Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 6

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Uscire dalla crisi
Come confermerà il suo contenuto, questo ar-
ticolo resta nel percorso di quelli precedenti
attinenti alla grave crisi attuale ed alle moda-
lità per uscirne pubblicati in successione su
questa rivista. Percorso definibile come cir-
colare poiché per il necessario approfondi-
mento ritorneremo al punto di partenza che è
l’articolo sul patto generazionale per l’auto-
mazione. Come già precisato lo spunto l’ha
fornito il Presidente della Repubblica, che,
tempo fa, ha auspicato proprio un patto ge-
nerazionale. Mentre il suo contenuto nonché
la concreta attuazione derivano da quanto
realizzato con il Progetto “Casa Attiva” pres-
so il Polo di Treviglio. Comunque tutti gli arti-
coli contengono riferimenti e dichiarazioni ri-
cavati da organi di stampa. Per i precedenti
da autorevoli quotidiani nazionali. Invece per
questo da un giornale locale che è molto dif-
fuso nel territorio maggiormente interessato
dal Progetto “Casa Attiva” e che è ritenuto
uno dei più prestigiosi nel suo ambito. Si
tratta dell’Eco di Bergamo.
Al servizio della collettività
Prima di entrare nel merito è opportuno preci-
sare che l’accezione di “mia” che compare
nel titolo dell’articolo si riferisce alla conce-
zione che ho della scuola che mi fa ritenere
che, quando la collettività necessita di servi-
zi formativi per il territorio di appartenenza, a
farsene carico deve essere la Scuola Statale
ivi presente. Questo perché è la collettività
stessa che ha fornito le risorse per costruirla,
attrezzarla e dotarla di personale tecnico e
docente. Circa il territorio di riferimento, stan-
te il quotidiano sopra citato, è evidente che si
tratta della Provincia di Bergamo. Territorio
che può essere ritenuto di primaria eccellen-
za per tutta la filiera impiantistica elettrica. Di
conseguenza esso deve assumere un ruolo
da protagonista, svolgendo tutte quelle azio-
ni di sostegno che sono proprie di un distret-
to industriale nel confronti della propria attivi-
tà di riferimento. A sua volta il territorio speci-
fico di collocazione del Polo Tecnico di Trevi-
glio è baricentrico rispetto ad altri territori
provinciali non meno importanti per il settore
elettrico. Quindi, aiutato in ciò anche da un im-
portantissimo sistema ferroviario, stradale ed
autostradale, questa scuola tecnica statale,
per i servizi che potrà fornire, dispone di un
bacino di utenza molto vasto e qualificato.
Costituito innanzitutto dalle figure professio-
nali delle filiera impiantistica elettrica che già
operano o che studiano per farlo, di cui l’in-
stallatore è, indubbiamente, quella centrale.
Considerazioni sugli installatori
Ed è proprio di questa figura che trattano due
articoli pubblicati sullo stesso numero del-
l’Eco di Bergamo. Per il normale lettore essi
hanno contenuti del tutto indipendenti tra lo-
ro. Per me invece sono molto legati. Al punto
che entrambi saranno oggetto di considera-
zioni su questo e sul prossimo numero. Il pri-
mo ha come titolo “Bellini sposa l’idea di Blo-
omberg: serve l’operaio 3.0” e fa riferimento
a dichiarazioni del Presidente dei Giovani In-
dustriali di Confindustria Bergamo. Il secon-
do, invece, intitolato “Se serve una laurea per
gli impiantisti. Rischiano in 30 mila” riguarda
quanto lamentato dal responsabile di area
degli impiantisti. Per il primo articolo, come
attesta il suo titolo, tutto parte da una dichia-
razione del Sindaco di New York Bloomberg
che, affrontando il tema degli studenti che
non eccellono all’università, ha dichiarato che
per costoro diventare idraulico può essere
meglio che frequentare l’università dove de-
vono stare quattro anni pagando 40 – 50 mila
dollari per non concludere nulla.
Installatore 3.0
Dal che l’opinione del Presidente dei Giova-
ni Industriali che corregge il tiro affermando
che ad essere figure centrali piuttosto che gli
idraulici saranno sempre più i termoidraulici
e gli elettromeccanici. Auspicando, nel con-
tempo, una rivoluzione culturale che convin-
ca i ragazzi, e prima ancora i genitori, che
certi mestieri, ritenuti finora di serie B, hanno
piena dignità di status e di censo. Ma il Pre-
sidente dei giovani industriali si spinge oltre,
teorizzando la nascita del post-operaio, che
di Leonardo Maccapanni
a
ttualità
e
lettrotecnica - giugno
2013
- numero
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definisce come “operaio 3.0”. Però, per ap-
profondire, – da qui il titolo del paragrafo –
forse perché lo spunto viene comunque da
un installatore afferma: “Prendiamo il caso
dell'impiantista: non dovrà solo collegare i
quadri elettrici, ma essere in grado, in piena
autonomia, di progettare un impianto. Si trat-
ta quindi di una figura intermedia tra l’inge-
gnere e un semplice esecutore, che acquisi-
rà sempre più spazio, competenze e autore-
volezza nei prossimi anni”. Poi fa un’aggiunta
che per me è importantissima: “Così come
l’elettromeccanico che attraverso il nostro di-
stretto della meccatronica può ritagliarsi un
ruolo da protagonista” in quanto crea di fatto
un collegamento logico tra due figure profes-
sionali senz’altro di cultura elettrica che pur
operando in campi diversi sono comunque
nell’ambito dell’automazione. Poiché un’arti-
colazione del Progetto “Casa Attiva” è il “Pro-
getto Elektron” l’argomento verrà ripreso
quanto tratterò questo specifico aspetto. Co-
munque ciò verrà fatto sempre all’interno del
Polo di Treviglio, costituendo uno dei servizi
da fornire a cui si è fatto cenno.
Rapporto scuola industria
Peraltro anche il Presidente Bellini ha parlato
di formazione affermando che: “La scuola e il
mondo delle imprese, devono creare un ter-
reno fertile per la nascita di queste nuove fi-
gure”. Inoltre ha aggiunto che: “Il Provvedito-
rato di Bergamo si sta dimostrando disponi-
bile sul tema e noi come Confindustria, inten-
diamo lavorare insieme ai docenti per sensibi-
lizzare gli studenti, anche attraverso testimo-
nianze di nostri tecnici o dei centri ricerca”.
Due annotazioni prima di concludere.
Una di conferma all’ultima affermazione che
mi sento di fare avendo partecipato ad un in-
contro tra la nuova Dirigenza Scolastica del
Polo di Treviglio, che peraltro condivide la
concezione di scuola prima illustrata, e le re-
sponsabili dell’Area Education di Confindu-
stria Bergamo. L’altra, che anticipa il prossi-
mo articolo ed è conseguente alle afferma-
zione del rappresentante di categoria, che
costui è restato all’installatore 0.0.
Il titolo vuole evidenziare che quando un territorio
necessita di formazione è la scuola che la deve
fornire, lo dimostra il Progetto “Casa Attiva”
la
“mia”
scuola
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