif-
fusi, richiedono molto spesso una pro-
tezione contro i fulmini, a causa della
loro ubicazione, della loro delicatezza e del lo-
ro valore. La necessità di realizzare la prote-
zione deve essere verificata effettuando la
consueta analisi del rischio ampiamente de-
scritta nelle norme CEI 81-10, parte 2.
La particolarità di questa applicazione è tale
per cui il CEI ha pensato di realizzare La Gui-
da “Protezione contro i fulmini d’impianti foto-
voltaici” che, avendo già ultimato la fase di in-
chiesta pubblica, uscirà tra poche settimane.
La Guida è in pratica l’applicazione della Nor-
ma CEI/EN 62305 agli impianti fotovoltaici e
sostituisce la Specifica Tecnica CENELEC
CLC/TS 50539-12 pubblicata dal CEI, in lin-
gua inglese, nel marzo del 2011. Finalmente
avremo a disposizione un documento in Italia-
no, che oltre a fornire tutte le regole necessa-
rie offre anche una serie di esempi pratici e
numerici molto utili a chiarire dubbi.
Gli impianti fotovoltaici considerati sono sia
quelli installati su edifici (in copertura, su fac-
ciata, parapetti, frangisole, ecc.) che quelli in-
stallati su strutture edilizie di altro tipo (ad
esempio serre, pergole, tettoie, pensiline, bar-
riere acustiche e strutture temporanee).
Lo scopo è definire quando e quali misure di
protezione sono necessarie, dove e come de-
vono essere installate.
L’impianto è progettato unicamente per pro-
teggere:
• L’inverter, e le sue interfaccie sui lati cc e ca;
• Il generatore di corrente continua;
• Le apparecchiature per il controllo e il moni-
toraggio dell’impianto stesso.
La tensione di tenuta di tali apparecchiature
deve essere dichiarata dal costruttore, tuttavia
per tutti quei casi in cui non è facile reperire
questa informazione, la guida fornisce alcuni
dati indicativi che possono essere utilizzati con
tranquillità perché rappresentano il minimo
che le norme di prodotto richiedono (Tab.1)
Nella tabella U OC STC è la tensione a circuito
aperto misurata in condizioni di prova norma-
lizzate su un modulo fotovoltaico.
Inoltre I cablaggi da proteggere contro la ful-
minazione diretta sono:
• i cavi di alimentazione in c.a. dal quadro ge-
nerale all’inverter;
• i cavi in c.c. dal generatore di c.c. fino all’in-
verter;
• i cavi di segnale che collegano i sensori alla
centralina.
L’analisi del rischio secondo la norma CEI
62305-2 dimostra che, in queste applicazioni,
il rischio di perdita di vite umane è sempre in-
feriore al rischio tollerabile, soprattutto per la
limitata presenza di persone mentre, in tali
strutture esiste sempre il rischio di perdite
economiche che non sono solo legate al valo-
re dei componenti dell’impianto, ma anche,
soprattutto, per il mancato reddito a seguito di
un fermo della produzione!
Quando il costo delle perdite è maggiore di
quello delle misure di protezione è necessario
l’impianto di protezione, ciò è moto verosimile
in considerazione del forte impatto economico
relativo alla mancata produzione.
Resto però ben inteso che solo il proprietario o
il gestore dell’impianto definisce la frequenza
di danno tollerabile, F T . Tale definizione non
può prescindere dalle valutazioni economiche
di cui sopra. La guida fornisce, a titolo indica-
la scelta
degli SPD
come proteggere gli impianti fotovoltaici dai fulmini
Tab. 1
Fig.1
a cura di ANIE/Associazione Componenti e Sistemi per Impianti
Sottogruppo SPD/Limitatori di sovratensione
1,2,3,4,5,6,7,8,9 11,12,13,14,15,16,17,18,19,20,...52
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