Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 11

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ttualità
e
lettrotecnica - giugno
2013
- numero
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un SPD aggiuntivo in classe II coordinato in
prossimita dell’apparecchiatura da protegge-
re oppure scegliere l’SPD in classe I visto so-
pra con un livello di protezione decisamente
più basso:
U p = U p/f -
D
U
0.5×U w -
D
U
Successivamente occorre pensare anche alla
protezione del cavo in cc che arriva dai pan-
nelli; la prima cosa da fare è un collegamento
equipotenziale tra la struttura che sostiene i
pannelli FV e la barra equipotenziale situata in
prossimità dell’inverter, questo collegamento
deve stare il più possibile vicino al cavo cc per
limitare la spira.(fig.1)
La norma CEI EN 62305-4 permette di calco-
lare la tensione indotta in tale spira e dimen-
sionare di conseguenza gli SPD nel caso si
superi il livello di tenuta. Il calcolo però può
essere evitato installando sempre SPD in clas-
se II in prossimità dei pannelli da una parte e
dell’inverter dall’altra. Questi SPD in classe II
dovranno avere una in di almeno 5 kA, il livel-
lo di protezione sarà invece stabilito come già
fatto per la linea BT tenendo in considerazione
la tenuta delle apparecchiature e le distanze.
Quanto sopra vale però solo nel caso, assai
frequente, di pannelli FV isolati, ma nel caso in
cui essi siano collegati a terra non bastano più
gli SPD in classe II, ma devono essere sostitui-
ti con SPD in classe I la cui corrente Iimp va
calcolata, come spiegato nelle norme, ripar-
tendo la corrente del fulmine; il livello di prote-
zione necessario invece non cambia.
Poi la guida prende in considerazione gli im-
pianti FV installati sul tetto di un edificio dotato
di LPS e fornisce tutti i criteri che sono analo-
ghi a quelli appena visti, ma tengono in consi-
derazione la necessità di coordinarsi con l’im-
pianto LPS già presente. Nella seconda parte
della guida invece si tratta il caso di impianti
FV a terra. Questi impianti sono generalmente
piuttosto estesi e sono ubicati in zone rurali ed
isolate. Tipicamente sono alimentati da una li-
nea trifase in media tensione, questa linea non
è schermata è può essere lunga diversi chilo-
metri. La linea arriva ad un trasformatore
MT/BT a valle del quale troviamo gli inverter, la
cui tensione di tenuta in genere è pari a 4 kV;
il PE è di solito è distribuito nello stesso cavo
dei conduttori di fase.
Attenzione che spesso nel-
l’impianto FV entra anche una
linea di telecomunicazioni per
il controllo e monitoraggio del-
l’impianto FV. La Figura 2 illu-
stra un esempio di Impianto
FV a terra. Prima di tutto, ana-
logamente a quanto si fa per
gli edifici, si valuta l’area di
raccolta per determimare se
la struttura è esposta o meno
(Figura 3). Nel caso in cui la
struttura non sia esposta, oc-
corre comunque proteggere
le linee in cc seguendo gli
stessi criteri visti per le struttu-
re sul tetto. Se invece la strut-
tura è esposta, allora occorre
realizzare un sistema LPS.
Un LPS di Classe IV o III (LPL
III-IV, cioè corrente di fulmine pari a 100 kA,
10/350) è sufficiente.
L’LPS può essere isolato dall’impianto FV.
I requisiti d’installazione di un LPS esterno so-
no riportati nella Norma CEI EN 62305-3.
Nell’impianto FV può essere presente un LPS
naturale:
• il captatore è costituito dalla struttura metal-
lica di supporto delle schiere FV;
• I pali di supporto e di ancoraggio al terreno
della struttura metallica costituiscono le ca-
late;
• Il dispersore è costituito dai pali di ancorag-
gio nel terreno, collegati, tipicamente, a uno
o più dispersori orizzontali.
La linea elettrica BT in c.a. deve essere protet-
ta con SPD di Classe di prova I con I imp di al-
meno 10 kA e In di almeno 15 kA per la U p si
può seguire lo stesso criterio visto nei casi
precedenti.
Al termine della guida sono riportati
esempi numerici applicativi che sono
molto utili alla comprensione della me-
todologia proposta:
• Allegato A1.1 Impianto FV da 3 kW sul
tetto di un edificio di civile abitazione;
• Allegato A1.2 Impianto FV da 20 kW
sul tetto di un capannone industriale;
• Allegato 2 Impianto FV a terra alimen-
tato da una linea MT.
Fig.2
Fig.3
Fig.4
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